giovedì 19 dicembre 2013

DIANA GROE: Passione irlandese

TITOLO: Passione irlandese
AUTRICE: Diana Groe
TITOLO ORIGINALE: Erinsong
USCITA ITALIANA: GRS 630, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Irlanda, IX secolo
Come è possibile amare un nemico del proprio popolo, un uomo che ha portato morte e distruzione sulla verde Erin? Eppure, la giovane Brenna non può negare i propri sentimenti per il Vichingo che il mare ha spinto sulla spiaggia del suo villaggio. Quel bellissimo guerriero non ricorda nulla di sé e della propria vita, e tuttavia è così diverso dai bruti assetati di sangue che di frequente compiono scorrerie sulle coste dell'isola, che quando il padre le propone di sposarlo, sperando di favorire con la loro unione una pacifica convivenza tra i due popoli, lei accetta con gioia. Ma il passato, con i suoi dolorosi segreti, minaccia di distruggere il paradiso che hanno trovato l'uno nelle braccia dell'altra.
Questo libro è decisamente una lettura senza né infamia né lode: ha degli aspetti positivi, ma non riesce mai a decollare.
La storia è alquanto insolita perché si svolge nell'Irlanda del IX secolo quando le popolazioni locali vengono assaliti dai vichinghi arrivati dal nord, che in effetti poi conquisteranno l'isola e fonderanno Dublino.
Il villaggio della protagonista, Brenna, ha già subito delle incursioni da parte dei vichinghi, per questo la ragazza teme molto l'arrivo dello sconosciuto che dice di aver perso la memoria. Il ragazzo si ambienta bene, tanto che gli viene chiesto di sposare Brenna. I due decidono per un matrimonio di un anno e un giorno con il patto che lui la accompagni presso il monastero dove è cresciuto per poter avere notizie del figlio che la defunta sorella ha avuto dopo una violenza. I due, nel corso del viaggio, si avvicinano molto e si innamorano, ma quando quello che lei chiama Keefe Murphy scopre di chiamarsi Jorand.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Brenna e Jorand, non mi sono piaciuti entrambi perché nessuno è particolarmente ben costruito dal punto di vista psicologico. In realtò, la storia in sé non è particolarmente giocato sul versante psicologico, sono troppo impegnati nell'azione e nell'avventura. Il fatto che Brenna possa aver subito delle conseguenze psicologiche dalle violenze a cui ha assistito è solo vagamente accennato. Jorand non è per nulla di quello che gli provoca la perdita della memoria, o i rimorsi che possono averlo attanagliato dopo averla recuperata.
Di questo romanzo mi è piaciuto:
  • l'ambientazione perché non avevo mai letto nulla sull'Irlanda antichissima. Mi è piaciuto immaginare una piccola Dublino, semplice roccaforte dei vichinghi appena arrivati.
  • Mi è piaciuto l'aspetto avventuroso della trama perché tutto è gestito in maniera veloce con un ritmo che può catturare. Peccato che oltre questo non c'era altro.
  • Tutto sommato la scrittura dell'autrice non è male, è efficace tanto nelle descrizioni, quanto nella narrazione e nel dialogo. È davvero segno di una buona autrice che deve perfezionare solo alcuni particolari.

Nella media!

martedì 17 dicembre 2013

DIANA GABALDON: Cannoni per la libertà

DIANA GABALDON Cannoni per la libertà
Al Fraser's Ridge, nei territori oltreoceano della Corona britannica, la vita è sempre più difficile, nonostante gli sforzi di Claire e James. Claire cerca di riprendersi dalla brutta avventura del rapimento nel corso del quale aveva conosciuto il misterioso indiano Wendigo, un altro viaggiatore nel tempo. Jamie, da parte sua, alla vigilia della rivoluzione americana deve barcamenarsi fra la sua adesione alla causa indipendentista e la sua lealtà verso gli inglesi. Mentre continuano le peripezie dei protagonisti – fra cui addirittura un'accusa di omicidio che porta Claire in prigione e un sospetto di infedeltà coniugale che pesa su James – si svolge la prima battaglia fra i ribelli e lealisti che viene vinta dai primi, ma i coniugi Fraser non riescono a rallegrarsene. Su di loro, infatti, grava un incubo che viene dal futuro: un ritaglio della Wilmington Gazette del 13 febbraio 1776, in cui si annuncia la morte di Jamie e della sua sposa, deceduti il 21 gennaio di quello stesso anno nell'incendio della loro casa...
Ho faticosamente finito anche questo nuovo capitolo della serie Outlander. Devo ammettere che ormai trovo particolarmente stancante portare avanti questi libri perché la storia sta diventando sempre più ripetitiva e stanca. In questo secondo volume vanno a compimento a volte in maniera anche piuttosto arzigogolata e rocambolesca le vicende introdotte nel primo volume. Ancora una volta, al centro della vicenda c'è la preparazione e poi l'inizio della guerra d'indipendenza. I nostri protagonisti, Claire e Jamie, devono definitivamente prendere posizione a favore dei ribelli e, addirittura, partecipano in prima persona ad uno scontro.
Accanto a questa vicenda più ampia si collocano tante piccole vicende riguardanti i tanti abitanti di Fraser's Rodge. Alcune di queste storie sono davvero sorprendenti, se non addirittura scabrose, ed è la prima volta che trovo nella Gabaldon vicende leggermente fuori dal canonico, un po' eccentriche. Che sia un altro indizio di un po' di stanchezza?
Molto particolare gli esiti delle vicende di Roger e Brianna, vera sorpresa del libro, e anche l'attesa di morte che pervade Jamie e Claire, che sanno che la loro casa verrà distrutta da un incendio e che loro lì dovrebbero morire. Naturalmente sopravviveranno, ma questa sarà una svolta nella loro esistenza.
Mi costa davvero molto, vista la mia passata passione, sottolineare quanto abbia faticato a finire questi due libri. Proseguirò nella lettura con gli ultimi due libri della serie, ma mi prenderò una pausa di riflessione.

