TITOLO: Orchidea selvaggia
AUTRICE: Evelyn Richardson
TITOLO ORIGINALE: My wayword lady
USCITA ITALIANA: Collezione Intimità luglio 1999
GIUDIZIO PERSONALE:
Superba e indomita come un’orchidea selvaggia in mezzo a insulse violette. Così appare lady Harriet a lord Adrian Chalfont la prima volta che vede il “Tempio di Venere”. Mentre deve scoprire che cosa ci fa una nobildonna come lei in una casa di malaffare, Adrian si scopre a desiderarla disperatamente. Ma riuscirà mai ad averla? Una donna come Harriet, incurante di scandali e convenzioni, non cadrà tanto ingenuamente nella trappola dell’amore e lui, abituato a facili conquiste, potrebbe uscirne per la prima volta sconfitto…
Questa è una storia, abbastanza tradizionale, che poteva essere scritta molto meglio. La storia è banale e già vista, ma proprio perché già vista si sa di altre proposte molto meglio riuscite. Conosco poco questa collana Intimità quindi presumo che adoperi tagli sostanziali alle storie, perché i libri sono veramente molto sottili e potrei attribuire a questo l’insulsaggine della storia. Altrimenti sarebbe proprio grave perché vorrebbe dire che l’autrice è stata davvero poco abile.
Adrian Julius Chalfont, marchese di Kidderham incontra Lady Harriet Farenham in un famoso bordello di Londra. Solo che lei non è una prostitute, forse sarebbe stato più divertente, ma una filantropa che va lì per insegnare alle ragazze a leggere e far di conto. La donna incuriosisce il nobile tanto da indurlo a seguirla e a trovare in lei una nuova fonte di interesse, ora che con la pace non ha più uno scopo nella vita. Durante la loro frequentazione Adrian la salva da un corteggiatore indesiderato. Sembra che fra i due inizia a nascere l’amore ma Adrian è da tempo promesso a un’antipaticissima quanto bellissima fanciulla.
Insomma tutto molto tradizionale. Ma, nella banalità si potrebbe trovare un modo interessante per raccontare. Qui non c’è nulla: trama noiosa, personaggi schematici e per nulla sviluppati. Veramente da evitare!
AUTRICE: Evelyn Richardson
TITOLO ORIGINALE: My wayword lady
USCITA ITALIANA: Collezione Intimità luglio 1999
GIUDIZIO PERSONALE:
Superba e indomita come un’orchidea selvaggia in mezzo a insulse violette. Così appare lady Harriet a lord Adrian Chalfont la prima volta che vede il “Tempio di Venere”. Mentre deve scoprire che cosa ci fa una nobildonna come lei in una casa di malaffare, Adrian si scopre a desiderarla disperatamente. Ma riuscirà mai ad averla? Una donna come Harriet, incurante di scandali e convenzioni, non cadrà tanto ingenuamente nella trappola dell’amore e lui, abituato a facili conquiste, potrebbe uscirne per la prima volta sconfitto…
Questa è una storia, abbastanza tradizionale, che poteva essere scritta molto meglio. La storia è banale e già vista, ma proprio perché già vista si sa di altre proposte molto meglio riuscite. Conosco poco questa collana Intimità quindi presumo che adoperi tagli sostanziali alle storie, perché i libri sono veramente molto sottili e potrei attribuire a questo l’insulsaggine della storia. Altrimenti sarebbe proprio grave perché vorrebbe dire che l’autrice è stata davvero poco abile.
Adrian Julius Chalfont, marchese di Kidderham incontra Lady Harriet Farenham in un famoso bordello di Londra. Solo che lei non è una prostitute, forse sarebbe stato più divertente, ma una filantropa che va lì per insegnare alle ragazze a leggere e far di conto. La donna incuriosisce il nobile tanto da indurlo a seguirla e a trovare in lei una nuova fonte di interesse, ora che con la pace non ha più uno scopo nella vita. Durante la loro frequentazione Adrian la salva da un corteggiatore indesiderato. Sembra che fra i due inizia a nascere l’amore ma Adrian è da tempo promesso a un’antipaticissima quanto bellissima fanciulla.
Insomma tutto molto tradizionale. Ma, nella banalità si potrebbe trovare un modo interessante per raccontare. Qui non c’è nulla: trama noiosa, personaggi schematici e per nulla sviluppati. Veramente da evitare!
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