TITOLO: La conquista più difficile
AUTRICE: Jo BeverleyTITOLO ORIGINALE: The Shattered Rose
USCITA ITALIANA: I Romanzi 771, luglio 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
QUAL È IL PREZZO PER LA CROCIATA DELLA PASSIONE?
Aspra è stata la Crociata per il cavaliere Galeran. Ancora più aspro il ritorno a casa. Jehanne, la sua adorata moglie ha un nuovo compagno e Gallot, il loro figlioletto, è morto in circostanze misteriose. Per Galeran ha inizio la più difficile delle battaglie: quella del perdono. E per riconquistare il cuore di Jehanne e ricostruire con lei una famiglia, troverà la forza di combattere nell’amore che già una volta li aveva uniti.
La Beverleyama spaziare nei vari sottogeneri del romance: Regency, medievale, Georgiano e in ognuna di queste ambientazioni ha dato un tocco di originalità e ha sviluppato sapientemente le sue storie, le sue trame sono sempre complesse, anche piuttosto ingarbugliate, se vogliamo.
Galeran Heywoodè un giovane cavaliere che ha partecipato alla crociata in seguito a un voto, chiedendo in cambio del suo servizio a Dio di avere il figlio che lui e la moglie desiderano tanto. Dopo più di due anni di lontananza e dopo aver assistito a tutte le brutture della guerra, torna a casa desideroso di riabbracciare la moglie e il figlio che hanno concepito la notte prima della sua partenza. Con sua meraviglia, si trova davanti un castello assediato, dal suo stesso padre, e la sua vita completamente distrutta: il figlioletto è morto in circostanze inspiegabili (ancora oggi, non si conoscono le misteriose ragioni delle strane morti nella culla) e la moglie ha avuto un bambino con un altro uomo. Inizia così la lotta di Galeran con se stesso, per riuscire a perdonare, e con gli altri affinché accettino le sue scelte.
Jehanneè sempre stata una ragazza indomita e ribelle, fin da quando Galeran gli era stato imposto come marito. Ha imparato ad amarlo, ma il profondo desiderio di maternità l’ha indotta a spingerlo in guerra. Dopo la notizia della sua presunta morte e la tragedia della morte del figlioletto, a lungo creduta una sua responsabilità, è come impazzita e ha sedotto un suo passato corteggiatore, Raymond di Lowick. Quell’unica notte ha prodotto la piccola Donata. Se prima poteva essere accusata di fornicazione, ora è anche un’adultera e c’è chi medita di strapparle la bambina e anche il castello.
Contro ogni aspettativa Galeran, però, si pone al suo fianco e lotta insieme a lei per ottenere il perdono dal re e dalla chiesa e per poter riprendere insieme una vita serena.
La capacità di perdono dimostrato da Galeran sconcerterà molti: dopo un primo schiaffo, dettato dalla rabbia, non cercherà di cacciare la moglie né di ripudiarla. Subentra in lui l’esigenza di capire e di rimediare alle sofferenze della moglie, capendo che il tradimento è nato da un profondo dolore. Galeran è uno strano cavaliere, fin da subito l’autrice sottolinea come lui non sia grande e grosso, ma che ha dovuto sopperire a eventuali carenze fisiche con l’esercizio e la disciplina. È proprio nella sua bontà d’animo e nel suo autocontrollo che dimostra la sua grandezza ben più dei muscoli.
Jehanne è sempre stata una donna volubile indipendente. Ha subito delle enormi sofferenze e queste son servite a smussare il suo carattere, a insegnarle a riflettere, prima di agire (come lei stessa dice).
Parallelamente alla trama principale procede anche quella secondaria fra Raoul de Jouray, amico e compagno d’armi di Galeran e Aline di Burstock, cugina di Jehanne. La loro storia è molto più leggera e spensierata perché è un gioco di conquista da parte del cavaliere forte e bello verso la donna che ha tutte le intenzioni di farsi suora, però scopre di desiderare troppo le sensazioni che l’uomo le fa provare. È piacevole anche se, a mio avviso, ruba troppo spazio alla coppia centrale e attira troppo l’attenzione, anche se fino a un certo punto è funzionale allo sviluppo della storia.
Molto accurata la ricostruzione storica.
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