SERIE OUTLANDER
  • La Straniera
  • L’amuleto d’ambra
  • Il Ritorno
  • Il cerchio di pietre
  • La collina delle fate
  • Tamburi d’autunno
  • Passione oltre il tempo
  • La croce di fuoco
  • Vessilli di guerra
  • Nevi infuocate






mercoledì 11 dicembre 2013

ANNE STUART: Il valzer del diavolo

TITOLO: Il valzer del diavolo
AUTRICE: Anne Stuart
TITOLO ORIGINALE: The Devil's Waltz
USCITA ITALIANA: GRS 629, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
Inghilterra, XIX secolo
L'irreprensibile Annelise Kempton è stata assunta da Mr Chipple per guidare la sua giovane ed esuberante figlia Hetty nella scelta di un marito decoroso. La ricca dote della fanciulla potrebbe infatti costituire un facile richiamo per i molti avventurieri senza scrupoli che frequentano i salotti londinesi, e l'avvenente istitutrice è ben decisa a portare a termine il suo compito. Anche se questo significa opporsi ai piani di una canaglia affascinante e diabolica come Christian Montcalm, un nobile squattrinato che vede nell'ingenua Hetty una facile preda. Ma quello che l'inflessibile Annelise non ha previsto, è che non si può danzare con il diavolo senza subirne il fascino, soprattutto se il gentiluomo in questione può indurre in tentazione anche una santa. E lei, dopo tutto, è soltanto una donna.
Che meraviglia leggere un romanzo e sentire lo stesso entusiasmo e lo stesso piacere di lettura di un tempo! È il terzo libro della Stuart che leggo e, nonostante sapessi che è un'autrice acclamata, la precedente esperienza non mi aveva particolarmente soddisfatta. Ritratto, in questo libro mi è piaciuta tantissimo! È una trama del tutto tradizionale e per nulla originale, lo possiamo ammettere, ma lo stesso è affascinante. Si tratta della classica storia del libertino e della dama di compagnia, una coppia totalmente improbabile ma assolutamente ben riuscita. In questo caso la rispettabilissima Annelise Kempton deve accompagnare nel suo debutto la signorina Hetty Chipple e tenere lontano da lei Christian Montcalm, un libertino squattrinato che ha bisogno di una moglie che gli ripristini le proprietà. Si mette in mezzo Annelise che, nonostante sia apparentemente insignificante, riesce ad attirare l'attenzione del peggior libertino di Londra.
Di questo libro mi è piaciuto TUTTO!
  • La trama, nonostante sia per nulla originale, molto frequentata da altri autrici e secondo modalità ampiamente viste, è sempre in grado di affascinante. A me, personalmente, questo tipo di storia piace tantissimo. Mi piace la presenza del libertino e i continui contrasti con la protagonista che sembra, apparentemente, insignificante ma che, in realtà, è una donna che gli sa assolutamente tenere testa. La Stuart ha avuto la capacità di rendere al meglio una trama trita.
  • Christian è un personaggio sensazionale: è il peggior farabutto di cui io abbia letto nell'ultimo periodo. È un uomo assolutamente irresistibile nella sua capacità di dire le peggior cose con un sorriso irresistibile sul volto. Dietro questa apparente leggerezza e faccia tosta c'è un passato con delle ferite che vengono pian piano in superficie. Già era irresistibile quando si comportava da perfetto libertino, quando si intuiscono i suoi dolori diventa il classico caso che smuove la crocerossina in ognuno di noi. E come non amare il protagonista di un tale dialogo:
"Voglio essere sicura che Hetty sposi un uomo che la ami e che si prenda cura di lei"
"E chi dice che io non lo farei? Il denaro mi rende molto affettuoso"
Poi sucita grande tenerezza quel suo rifiutarsi di parlare francese per non rivangare i dolori del passato, lingua che poi gli riemerge quando si lascia andare con Annelise.
  • Annelise non è altrettanto brillante del compagno ma anche lei è un personaggio ben riuscito. È una donna forte che si è reimpossessata della sua vita e sta cercando di andare avanti nonostante le difficoltà. Certo, perde un po' di mordente quando si innamora di Christian, come avviene sempre in questo tipo di romance. Io l'ho trovata comunque forte e decisa nell'affrontare il suo compagno e anche nell'ammettere i suoi sentimenti.
  • Ho amato il fatto di trovare in questo romanzo molti aspetti: si ride, di piange, c'è molta passione, ci sono vari tipo di personaggi. Ha molte sfaccettature.
  • Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, rapido e, appunto, sfaccettato. L'autrice ha capacità di descrivere ambienti e personaggi, situazioni varie e rende tutto molto credibile. Ha la capacità di passare con estrema facilità da uno stile ironico, a uno drammatico, di mettere insieme romanticismo e azione.

Da recuperare o da rileggere!

mercoledì 27 novembre 2013

KASEY MICHAELS: Un matrimonio di convenienza

TITOLO: Un matrimonio di convenienza
AUTRICE: Kasey Michaels
TITOLO ORIGINALE: A Most Unsuitable Groom
USCITA ITALIANA: GRS 628, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Inghilterra, 1813
Dopo aver combattuto contro gli americani in Canada, l'impulsivo Spencer Becket torna a casa più maturo e più saggio, ma anche con qualche vuoto di memoria. Vuoto che l'intrepida Mariah Rutledge giunta all'improvviso a Becket Hall, sa come colmare, visto che sostiene di aspettare un figlio da lui. Pur non essendo in grado di confermare la sua versione dei fatti, Spencer non può negare l'attrazione che prova nei confronti dell'affascinante rossa e si dice disposto a sposarla e a riconoscere il figlio. Prima che i due abbiano il tempo di approfondire i propri sentimenti, però, si trovano coinvolti in un complotto che minaccia la pace mondiale appena restaurata. Solo nel momento dello scontro cruciale, quando le loro stesse vite sono in pericolo, si rendono conto che quella notte di passione non era che il preludio di un vero, grande amore. Ma forse è troppo tardi...
Nuovo capitolo della serie Becket di Romney Marsh, una serie molto complessa, profondamente intrecciata nei vari capitoli che la compongono. L'avevo messa da parte da tempo e ora ho fatto un po' di fatica a riprenderla.
L'inizio di questa storia era molto promettente perché particolarmente originale: una donna si presenta alla porta dei Becket, sostenendo di aspettare un bambino da Spencer Becket, lui non ricorda nulla, così come ha varie lacune relative al periodo trascorso a combattere in Canada. La donna arriva appena in tempo per partorire un bambino che Spencer accetta come suo e vuole sposare la donna. Mariah Rutledge si è occupata di lui quando è stato ferito e in quelle circostanze hanno concepito il bambino. Oltre questa preoccupazione, Spencer viene anche incaricato da Ainsley di scoprire cosa stia macchinando il loro nemico Beals e come si stia occupando di Napoleone, esiliato all'Elba. Grazie anche al contributo di Mariah scoprono che c'è anche un tentativo di uccidere il Principe Reggente. Allora tutti scappano a Londra per bloccare l'attentato e scoprire dove di trovi Beals.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • L'ho trovato in generale poco coinvolgente perché c'è un po' di tutto, l'amore, l'avventura, la ricostruzione storica, ma tutto resta molto superficiale per cui non hai modo né tempo per farti coinvolgere dai personaggi e dalla vicenda. È come se non ci fosse un vero centro della storia, non è né la storia d'amore, né l'intrigo, per cui ti sembra di leggere solo un capitolo di una storia molto più ampia. Infatti la vera curiosità è quella di scoprire la vicenda alla base dell'esilio dei Becket, mentre i protagonisti di questa storia ti lasciano indifferenti e te li scordi rapidamente.
  • A proposito dei due protagonisti, c'è uno sviluppo psicologico piuttosto superficiale ed approssimativo. Di Mariah capiamo che è una donna molto forte che ha superato grandi difficoltà in una situazione davvero complicata per il bene del figlio. Nello stesso tempo, ha bisogno di capire se il matrimonio con Spencer poggi su solide basi o sia solo legato a un'opportunità. Spencer, da parte sua, ha sempre avuto in sé un certo disagio, un sentirsi solo e fuori posto, per questo è stato il meno domabile della combriccola dei Becket. Con Mariah e il loro bambino sembra aver trovato un legame e delle radici. Ma per entrambi si tratta solo di un abbozzo di psicologia.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La parte iniziale della trama, quando Mariah arriva a Romney Marsh e sconvolge tutti i loro abitanti è davvero esilarante. Intanto è davvero originalissimo iniziare una storia e già è successo quello che di solito si trova nell'epilogo. Inoltre Mariah con la sua serva indiana e la serva nera dei Becket costruiscono una scena di parto davvero straordinaria. E poi, le prime mosse di Spencer con il figlio e con la futura moglie che ricorda solo vagamente aggiungono ulteriore spasso.
  • Mi piace molto la complessità della struttura del racconto di tutta la serie perché c'è un complesso di rimandi tra le varie storie, ma soprattutto ciascuna vicenda segue le tappe più importanti della storia napoleonica con una precisa ricostruzione storica. Il grande mistero rappresentato dalla rivalità tra Ainsley e Beals è appassionante e si sa che si concluderà solo con l'ultimo libro della serie. E poi mi piace che ogni Becket sia del tutto diverso dagli altri, perché di solito nelle serie i fratelli sono tutti uguali tra di loro, in questo caso non è così.
  • Mi piace quando l'autrice sceglie la cifra stilistica dell'umorismo. Non è sempre così, ma in alcune scene emerge, anche nelle situazioni più drammatiche, spesso il divertimento arriva da alcuni personaggi secondari. Ad esempio, Jacko prende apertamente in giro Spencer sempre più infatuato di Mariah, o Chance che nota i graffi sulla gola di Spencer dovuti alla passionalità della moglie.
Non è un romanzo indimenticabile, ma può essere piacevole.

