TITOLO: La foresta di Ashby
AUTRICE: Sharon Schulze
TITOLO ORIGINALE: To Tame a Warrior’s Heart
USCITA ITALIANA: GRS 589, giugno 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
Galles, 1214
In una radura in mezzo alla foresta di Ashby, ai confini del Galles, Lady Catrin uerch Dafydd si ritrova circondata da quattro briganti senza scrupoli, pronti ad avventarsi su di lei. I corpi degli uomini della sua scorta giacciono a terra senza vita, non c’è più nessuno a difenderla, e nessuno potrebbe udire le sue invocazioni d’aiuto in quel fitto bosco dove ogni rumore è soffocato da una spessa coltre di nebbia. Ma Catrin non ha intenzione di arrendersi senza lottare. Preferirebbe morire piuttosto che subire di nuovo le violenze di un uomo. Mentre si prepara ad affrontare la sorte che l’attende, viene colpita alla schiena e si accascia al suolo. Quando riapre gli occhi, si ritrova in una caverna buia tra le braccia di Nicholas Talbot, un arrogante cavaliere la cui sola presenza suscita in lei emozioni sconosciute. Che cosa è successo? E che cosa le riserverà il futuro?
Le mie impressioni su questo libro sono un po’ ambivalenti: a tratti l’ho trovato bello e commovente, in altri casi un po’ più statico e noioso: alla fine il mio giudizio è di un libro carino ma non eccezionale.
Lady Catrin uerch Dafyddè una nobile gallese che, contro il parere del fratello, ha preso una piccola scorta di quattro cavalieri inesperti per recarsi a l’Eau Claire, il castello della cugina Gillian che sta per partorire. Durante l’attraversamento della foresta di Ashby, il piccolo drappello cade vittima di un’imboscata, gli uomini vengono uccisi e Catrin viene gravemente ferita. Arriva in suo soccorso il cavaliere normanno Nicholas Talbot che la protegge e la cura.
I due vivono a stretto contatto per alcuni giorni nella foresta dove Catrin lotta disperatamente per sopravvivere alle brutte ferite che ha riportato. La loro vicinanza causa scintille: non è la prima volta che s’incontrano, si conoscono già (probabilmente tutto ciò viene raccontato in qualche altro libro che non è stato pubblicato in Italia) ma i loro incontri sono sempre caratterizzati da continui battibecchi. C’è qualcosa in Nicholas che scatena i peggiori istinti di Catrin e il cavaliere non capisce cosa possa essere; dall’altra parte Nicholas è molto attratto da Catrin ma non si sente degno di accostarsi a lei. La lunga vicinanza sarà la scusa per potersi confrontare e capire quali sono i tormenti di ciascuno di loro, quali sono le insicurezze e i sogni che entrambi conservano ben riposti.
Il libro, come ho detto, è a tratti bello, soprattutto nei momenti in cui i due protagonisti sono soli, devono superare le loro difficoltà, devono affrontare le loro paure, devono ammettere la profonda passione che l’altro scatena. Entrambi hanno dei dolori molto profondi con cui devono confrontarsi e proprio il reciproco aiuto serve a superarli.
Questo libro fa parte di una serie, forse, se fossi stata in grado di contestualizzarlo all’interno, sarei stata in grado di apprezzarlo di più. In effetti le parti più noiose sono quando entrano in gioco i personaggi protagonisti di altri libri che fanno riferimento ad eventi che non conoscevo.
In conclusione posso dire che i personaggi mi sono piaciuti abbastanza, la trama è abbastanza ben sviluppata, il personaggio del cattivo è poco incisivo. Nel complesso tutto ciò produce un libro abbastanza piacevole.
AUTRICE: Sharon Schulze
TITOLO ORIGINALE: To Tame a Warrior’s Heart
USCITA ITALIANA: GRS 589, giugno 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
Galles, 1214
In una radura in mezzo alla foresta di Ashby, ai confini del Galles, Lady Catrin uerch Dafydd si ritrova circondata da quattro briganti senza scrupoli, pronti ad avventarsi su di lei. I corpi degli uomini della sua scorta giacciono a terra senza vita, non c’è più nessuno a difenderla, e nessuno potrebbe udire le sue invocazioni d’aiuto in quel fitto bosco dove ogni rumore è soffocato da una spessa coltre di nebbia. Ma Catrin non ha intenzione di arrendersi senza lottare. Preferirebbe morire piuttosto che subire di nuovo le violenze di un uomo. Mentre si prepara ad affrontare la sorte che l’attende, viene colpita alla schiena e si accascia al suolo. Quando riapre gli occhi, si ritrova in una caverna buia tra le braccia di Nicholas Talbot, un arrogante cavaliere la cui sola presenza suscita in lei emozioni sconosciute. Che cosa è successo? E che cosa le riserverà il futuro?
Le mie impressioni su questo libro sono un po’ ambivalenti: a tratti l’ho trovato bello e commovente, in altri casi un po’ più statico e noioso: alla fine il mio giudizio è di un libro carino ma non eccezionale.
Lady Catrin uerch Dafyddè una nobile gallese che, contro il parere del fratello, ha preso una piccola scorta di quattro cavalieri inesperti per recarsi a l’Eau Claire, il castello della cugina Gillian che sta per partorire. Durante l’attraversamento della foresta di Ashby, il piccolo drappello cade vittima di un’imboscata, gli uomini vengono uccisi e Catrin viene gravemente ferita. Arriva in suo soccorso il cavaliere normanno Nicholas Talbot che la protegge e la cura.
I due vivono a stretto contatto per alcuni giorni nella foresta dove Catrin lotta disperatamente per sopravvivere alle brutte ferite che ha riportato. La loro vicinanza causa scintille: non è la prima volta che s’incontrano, si conoscono già (probabilmente tutto ciò viene raccontato in qualche altro libro che non è stato pubblicato in Italia) ma i loro incontri sono sempre caratterizzati da continui battibecchi. C’è qualcosa in Nicholas che scatena i peggiori istinti di Catrin e il cavaliere non capisce cosa possa essere; dall’altra parte Nicholas è molto attratto da Catrin ma non si sente degno di accostarsi a lei. La lunga vicinanza sarà la scusa per potersi confrontare e capire quali sono i tormenti di ciascuno di loro, quali sono le insicurezze e i sogni che entrambi conservano ben riposti.
Il libro, come ho detto, è a tratti bello, soprattutto nei momenti in cui i due protagonisti sono soli, devono superare le loro difficoltà, devono affrontare le loro paure, devono ammettere la profonda passione che l’altro scatena. Entrambi hanno dei dolori molto profondi con cui devono confrontarsi e proprio il reciproco aiuto serve a superarli.
Questo libro fa parte di una serie, forse, se fossi stata in grado di contestualizzarlo all’interno, sarei stata in grado di apprezzarlo di più. In effetti le parti più noiose sono quando entrano in gioco i personaggi protagonisti di altri libri che fanno riferimento ad eventi che non conoscevo.
In conclusione posso dire che i personaggi mi sono piaciuti abbastanza, la trama è abbastanza ben sviluppata, il personaggio del cattivo è poco incisivo. Nel complesso tutto ciò produce un libro abbastanza piacevole.
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