TITOLO: L’amante del tribuno
AUTRICE: Juliet Landon
TITOLO ORIGINALE: The Warlord’s Mistress
USCITA ITALIANA: GRS 594, luglio 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
Britannia, 208 a.C.
L’influente tribuno Fabio Cornelio Peregrino è stato inviato dall’imperatore Settimio Severo a Coria, una cittadina presso il Vallo di Adriano, con il delicato compito di domare la ribellione di alcune tribù di Britanni, insofferenti al dominio romano. Il valoroso comandante si dedica con zelo alla missione, ma le scorrerie continuano indisturbate, tanto da fargli sospettare che un traditore passi informazioni ai nemici di Roma. Le sue congetture sembrano trovare conferma quando scopre che tutti gli alti ufficiali della sua armata frequentano una lussuosa casa di piacere gestita dalla fascinosa e raffinata Dania Rhiannon. Deciso a smascherare la spia, Fabio convoca la donna con un pretesto e le strappa un invito a cena con l’intenzione di carpirle informazioni utili. E finisce per scoprire sorprendenti verità… persino su se stesso!
I romance ambientati in età romana o nell’Alto Medioevo non mi hanno mai convinto molto, forse perché, da una parte ho troppo studiato l’età antica per poter credere e immergermi nell’ambientazione da romance, dall’altra conosco troppo poco il periodo altomedievale per interessarmi a questa ambientazione. Del resto, la trama riguardano sempre delle guerre con amanti che si collocano su fronti opposti. Questo non fa eccezione ma, stranamente, mi è piaciuto abbastanza e non mi ha lasciato un certo senso di incredulità.
Ci troviamo durante il regno di Settimio Severo lungo il Vallo di Adriano, in Britannia, e qui una giovane Britanna, Dania Rhiannon, ha lasciato il suo popolo per fare da spia tra i romani invasori. Usa il proprio lupanare, dove accoglie soldati e maggiorenti della città di Coria per avere notizie delle mosse e dell’iniziativa dell’esercito romano. Grazie alle sue informazioni la sua gente è riuscita a piazzare delle buone vittorie contro i nemici. Tutto ciò si interrompe all’arrivo del nuovo tribuno Fabio Cornelio Peregrino che mostra di avere una spiccata predilezione per Dania e di volerla come amante. Lei che, fino ad ora, non si è mai concessa a nessuno, non riesce a resistere ai modi e agli approcci del tribuno. Spera di poter sfruttare la nuova condizione di amante per carpirgli informazioni, invece viene a sua volta usata per poter avere informazioni sulla sua gente da parte del tribuno.
Nonostante la lotta accanita e la resistenza di Dania la reciproca attrazione prende il sopravvento e pian piano anche un tenero sentimento che li aiuta a superare le differenti posizioni e l’inimicizia iniziale. Pian piano la loro storia diventa dolcissima, pur rimanendo da parte di entrambi una certa diffidenza sulla lealtà dell’altro.
Entrambi fanno un po’ fatica a dichiarare reciprocamente i sentimenti, ma i loro gesti e i rischi che correranno per salvare l’altro saranno ben più eloquenti.
Di questo libro mi è piaciuta l’eroina forte ma anche credibile, testarda ma non stupida. La storia è raccontata più dal suo punto di vista e per questo Fabio risulta poco sfaccettato. Lui è il classico eroe forte, risoluto, astuto, ma poco espansivo e per questo è ancora più tenero quando dichiara il suo amore.
L’ambientazione è ben costruita e si percepisce che l’autrice ha studiato bene il periodo storico. Credibili anche le figure storiche di Settimio Severo e Caracalla.
AUTRICE: Juliet Landon
TITOLO ORIGINALE: The Warlord’s Mistress
USCITA ITALIANA: GRS 594, luglio 2007
GIUDIZIO PERSONALE:
Britannia, 208 a.C.
L’influente tribuno Fabio Cornelio Peregrino è stato inviato dall’imperatore Settimio Severo a Coria, una cittadina presso il Vallo di Adriano, con il delicato compito di domare la ribellione di alcune tribù di Britanni, insofferenti al dominio romano. Il valoroso comandante si dedica con zelo alla missione, ma le scorrerie continuano indisturbate, tanto da fargli sospettare che un traditore passi informazioni ai nemici di Roma. Le sue congetture sembrano trovare conferma quando scopre che tutti gli alti ufficiali della sua armata frequentano una lussuosa casa di piacere gestita dalla fascinosa e raffinata Dania Rhiannon. Deciso a smascherare la spia, Fabio convoca la donna con un pretesto e le strappa un invito a cena con l’intenzione di carpirle informazioni utili. E finisce per scoprire sorprendenti verità… persino su se stesso!
I romance ambientati in età romana o nell’Alto Medioevo non mi hanno mai convinto molto, forse perché, da una parte ho troppo studiato l’età antica per poter credere e immergermi nell’ambientazione da romance, dall’altra conosco troppo poco il periodo altomedievale per interessarmi a questa ambientazione. Del resto, la trama riguardano sempre delle guerre con amanti che si collocano su fronti opposti. Questo non fa eccezione ma, stranamente, mi è piaciuto abbastanza e non mi ha lasciato un certo senso di incredulità.
Ci troviamo durante il regno di Settimio Severo lungo il Vallo di Adriano, in Britannia, e qui una giovane Britanna, Dania Rhiannon, ha lasciato il suo popolo per fare da spia tra i romani invasori. Usa il proprio lupanare, dove accoglie soldati e maggiorenti della città di Coria per avere notizie delle mosse e dell’iniziativa dell’esercito romano. Grazie alle sue informazioni la sua gente è riuscita a piazzare delle buone vittorie contro i nemici. Tutto ciò si interrompe all’arrivo del nuovo tribuno Fabio Cornelio Peregrino che mostra di avere una spiccata predilezione per Dania e di volerla come amante. Lei che, fino ad ora, non si è mai concessa a nessuno, non riesce a resistere ai modi e agli approcci del tribuno. Spera di poter sfruttare la nuova condizione di amante per carpirgli informazioni, invece viene a sua volta usata per poter avere informazioni sulla sua gente da parte del tribuno.
Nonostante la lotta accanita e la resistenza di Dania la reciproca attrazione prende il sopravvento e pian piano anche un tenero sentimento che li aiuta a superare le differenti posizioni e l’inimicizia iniziale. Pian piano la loro storia diventa dolcissima, pur rimanendo da parte di entrambi una certa diffidenza sulla lealtà dell’altro.
Entrambi fanno un po’ fatica a dichiarare reciprocamente i sentimenti, ma i loro gesti e i rischi che correranno per salvare l’altro saranno ben più eloquenti.
Di questo libro mi è piaciuta l’eroina forte ma anche credibile, testarda ma non stupida. La storia è raccontata più dal suo punto di vista e per questo Fabio risulta poco sfaccettato. Lui è il classico eroe forte, risoluto, astuto, ma poco espansivo e per questo è ancora più tenero quando dichiara il suo amore.
L’ambientazione è ben costruita e si percepisce che l’autrice ha studiato bene il periodo storico. Credibili anche le figure storiche di Settimio Severo e Caracalla.
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