SERIE: Becket
  • Ritorno a Becket Hall
  • Una debuttante pericolosa
  • Il segreto di Eleanor
  • Un matrimonio di convenienza
  • L’impavida Miss Becket
  • Il ritorno di Rian
  • L’ultima sfida dei Becket



giovedì 21 novembre 2013

MARY LYNN BAXTER

TITOLO: Tra buio e luce
AUTRICE: Mary Lynn Baxter
TITOLO ORIGINALE: One Summer Evening
USCITA ITALIANA: Harmony Romance 28, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 2/5
Nove anni sono trascorsi dall'ultima volta in cui si sono incontrati, nove anni che per Cassie e Austin equivalgono a una vita intera con il suo carico di dolori, rimpianti e fallimenti. Il passato è soltanto il ricordo di un'ora di passione consumata in una calda sera d'inizio estate, ma la distanza che adesso li separa è apparente. Dietro la facciata di un rancore a volte incomprensibile si cela infatti un segreto di cui soltanto Cassie è a conoscenza, una verità dal potenziale devastante che potrebbe costringerla a sacrificare tutto ciò che, a prezzo di tanti sforzi, è riuscita a conquistare.
Pensavo che questo libro mi avrebbe entusiasmata perché c'erano tutti i presupposti per una storia che mi sarebbe piaciuta: un amore di vecchia data, contrastato, tanti segreti... E invece mi ha abbastanza annoiata, ma soprattutto l'ho trovato molto superficiale e semplicistico in diverse parti della trama.
Cassie Wortham torna dopo molto tempo nella sua città natale, Jasmine, insieme al figlio di 8 anni Tyler. Finalmente ha finito di nascondersi dal marito violento e può ricominciare con la sua vita, ma prima di programmare il suo futuro, vuole passare del tempo con la propria famiglia. Qui, anche a causa dei problemi di salute della madre, le viene proposto di fermarsi e di gestire gli alberghi di famiglia insieme ad Austin McGuire. Ed è qui che risiede il problema, visto che Austin è da sempre il miglior amico di suo padre, ma anche il padre di Tyler. Lei non ha mai avuto il coraggio di rivelare ai suoi, nè tanto meno ad Austin la verità sulla paternità del bambino. Al contrario aveva sposato in tutta fretta Lester che poi si era rivelato un pazzo fissato con le armi. E quando meno se lo aspetta, ecco Lester ritornare...
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Mi è piaciuta la trama in linea generale, nel senso che il segreto del figlio in comune, la forte passione che dopo anni ancora lega Austin a Cassie e che, immediatamente riemerge non appena si rivedono. Mi piaceva il loro rapporto contrastato e il loro discutere su tutto e nei loro battibecchi si celava la loro alchimia.
  • Ho trovato lo stile usato dall'autrice molto agile, veloce e scorrevole, molto facile da leggere. Una giusta combinazione tra narrazione e dialoghi molto veloci.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Alla fine però la trama mi è risultata molto deludente perché una storia che poteva risultare molto avvincente risulta tutt'altro che tale perché la trama è poco sviluppata, per lo meno secondo come lo avrei previsto io. Diciamo che mi ero fatta forse un po' troppe aspettative. Sta di fatto che, ad un certo punto, mi sembrava che fosse stata messa un po' troppa carne al fuoco (il marito pazzo, l'amico cocainomane, il padre puritano) e poi alla fine tutto si risolve in maniera semplicistica.
  • I personaggi sono pochissimo approfonditi dal punto di vista psicologico. Su alcuni di loro, cioé solo su Cassie, in realtà, si intuiscono alcuni comportamenti come frutto di ribellione alla severità paterna, ma nient'altro. Certo, il fatto che si sia innamorata di un uomo di 14 anni più grande di lei, nonchè migliore amico del padre, sa tanto di un qualche complesso non molto ben superato. Per il resto, gli altri personaggi sono entità abbastanza granitiche, poco sfaccettate dal punto di vista caratteriale.
  • Ho trovato del tutto odiosa la figura di James Wortham, il padre di Cassie. È un pastore ed è un uomo troppo legate a delle convenzioni sociali e alle sue convinzioni che per lui sono sempre vere e giuste. Arriva a mettere in dubbio l'esigenza della figlia di allontanarsi dal marito, le mette addirittura i bastoni tra le ruote. È un uomo miope e anche insensibile.

