domenica 26 aprile 2020

SUSANNA CARR: Audaci strategie


È da una vita che Katie ama Ryder Scott, ma per lui si tratta solo dell’innocente sorellina del suo migliore amico. Da tempo la festa di Capodanno rappresenta un’ottima occasione per cambiare le cose e, questa volta dovrà essere quella buona per trascinare Ryder in una storia bollente: ora che Katie si sente donna, Ha deciso di dimostrargli di essere sexy, disinibita e trasgressiva proprio come piace a lui. E per Ryder sarà sempre più difficile resistere alla tentazione. Peccato però che molto presto lui debba trasferirsi, e per sempre. Così a Katie restano solo sei giorni per convincerlo di essere la donna giusta per lui, farlo entrare nel suo letto e… tenercelo.

domenica 19 aprile 2020

SIMONETTA AGNELLO HORNBY: La monaca


Messina, 15 agosto 1839. In casa del maresciallo don Peppino Padellani di Opiri fervono i preparativi per la festa dell’Assunzione della Vergine. Agata – tredicenne figlia del maresciallo – è innamorata del ricco Giacomo Lepre, ma, benché ricambiata, è costretta a rinunciare al suo amore: la nobiltà della famiglia non basta a compensare il dissesto economico. Alla morte del maresciallo, la madre la porta con sé a Napoli e la forza a entrare in convento. Nel monastero benedettino di San Giorgio Stilita si intrecciano amori, odi, rancori, gelosie, passioni illecite e vendette. Eppure Agata, dopo lo scoramento iniziale, si appassiona allo studio e alla coltivazione delle erbe medicinali, impara a fare il pane e i dolci e, confortata dalla rigida scansione della giornata monastica, legge i libri che il giovane capitano James Garson (incontrato sul piroscafo che l’ha condotta a Napoli) le manda con regolarità. Agata ha accettato la vita del chiostro, ma il desiderio di vivere nel mondo non l’ha abbandonata ed è incuriosita delle sorti dei movimenti che aspirano all’Unità d’Italia. La contraddizione si fa sempre più netta, anche se i sentimenti verso Giacomo cominciano a sbiadire e cresce l’attrazione nei confronti di James, presenza costante – benché sottotraccia – nella sua vita. Quando più si inasprisce il conflitto interiore, tanto più il futuro si colpa di orizzonte e di speranza. Sorella mediterranea delle eroine di Jane Austen, che infatti legge appassionatamente, l’Agata di Simonetta Agnello Hornby porta con sé una forza spirituale nuova, modernissima. Una forza, una determinazione – di giovane donna fedele a se stessa e ai propri sentimenti – da leggere a partire dal nostro tempo per arrivare al suo.
Questo libro è un grande boh!
La trama, seppur abbastanza già sentita, poteva avere dei buoni spunti che, a mio avviso, sono stati sviluppati in maniera piuttosto sommaria. Il contenuto ben si prestava ad avere uno sviluppo da grande romanzo storico, invece alcuni spunti sono stati solo accennati (ad esempio, per quanto riguarda i moti risorgimentali). Questo, però, non avviene per dare maggiore spazio allo sviluppo dei personaggi. La sensazione è quella di aver messo, inutilmente, molta carne al fuoco.
Alcuni personaggi sono ritratti in maniera tradizionale: la nobiltà siciliana cieca, ostentatrice e sprecona; la nuova generazione borghese illuminata… Anche in questo caso, tutto molto abbozzato. Agata non ha un comportamento ben definito e chiaro, oscilla tra varie scelte senza che se ne capisca il motivo. I suoi comprimari sono del tutto anonimi.
Stile piacevole, secondo me meglio riuscito nelle parti descrittive, un po’ troppo didascalico in quelle di ricostruzione storica. Ho apprezzato la descrizione di usi e costumi del tempo. Non amo, in questa autrice, l’introduzione casuale e immotivata di parole siciliane non amalgamate al resto del lessico.

domenica 12 aprile 2020

JANE AUSTEN: Lady Susan


Lady Susan è una  donna energica, intelligente, senza scrupoli, che si diverte a giocare con i sentimenti degli uomini.
La città di provincia, le chiacchiere dei salotti, le ferree regole dell’universo piccolo-borghese: in questa breve opera gli ingredienti per entrare nello straordinario mondo della Austen ci sono tutti. L’autrice inglese ha saputo dipingere il suo tempo con grazia ed eleganza, ma ne ha lasciato accuratamente emergere, con le stesse armi tipiche di quei salotti (arguzia, bon ton, ironia), gli aspetti più retrogradi, rivelandosi donna di spirito e femminista ante litteram.
Una piccola prova di una delle mie autrici del cuore. Ancora una volta il suo mondo viene descritto con spietata lucidità. In questo caso si tratta di un brevissimo romanzo epistolare al cui centro c’è la figura di Lady Susan, vedova in difficoltà economiche che con straordinaria lucidità trama per poter risistemare la sua situazione. Il tutto viene raccontato con quella spietata ironia con cui abitualmente Jane Austen colpisce il perbenismo e le regole sociali del suo periodo.