Libro deludente.

martedì 19 novembre 2013

DEBBIE MACOMBER: Tempesta di fuoco

TITOLO: Tempesta di fuoco
AUTRICE: Debbie Macomber
TITOLO ORIGINALE: 6 Rainier Drive
USCITA ITALIANA: Harmony Romance 25, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Benvenuti a Cedar Cove, un luogo adorabile. Qualcuno a volte lo lascia, ma nessuno riesce a dimenticarlo.
Justine, dopo i dubbi dell'adolescenza e della prima giovinezza, ha finalmente trovato la stabilità e la serenità: ha incontrato l'amore con Seth, con lui ha rilevato un ristorante, Il Faro, e ha avuto un bambino. La felicità è tale che sembra nulla possa scalfirla, e invece un incidente rischia ora di minacciare tutto: un devastante incendio, infatti, distrugge colpletamente il ristorante e getta nello sconforto i suoi proprietari. Purtroppo Seth e Justine reagiscono alla vicenda in maniera opposta e finiscono per allontanarsi, non trovando appoggio l'uno nell'altro. Anche gli abitanti della cittadina sono scossi dalla vicenda, anche perché nessuno riesce a capire chi potesse volere mandare all'aria un'attività tanto bene avviata.
Così, per Cedar Cove si apre un nuovo mistero.
Settimo episodio della serie Cedar Cove, ormai è come assistere a una serie televisiva di cui non ti perdi una puntata. Io, in realtà, ho perso alcune puntate di questa serie ma continuo ad andare avanti con quelli che ho. Segue alle vicende che avevamo visto di panarsi nel precedente, come sapete l'autrice tende a sviluppare una vicenda a cavallo di due libri, e ne iniziano di nuove. Cerchiamo di passare in rassegna le più importanti:
  • Seth e Justine Gunderson che cercano di scoprire chi ha bruciato il loro ristorante è la vicenda portante.
  • Meryellen e Jon che aspettano il loro secondo figlio e hanno problemi economici e di gestione della vita famigliare perché Meryellen è costretta all'immobilità. Jon deve quindi riallacciare i rapporti con i suoi genitori che non sente da tempo.
  • Allison Cox e il suo amore per il poco raccomandabile Anson accusato dell'incendio a Il Faro.
  • Linnette McAfee e il suo amore infelice per Cal.
  • Si aggiunge la storia d'amore comica tra la parrucchiera Teri e il campione di scacchi semiautistico (secondo me) Bobby Polgar, vicenda che sicuramente proseguirà nel prossimo libro.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Come ho già scritto nella precedente recensione alla serie, l'autrice deve ogni volta perdere troppo tempo a spiegare quanto è successo nel libri precedenti. Per chi li ha già letti è stancante, per chi non li ha letti diventa tutto ancora più confuso. Avrebbe fatto meglio ad affrontare una storia per volta.
  • Le storie che si intrecciano, infatti, sono davvero troppe e qualunque lettrice rischia di perdercisi dentro. Non puoi leggere un romanzo facendoti lo schema dei personaggi...
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Mi piace il fatto che i problemi affrontati dalle varie storie siano diversi: il disagio sociale, il matrimonio in crisi, i problemi economici. Ogni coppia porta una nota diversa alla storia.
  • I personaggi sono tutti sviluppati molto bene, forse proprio perché abbiamo modo di seguirli per più libri (mi sto contraddicendo) abbiamo l'opportunità di vederne l'evoluzione o comunque di conoscerli meglio. Ciascuno di loro ha un comportamento ben definito, segnato da esperienze più o meno positive e negative del passato.
  • Mi piace molto lo stile usato dall'autrice. L'ho definito quasi uno stile televisivo perché ha quel ritmo e quella costruzione incrociata tipico degli sceneggiati o delle serie con le vicende che si alternano e si interrompono proprio nel momento cruciale. Anche i dialoghi sono molto vividi e realistici.
Carino, abbastanza piacevole da leggere.
SERIE CEDAR COVE

  • LE ETA' DELL'AMORE
  • TORMENTI DELL'ANIMA
  • LUNGO LA VIA
  • SUSSURRI SULL'ACQUA
  • TUTTI I GIORNI DELLA NOSTRA VITA
  • 5B POPPY LANE
  • TEMPESTA DI FUOCO
  • 74 SEASIDE AVENUE

mercoledì 13 novembre 2013

ELOISA JAMES: Nel nome del piacere

TITOLO: Nel nome del piacere
AUTRICE: Eloisa James
TITOLO ORIGINALE: Pleasure for Pleasure
USCITA ITALIANA: RM 852, marzo 2009
GIUDIZIO PERSONALE: 2/5
LO STILE DI ELOISA JAMES E' SQUISITO” Teresa Medeiros
Perfino una cattiva reputazione è meglio di nessuna reputazione. Proprio per questo la spregiudicata Josie Essex è decisa a sfidare la sorte. Accantonato il corsetto, amoreggia con gli uomini in modo oltraggioso. Addirittura, durante una corsa di cavalli dà appuntamento dietro le stalle al conte di Mayne, un arrogante dongiovanni, solo per l'emozione di un bacio clandestino: i due vengono scoperti e costretti a sposarsi. Potrà un'unione nata da antiquate convenzioni diventare il matrimonio dell'anno?
Che finale terribile per la serie Sorelle Essex. Questo libro è davvero brutto, brutto, brutto. La trama è piuttosto semplice: si parte con il matrimonio tra Imogen e Rafe con cui ci eravamo lasciati nel precedente libro. Josephine Essex sta vivendo la sua prima Stagione con grande apprensione perché non solo non è particolarmente apprezzata dagli uomini, ma è anche diventato oggetto di scherno poiché le è stato assegnato il soprannome di Salsiccia Scozzese, a causa delle sue forme morbide, costrette all'interno di un corsetto. Garrett Langham, Conte di Mayne l'aiuta, invece, a prendere consapevolezza della sua attrattiva e del suo potere seduttivo, finchè per salvarle l'onore, a seguito di una situazione compromettente, le chiede di sposarlo.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • La trama che ho trovato quasi del tutto inesistente. Non succede in realtà quasi nulla, i due protagonisti (o almeno quelli che dovrebbero esserlo) sono separati per la maggior parte del tempo e non si palesa tra loro nessun tipo di sentimento. La trama è praticamente già tutta nelle poche frasi che ho inserito sopra, né c'è una qualche attenzione per l'interiorità o la psicologia dei personaggi. In fondo questo romanzo è solo un grande gioco.
  • La trama è troppo affollata: c'è troppa gente che distoglie l'attenzione dai due protagonisti che, infatti, hanno un ruolo quasi marginale nella storia. Chiaramente non c'è nulla di male nell'inserire una trama secondaria, è anche piacevole, ma qua ce ne sono 2, 3 secondarie. Inoltre per gran parte del romanzo, la storia secondaria tra Griselda e Darlington è quasi più interessante e coinvolgente della storia tra Josie e Mayne.
  • Ho trovato totalmente inadeguato Garrett. Garrett è un personaggio già presente nel primo libro della serie, quando doveva sposare Tess, nel secondo dove Imogen gli fa delle avances. Dovrebbe essere un libertino inquieto, stanco della vecchia vita dissoluta. Qui risulta un povero sfigato, maltrattato dalla fidanzata Sylvie de la Broderie dietro la quale scodinzola come un cagnolino. A questa vita noiosa e priva di senso dà una scossa l'entusiasta Josie e con lei prevale nel protagonista il divertimento. Ma da nessuna parte del libro egli acqista fascino o il giusto peso che dovrebbe avere un protagonista.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Josie è sicuramente un personaggio più completo e sfaccettato. Di lei sappiamo il dolore del debutto non troppo positivo, il disagio rispetto al proprio fisico, la mortificazione del rifiuto altrui. Le sue insicurezze si riversano in un matrimonio piuttosto frettoloso che non le dà la sicurezza dei sentimenti del marito per lei. Josie è anche una ragazza molto divertente, pronta alla battuta, anche piuttosto caustica. Sa anche essere decisa e coraggiosa quando è necessario. Almeno lei ha una sua caratterizzazione.
  • Come sempre mi è piaciuto lo stile umoristico dell'autrice. In certi momenti i suoi personaggi sono davvero comici. Grazie a questo stile la lettura diventa un po' più piacevole anche di fronte a un romanzo esilissimo.
Delusione!
SERIE SORELLE ESSEX
  • Non senza di te
  • Baciami, Annabel
  • Amare un duca
  • Nel nome del piacere



mercoledì 6 novembre 2013

DEBORAH HALE: Scandalosa contessa

TITOLO: Scandalosa contessa
AUTRICE: Deborah Hale
TITOLO ORIGINALE: His Compromised Countess
USCITA ITALIANA: GRS 847, ottobre 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Londra, 1817
Quando la bella e civettuola moglie scandalizza gli ospiti di Almack's che la sorprendono fra le braccia del suo acerrimo nemico, Bennett Maitland, Conte di Sterling, decide di porre fine a un matrimonio già in crisi da tempo. Le impone dunque di ritirarsi in una vecchia tenuta di famiglia nelle isole Scilly, dove tuttavia rimane bloccato insieme a lei e al figlioletto. Ma Caroline, che non ha mai smesso di amare il marito, rifiuta di darsi per vinta, e malgrado il suo atteggiamento freddo e distante decide di riaccendere in lui l'ardente passione di un tempo. Riuscirà a fargli dimenticare lo scandalo e a convincerlo di essere stato solo una vittima delle circostanze?
Di questo libro mi incuriosiva molto la trama che avevo trovato insolita, per questo mi sono decisa a comprarlo, e non credo di aver sbagliato. Fatto insolito in un romance, i protagonisti sono già sposati (ricordo un fatto simile solo in Fidanzati per finta di Mary Balogh), ma il loro matrimonio è apertamente in crisi. Cosa non insolita al tempo, questo non turba i due coniugi che prendono a fare ognuno la propria vita, senza interessarsi all'altro. Lui, Bennett Maitland Conte di Sterling, si occupa della sua attività politica e di promuovere la legge per l'abolizione della schiavitù. Lei, Caroline Maitland, è tutta presa dalla vita mondana per la quale trascura anche il figlioletto. Una sera, da Almack's Bennett becca la moglie in teneri atteggiamenti con il suo rivale politico e da lì scoppia lo scandalo per il quale l'uomo decide di mandare la moglie lontano. Lei non accetta di doversi separare dal figlio e lo porta con sé sulle isole Scilly. Il marito la insegue e i due restano isolati lì per circa un mese e vi riscoprono il senso della loro unione.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La trama, che ho trovato assolutamente originale. I protagonisti sono due persone che dovrebbero essere mature, in realtà hanno dei comportamenti piuttosto discutibili e hanno bisogno del confronto per capire meglio l'altro e se stessi. Nello stesso tempo è molto interessante leggere di una coppia che ha già un passato alle spalle, che ha già attraversato dei momenti belli e dei momenti brutti.
  • Mi è piaciuto molto Bennett perché ha una costruzione psicologica davvero molto attenta. Da bambino ha subito l'abbandono dell'unica persona che gli manifestava affetto: la madre che ha divorziato dal padre. Ha sempre vissuto con quest'ultimo, un uomo incapace di manifestare affetto ed è cresciuto con la stessa caratteristica. Ora si rende conto di aver rischiato di comportarsi come il padre e di far passare al figlio gli stessi dolori. Chiede aiuto alla moglie nell'imparare ad esternare il proprio affetto. Per lui è una prova molto dura che deve culminare nel manifestare i propri sentimenti anche alla moglie.
  • Caroline è meno problematica, ma ha anche lei dei blocchi da superare. La sua insicurezza è iniziata dopo il matrimonio con un uomo che non le manifestava i suoi sentimenti e che da lei pretendeva solo un comportamento decoroso, proprio come faceva suo padre. E proprio come faceva lei con il genitore, si lascia andare a comportamenti avventati pur di attirare in qualche modo la sua attenzione. Quando si accorge di aver oltrepassato il limite, si rende conto di cosa sta rischiando di perdere e si prodiga soprattutto per non perdere quel ruolo di madre che ha rifiutato per tanto tempo a causa del suo senso di inadeguatezza. La permanenza dei due nelle isole Scilly è una sorta di terapia di coppia.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Ho trovato che il cambiamento, soprattutto per quanto riguarda Caroline sia risultato un po' troppo repentino: da madre disattenta a madre premurosa e affettuosa. Certo, c'è una scena critica che sembra definitivamente rompere il legame madre-figlio, ma dopo essa la protagonista riesce piuttosto agevolmente a superare i suoi freni. Un po' più graduale e credibile è il cambiamento di Bennett.
  • Ho trovato che, in generale, la storia fosse interessante ma poco emotivamente coinvolgente. La lettrice difficilmente riesce ad avere un rapporto empatico con qualcuno dei protagonisti. Le scene appassionate ed emozionanti che vedono i due protagonisti assieme sono ben fatte ma poche, l'autrice doveva insistervi un po' di più.
Buon libro, consigliato!