domenica 5 aprile 2020

JEFFREY EUGENIDES: La trama del matrimonio


Madeleine Hanna era l’unica laureanda a non aver capito. Siamo, significativamente, all’inizio degli anni Ottanta, e mentre tutti gli altri attorno a lei leggono Roland Barthes e studiano lo strutturalismo (“la prima cosa che profumava di rivoluzione”), Madeleine rimane felicemente attaccata a Jane Austen, George Eliot e Henry James. Un po’ troppo elegante per i gusti dei suoi amici bohemien. Madeleine è la studentessa perfetta e avvenente la cui vita amorosa non è mai stata all’altezza delle proprie aspettative. Ma ora, all’ultimo anno di università, si è iscritta al corso di semiotica: visto che tutti ne parliamo, sedotti e affascinati, vuole almeno capire di cosa si tratti. Non sa che da quel momento, indipendentemente dallo studio, per lei vita e letteratura non saranno più le stesse. Tutto cambia quando, imbattutasi nei Frammenti di un discorso amoroso ed essendone rimasta folgorata, decide di cedere al fascino di Leonard Bankhead, un giovane dallo strano carisma che soffre di profonde crisi depressive, fino a convincersi di esserne davvero innamorata. Ma siccome la vita sembra spesso giocare con quei romanzi che Madeleine ha tanto amato, ricompare anche all’improvviso Mitchell Grammaticus, un vecchio amico che ha preferito dedicarsi allo studio delle religioni, ossessionato dall’idea che Madeleine è la donna della sua vita. Nel corso di un anno, da quando si laureano e muovono i primi passi nel mondo,  si vedranno costretti a rimettere in discussione tutto quello che hanno imparato sui libri, a rivedere le idee e gli ideali mediati dalla letteratura. Con conseguenze imprevedibili.
Il triangolo che questo grande romanzo ci racconta, centrato su tre personaggi colti in un passaggio esistenziale delicato e decisivo, sorprende per originalità e freschezza. Con intelligenza, ironia e straordinario calore, Eugenides riprende la grande tradizione letteraria ottocentesca legata al tema del matrimonio e la riscrive completamente alla luce dell’oggi, ridando energia e senso al romanzo contemporaneo con una storia così calata nel nostro tempo da poter essere letta come il diario intimo delle nostre vite. “Un romanzo colto, appassionato e acuto nel descrivere le relazioni amorose” ha scritto l’autorevole e temuto Kirkus Reviews. “Eugenides si dimostra nuovamente uno dei migliori scrittori contemporanei”.
Ho affrontato questa lettura con un certo timore perché ancora una volta mi dedicavo ad una lettura lunga e temevo una certa stanchezza. Invece la lettura ha proceduto con “estrema velocità” e coinvolgimento molto forte.
L’autore prende spunto da una trama tradizionale, vale a dire il triangolo amoroso, presente in buona parte della tradizione letteraria. Ancora una volta al centro c’è un personaggio femminile che ha, tradizionalmente, alcune caratteristiche che la rendono diversa rispetto al contesto in cui si trova (non legge Barthes ma Jane Austen!); nello stesso tempo è moderna e forte ma la trama del matrimonio la invischia in una situazione difficile  risoluzione, anche per chi vorrebbe fare l’eroina. Il romanzo segue, in contemporanea le sorti degli altri due elementi del triangolo, Leonard e Mitchell. Il romanzo segue l’evoluzione, seguita al diploma, dei tre ragazzi; evoluzione che non sarà per niente facile e che metterà i tre di fronte alla loro potenzialità, ma anche alla loro fragilità. Il tutto è condito dall’autore con continue allusioni alla critica letteraria e alle sue più recenti evoluzioni (strutturalismo e semiotica).
Ho apprezzato la maestria con cui le fila di questa trama vengono sviluppate, intrecciate e poi risolte.
Ho apprezzato lo stile dell’autore, pur moderno, ancora abbastanza tradizionalista da farmi apprezzare un periodare ampio ed elegante. Ho adorato il finale e il ruolo che Mitchell ha e io sono una di quelle che aveva sempre amato il lieto fine dei romanzi di Jane Austen…