mercoledì 30 ottobre 2013

LOIS GREIMAN: La tentazione del lupo

TITOLO: La tentazione del lupo
AUTRICE: Lois Greiman
TITOLO ORIGINALE: Tempting the Wolf
USCITA ITALIANA: RM Mystere 38, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
O'Banyon ama le donne e le donne amano lui. Da molto tempo. Troppo tempo. Portatore di un'ancestrale maledizione, è più lupo che uomo. E la sola a intuirlo sembra Antoinette Desbonnet, l'affascinante Contessa di Colline, l'unica donna che cerca di sfuggirgli e anche l'unica che lui desidera davvero. Quello che O'Banyon non immagina è che il loro amore può significare la salvezza per entrambi. O la dannazione eterna.
Questo è il terzo libro che è stato pubblicato in Italia di questa autrice e sono stati uno peggiore dell'altro, per fortuna pare che abbiano desistito e ora è da un po' che non viene più proposta in Italia, e speriamo continui così. Anche questo libro è del tutto insopportabile, una trama totalmente sconclusionata, per me assolutamente impossibile da capire e da spiegare. È stato un miracolo che sia riuscito a finirlo.
Nairn O'Banyon è un soldato irlandese medievale che ha subito una trasformazione in licantropo, in seguito a una maledizione. Per secoli si è trasformato in una statua finché nel precedente libro, Passione barbara, lui e il suo amico Hiltsglen sono stati liberati. Ora si trova a Londra e dispiega il suo fascino tra le signore del bel mondo fino a quando la sua attenzione viene attratta da una dama vestita di bianco. Lei è Antoinette Desbonnet Contessa di Colline, una donna misteriosa, sempre vestita di bianco, che non tocca mai nessuno, che si copre sempre e che sembra circondata dalla morte.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • La trama è terribile e del tutto incomprensibile. Dopo un centinaio di pagine non era successo praticamente nulla di rilevante e mi ritrovavo a pensare che non ci stavo capendo nulla. C'è O'Banyon che insegna Antoinette e lei che sfugge, non si sa per quale motivo; poi entrambi si punzecchiano.
  • Non ho trovato da nessuna parte una storia d'amore tra i due: ogni tanto c'è un certo sfogo di passione, ma nulla più. Troppi i segreti, troppe le bugie tra di loro. Non c'è nessuna comunicazione, né condivisione e non si capisce per quale motivo i due dovrebbero essere innamorati.
  • Antoinette
  • O'Banyon, entrambi i personaggi principali non mi sono piaciuti per nulla perché non li ho trovati né veritieri, né verosimili, né affascinanti, né coinvolgenti. Sono delle sagome del tutto artificiose senza alcuno spessore psicologico. O'Banyon è vagamente tormentato, ma neanche tanto, della sua maledizione, secondo me più che altro perché non riesce ad avere un rapporto sessuale con una donna senza trasformarsi. Antoinette è decisamente più tormentata perché, si scopre alla fine ma lo rivelo, tanto è un libro pubblicato parecchio tempo fa, è una strega e le persone che lei tocca finiscono per morire. Alla fine la maledizione che la perseguita da anni si risolve con una banalità. Ad esempio, la sua amica che si è indebolita e sembra sul punto di morire dopo che lei l'aveva toccata, in realtà è incinta, cosa che era assai facilmente intuibile.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Molto alla lontana, mi è piaciuta una certa atmosfera di mistero che l'autrice è riuscita a costruire. Certo, spesso il mistero confina con l'incomprensibile.
Orrendo!

SERIE UOMINI DELLE NEBBIE

  • PASSIONE BARBARA
  • LA TENTAZIONE DEL LUPO
  • BEWITCHING THE HIGHLANDER

mercoledì 23 ottobre 2013

JILL BARNETT: Magia di un desiderio

TITOLO: Magia di un desiderio
AUTRICE: Jill Barnett
TITOLO ORIGINALE: Imagine
USCITA ITALIANA: I Romanzi Mystere 37, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
Dopo anni di prigione per un omicidio mai commesso, Hank Wyatt ha imparato a sopravvivere. Questa però non sa se riuscirà a reggere. Hank infatti si ritrova naufrago su un'isola deserta, con tre orfanelli, un genio in una lampada e una splendida bionda. Per Maggie Smith, intraprendente avvocato di San Francisco, la vacanza nei mari del Sud si è trasformata in una convivenza forzata con l'uomo più arrogante che abbia mai incontrato. Ma al tempo stesso anche il più affascinante...
Jill Barnett è un'autrice che ho già avuto modo di leggere e di apprezzare in passato, ma questa volta avevo approcciato questo romanzo con un certo pregiudizio, in quanto alcuni elementi della trama mi sembravano troppo assurdi. Invece, devo dire che, nonostante la stranezza di alcuni elementi, questo libro mi è piaciuto molto.
Si ritrovano vittime di una violenta tempesta e di un naufragio Henry James Wyatt, appena evaso dal carcere dove era rinchiuso con un'accusa di omicidio, e Margaret Huntington Smith, giovane e brillante avvocatessa, bisognosa di una lunga vacanza. Invece, i due si ritrovano su un'isola deserta insieme a tre bambini, Lydia, Theodore e Annabelle, rimasti orfani, una capra e un genio in una bottiglia disposto a concedere 3 desideri al piccolo Theo.
All'inizio la convivenza tra i due sembra davvero impossibile: Hank è totalmente insofferente alla presenza dei bambini e dell'avvocato (categoria a cui è allergico), non trova affatto male essere isolato ed essersi lasciato alle spalle i suoi problemi. Maggie è totalmente impreparata a prendersi cura dei bambini e a comportarsi come una perfetta madre di famiglia, provocando l'irritata reazione di Hank.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La trama, che ho trovato originale. Per quanto abbia dei contenuti incredibili e piuttosto stereotipati, vedi il genio nella lampada arredata, vestito da genio, sembrava appena uscito da “Strega per amore”, il risultato è totalmente piacevole. La trama è originale perché per me è la prima volta che leggo di una coppia perdutasi in un'isola deserta. Inoltre possiede l'elemento, sempre piacevole, della coppia di opposti che si scontrano e che nella lotta scopre la passione.
  • Margaret è un bel personaggio: è una donna istruita, indipendente, il cui padre ha saputo alimentare in lei il desiderio di indipendenza. Crede assolutamente nella giustizia e ha fatto di lei il valore centrale della propria esistenza. Per questo, per lei è difficile accettare il terribile errore di cui è stato vittima Hank. Ma non dimentichiamo che è proprio lei a spingere Hank ad affrontare la giustizia e a proclamare i suoi diritti. È anche un personaggio comico nei suoi disperati tentativi di cucinare qualcosa, destinati a terribile e pericolosi fallimenti.
  • Il personaggio più complesso è sicuramente Hank perché è un uomo che ha effettivamente molto sofferto e sopportato. Già da bambino ha perso i genitori, è stato in orfanotrofio, ha passato l'adolescenza da ladruncolo. Quando sembra aver trovato nello sport la sua possibilità di riscatto, ecco che tutto crolla e viene ingiustamente accusato. Avrebbe di che essere un eroe tormentato, e in effetti lo è. Ma quello che mi è piaciuto in lui è che i suoi tormenti non lo rendono un personaggio troppo cupo, ma capace comunque di essere brillante, spiritoso, provocatorio con Maggie.
  • I tre bambini sono deliziosi. Ma soprattutto mi piace in loro la loro caratterizzazione perché sono dei bambini assolutamente realistici e che, con i loro comportamenti, non possono non destare tenerezza. Sono tre creature che hanno sofferto molto, avendo perso i genitori ed essendo desiderosi di adulti cui appoggiarsi.
  • Lo stile è caratterizzato da un piacevolissimo umorismo che non può non catturare la lettrice. Certe scene sono così ben costruite da sembrare quasi scene di un film comico. Tutti contribuiscono dai protagonisti, ai bambini, allo stesso genio. Certe situazioni assurde che, però, non impediscono alla storia di avere uno sviluppo credibile e piacevole.
Assolutamente, una sorpresa!



giovedì 17 ottobre 2013

BARBARA PIERCE: Un amore pericoloso

TITOLO: Un amore pericoloso
AUTRICE: Barbara Pierce
TITOLO ORIGINALE: A Desperate Game
USCITA ITALIANA: I Romanzi 809, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
UN'IDENTITA' NASCOSTA, UN AMORE INFUOCATO
Londra, 1814. Ingiustamente accusato della morte del marito e della suocera, la contessa di Lathom, sotto le mentite spoglie di Miss Tessa Belanger, trova ospitalità presso il conte di Wycke. Nella tranquilla tenuta di campagna del nobiluomo si sente al sicuro. Ma quando tra loro divampa la passione, Tessa è combattuta fra il desiderio di coronare il sogno d'amore e la necessità di fuggire, continuando a celare la propria identità.
Questo è il primo romanzo di Barbara Pierce, acclamata autrice della serie Bedegrayne, che ho apprezzato, anche se non è stata una di quelle serie che mi ha fatto impazzire. Ho letto qui e là dei commenti circa il fatto che questo libro non è minimamente paragonabile agli altri libri. Trovo il confronto ingiusto e penso, inoltre, che per essere un libro d'esordio non sia affatto male. La trama è piuttosto tradizionale: è un romance con l'elemento del mistero. La protagonista, che conosciamo con il nome di Tessa Belanger sta scappando da Londra, dove ha avuto un violento scontro con il terribile marito. Quando legge che questi e la madre sono stati trovati cadaveri, capisce di essere la prima indiziata del delitto e decide di scappare. Durante la fuga viene aggredita e Kim Farrell Visconte Turnberry la soccorre e la porta a casa dell'amico Reave Alden Conte di Wycke. Qui la donna viene rifocillata, accudita, fa amicizia con Jason, il figlioletto del conte. Per questo motivo, nonostante l'apparente reciproca antipatia, il conte le chiede di restare al suo servizio come istitutrice del figlio. Ben presto si capisce che è solo una scusa, perché il conte la possa avere a portata di mano e possa dare sfogo alla sua passione. Ben presto la passione tra i due scoppia.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Parte della trama risulta, a mio avviso un po' lenta, mi riferisco soprattutto alla seconda parte quando i protagonisti hanno superato la fase dell'attrazione sessuale frustrata e Tessa ancora si nasconde dietro tentativi di fuga mal riusciti e tentativi di mantenere nascosta la sua vera identità. A volte queste situazioni si ripetono, avvitandosi un po' su se stessa.
  • Al contrario, invece, la parte finale, quella che doveva essere più drammatica e vale a dire dal momento in cui Tesa viene catturata dal cattivo nascosto. Non è che volesse che la sua prigionia durasse di più, ma lo svelamento e l'eliminazione dello stesso è un po' troppo repentina. Avrei voluto che i due protagonisti, oltre che l'uno contro l'altro, combattessero contro un nemico comune.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • L'intenzione generale non è affatto male, considerando che si tratta di un libro d'esordio. L'ho trovato già ben sviluppato sia per quanto riguarda l'intreccio in generale, ma soprattutto la costruzione dei personaggi, sia quelli principali, che quelli secondari che risultano altrettanto ben fatti.
  • Tessa mi è piaciuta come protagonista. È abbastanza consueto per la Pierce presentare delle protagoniste molto tormentate e fulcro problematico della storia. È una ragazza, tutto sommato molto giovane, che però ha già affrontato molti problemi e molti dolori nella vita. Per l'ambizione del padre è stata costretta a sposare un crudele depravato che, addirittura, l'ha tradita con sua madre. È scappata da quell'inferno e teme di poter essere accusata della morte del marito e della madre. Le esperienze della vita l'hanno costretta a non fidarsi mai del tutto degli altri, incluso Reave, e, nonostante la loro relazione decolli, lei non riesce ad affidarsi mai completamente a lui. Anzi, continua ad avere, nascosto nella mente, il pensiero di sfuggirgli, cosa che urta non poco.
  • Dall'altra parte, Reave si presenta nella maniera peggiore perché è un uomo segnato dal grande dolore di aver perso prematuramente la moglie e, apparentemente, sembra il classico padre che ignora volutamente il figlio. Invece il suo personaggio si evolve velocemente da cupo, riservato, tutto dedito al lavoro, si trasforma in sorridente, scanzonato, provocatorio. Il meglio di sé lo dà quando si intestardisce di voler sedurre la protagonista e la provoca in ogni modo. In questo frangente è assolutamente irresistibile. Nonostante i sentimenti che si sviluppano tra di loro non interrompono i dubbi e la cautela che permane sempre tra di loro. Alla fine, naturalmente, riscatta la sua mancanza di fiducia lottando per liberarla.
Posso dire che, come esordio, lascia intuire l'abilità che l'autrice dimostra nei suoi libri successivi.


lunedì 14 ottobre 2013

HANNAH HOWELL: Il bacio del conquistatore

TITOLO: Il bacio del conquistatore
AUTRICE: Hannah Howell
TITOLO ORIGINALE: Conqueror's Kiss
USCITA ITALIANA: I Romanzi 808, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 2/5
UNA CONQUISTA OLTRAGGIOSA, UNA PASSIONE INEVITABILE
Scozia, 1318. Fuori del convento in cui Jennet Graeme ha trovato rifugio, la guerra infuria. Ma anche quell'appartata serenità viene violata da un gruppo di uomini armati e sir Hacon Gillard rapisce la fanciulla. Affascinato e deciso a farla sua, non intende però comportarsi da conquistatore: prova per lei un sentimento così puro da volerla accanto per tutta la vita. Potrà Jennet ricambiare l'amore di un uomo che istintivamente odia e del quale è prigioniera?
Questo libro ha una trama prevedibile e anche molto ingenua, certamente danneggiata ulteriormente da tagli nella traduzione consistenti, mi sono resa conto che l'originale era di più di 300 pagine, ridotto a poco più di 200 nella traduzione. Tutto appare molto semplicistico, troppo accelerato, soprattutto in alcuni punti. La trama è quella tipica di un romanzo medievale, nello specifico ambientato in Scozia ai tempi del re Robert Bruce. I territori di confine sono meta di continue scorrerie da parte degli eserciti inglese e scozzese. Jennet Graeme ha subito sulla sua pelle le coseguenze di questa guerra: la madre è stata violentata e uccisa e lei odia tutti i soldati che fanno della violenza il loro mestiere. Per questo il suo primo incontro con Hacon Gillard non è per lei piacevole, perché teme di dover subire la violenza del cavaliere. Questi in effetti lo porta con sé, contro la sua volontà, ma la tratta con rispetto e tenerezza e questo darà il via alla loro relazione, contrastata solo dal clima di odio e di violenza imposto dalla guerra.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Hacon non mi è piaciuto come protagonista perché non ha nulla dell'eroe: non è carismatico, né affascinante, né indimenticabile. È sicuramente un personaggio dolce. Non ha nessuno spessore psicologico, è solo guidato dall'azione degli eventi. Di lui non sappiamo nulla se non che è un buon cavaliere che combatte da dieci anni per difendere le sue terre.
  • Jennet non mi è piaciuta come protagonista: anche lei è priva di qualunque costruzione psicologica. Di lei sappiamo che è traumatizzata da ciò che ha visto durante la guerra, ma tutto ciò si risolve semplicemente in recriminazioni contro i soldati e nulla più. Anche le eventuali incomprensioni con Hacon che questo determina sono del tutto superficiali e opinabili.
  • Non mi è piaciuta la trama perché da un certo punto in poi, cioè da quando i due protagonisti arrivano per la prima volta nel castello, diventa noiosissimo, prevedibile, oltre che inspiegabile per alcuni sviluppi. Probabilmente per quest'ultimo aspetto hanno influito i tagli.
Di questo libro mi è piaciuto (moderatamente):
  • La parte iniziale della trama sembrava promettente con i due protagonisti che simpaticamente si scontravano, pur provando una bella attrazione reciproca, già si capiva che c'erano in corso dei brutti tagli, ma erano ancora sopportabili. Non sembrava nulla di originale, ma almeno era dignitoso.
  • L'unico personaggio degno di nota è Artair, il padre di Jennet che pur essendo una figura assolutamente secondaria ha una sua personalità. È un uomo che, nonostante l'età, continua ad essere un farabutto, un marpione, un discolo senza regole, senza vincoli. Certo questo suo spirito libero ha dato difficoltà a Jennet e a sua madre ma non può evitare di suscitare simpatia.
Sconsigliato!


giovedì 10 ottobre 2013

ANNE STUART: Il Principe di Spade

TITOLO: Principe di spade
AUTRICE: Anne Stuart
TITOLO ORIGINALE: Prince of Swords
USCITA ITALIANA: I Romanzi 807, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
PRESAGIO DI SVENTURA O AUSPICIO DI PASSIONE?
Jessamine Maitland legge i tarocchi e, notte dopo notte, predice il futuro nei salotti di Londra. Finché un sera "scopre" l'identità del Gatto, il temerario ladro che da mesi ruba gioielli e preziosi dalle case più ricche della città: Alistair MacAlpin, conte di Glenshiel. Intuendo di essere stato smascherato, Alistair vede una sola via d'uscita: sedurre Jess...
Non riesco a capire il motivo di tante recensioni entusiastiche attorno a questo romanzo. Ho letto di persone che l'hanno adorato e hanno iniziato a seguire l'autrice grazie a questo. Indubbiamente questo libro indica il lavoro di un'autrice esperta, ma non credo di una che avrebbe la capacità di fidelizzarmi. La storia riguarda l'ennesimo ladro misterioso, stavolta denominato il Gatto per la sua capacità di scomparire furtivamente, che ruba nelle case dei nobili. La novità è che non si tratta di un altro Robin Hood che distribuisce ai poveri quanto sottratto ai ricchi, ma che ruba per ricostruire il proprio patrimonio. Si tratta dell'ennesimo famigerato libertino Alistair MacAlpin conte di Glenshiel benvoluto e amato dal ton per il suo fascino e la sua fama. I suoi interessi, però, si vengono a scontrare con le capacità profetiche di Jessamine Maitland che sono già state più volte utilizzate per assicurare alla giustizia dei criminali più o meno pericolosi. Anche Jessamine ha urgente necessità di soldi per mantenere la famiglia e assicurare il debutto in Società alla bellissima sorella Fleur. Si è messa al servizio di un losco poliziotto, Josiah Clegg, a cui rivela i nomi dei criminali. Quando capisce chi è il Gatto, però, non riesce a rivelarne il nome a quell'essere abietto. Da parte sua, Alistair capisce di essere stato smascherato e cerca di assicurarsi la lealtà di Jessamine con le armi della seduzione.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Alistair, il tanto menzionato e decantato protagonista, non mi ha assolutamente incantata. Non emergono, a mio avviso, a sufficienza quelle caratteristiche di libertinaggio, di mascalzoneria che dovrebbero distinguerlo. Non posso dire che sia un cattivo personaggio ma l'ho visto come qualcosa di solo abbozzato che non riesce ad essere né carne né pesce. Motivo per cui alla fine non si nota in lui una particolare evoluzione. Sì, in fondo alla fine del romanzo, decide di cambiare vita, ma in fondo questo proposito era presente in lui già dall'inizio, non voleva certo fare il ladro per tutta la vita. Non l'ho trovato abbastanza libertino: non c'è nel libro particolari riferimenti ad amanti o altro e con la stessa Jessamine è fin troppo rispettoso. Quale fascino perverso dovrebbe esercitare questo personaggio?
  • Jessamine, può essere interessante come donna forte, che sostiene da sola sulle sue spalle il peso della famiglia; che ha questo potere intrigante di leggere il futuro nelle carte. Ma tutto ciò che di buono poteva esserci in lei si va a scontrare con una stupidità testarda nell'inseguire e nel proteggere Alistair anche laddove lui continua a trattarla freddamente o ad esporla a pericoli. Mi sembra che abbia un atteggiamento troppo remissivo e per nulla orgoglioso che non mi è affatto piaciuto.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La trama in generale è sempre molto accattivante perché contiene in sé sia il mistero che il pericolo che l'azione. Il motivo delle identità nascoste è sempre intrigante. Ho trovato che la trama sia decollata non dall'inizio, che ho trovato un po' lento, ma dalla partenza dei protagonisti per la festa in campagna, dove la forzata convivenza costringe a incontri e scontri continui e quando il Gatto mette sempre più spesso Jessamine in pericolo.
  • Ho trovato piacevole costruire due storie in parallelo: mentre Jess si innamora del ladro, sua sorella Fleur si innamora del giovane poliziotto di umili origini: Robert Brennan. E anche se Jess vorrebbe proteggere sempre sua sorella, in realtà Fleur dimostra di saper prendere le proprie decisioni da sola. Entrambe le sorelle, però, sono più masochiste nella scelta degli uomini e si costringono a soffrire un bel po' per colpa dei loro compagni. La trama secondaria, però, rischia di offuscare un po' quella principale.
  • Mi è piaciuto molto il tono ironico esercitato dall'autrice, soprattutto sul personaggio di Alistair e, anzi, avrei calcato un po' più la mano su questo punto di vista perché é proprio in quei momenti che il personaggio prende un po' più di vita.
Nella media, nulla di eccezionale.