mercoledì 16 novembre 2011

JULIET LANDON: Duello d'amore

Londra, 1473
Fergus Melrose è pronto a onorare la volontà di suo padre e a prendere in moglie la fanciulla che gli è stata promessa quando entrambi erano bambini. L’impresa però si rivela più ardua del previsto: la corteggiatissima Nicola Coldyngham, infatti, non intende rinunciare alla casa in cui vive con i domestici e all’indipendenza che solo di recente ha conquistato. Ormai non è più la bambina che seguiva adorante le imprese dell’adolescente splendido e orgoglioso che non la degnava di uno sguardo, e anche se ha un motivo segreto per accettare di sposarlo, preferisce rendergli la vita difficile. Fergus, da parte sua, non è certo il tipo da resistere a una sfida, e pur di conquistare la fiera Nicola è disposto a tutto. Anche a rivelarle il suo lato più vulnerabile.
Scontro all’ultima stoccata tra Fergus Melrose e Nicola Coldyngham (che, a dispetto dell’insolito nome, è una ragazza). Il loro rapporto si può riassumere in questo: un eterno scontro.
Già al suo apparire, Fergus si trova davanti una fanciulla indomita e ribelle che non esita a sfidare a duello i suoi numerosi corteggiatori e a sconfiggerli uno dopo l’altro. Solo Fergus ha l’abilità di resistere ai suoi attacchi e di infliggerle una bruciante sconfitta che riapre vecchie ferite.
Nicola è cresciuta in una famiglia di soli uomini: la madre è morta quando lei aveva solo tre anni e l’unica sua compagnia erano i quattro fratelli maschi. A 11 anni il padre decide di prometterla in sposa al figlio di un suo amico mercante, Fergus appunto. Lei da bambina lo ammirava e cercava di imitare e seguire nelle loro avventure lui e i suoi fratelli. Ma il 16enne Fergus l’ha sempre guardata con noia e fastidio, ferendo inesorabilmente il suo orgoglio.
Ora che è tornato, proclamando di voler adempiere la promessa fatta anni prima dal padre, sposandola, ma continuando a mantenere nei suoi confronti quell’atteggiamento di superiorità, Nicola non può far altro che rifiutare sdegnosamente la proposta. Ormai si è abituata alla propria indipendenza e a tenere sul filo tutti i suoi corteggiatori, per poter cadere nel tranello di un uomo che non fa altro che prendersi beffe di lei. Inoltre, non ha proprio intenzione di ridursi a seguirlo ubbidiente, con occhi adoranti come faceva da bambina.
L’orgoglio paralizza il personaggio di Nicola, la blocca nelle scelte, le fa assumere comportamenti e reazioni assurdi. Inoltre limita un po’ questo personaggio, le inimica la simpatia della lettrice, probabilmente. Non fa che prendere decisioni insensate, spesso contraddittorie. L’autrice ha spesso bisogno di dover spiegare esplicitamente le sue motivazioni perché, altrimenti, sarebbero incomprensibili ai più. È anche un po’ bisbetica, sospettosa, difficilmente dà credito a Fergus. Quando finalmente dichiara di amarlo, la cosa sembra poco plausibile, visto che non ha dimostrato molto affetto e comprensione per l’altro.
Fergus è un cavalier servente, sempre pronto a salvare Nicola dai guai che combina, spesso subendo su di sé le conseguenze dei suoi gesti avventati. È vero che da ragazzo, ma anche all’inizio del libro, aveva un atteggiamento di superiorità e dispotico nei confronti di Nicola ma fa del suo meglio, e continuamente, per dimostrarle la sua lealtà, la sua sollecitudine e, infine, anche il suo amore.
La storia d’amore è piacevole perché è fatta di continui battibecchi, di scintille scatenate non soltanto da due volontà in contrasto, ma anche da una forte passione che emerge quasi immediatamente. Le battute fulminee che volano fra Fergus e Nicola sono molto divertenti, ancora di più quando contribuiscono ad aizzare la disputa i fratelli Coldyngham che si sono sempre divertiti a punzecchiare la sorella e ne approfittano anche in questa occasione.
Una cosa mi ha lasciata un po’ in dubbio perché non mi pare molto attendibile: i due protagonisti trovano naturale consumare la loro unione dopo la promessa di fidanzamento (ma in realtà lo fanno prima) e non dopo la cerimonia di matrimonio. Infatti subito dopo il fidanzamento, i due dormono tranquillamente assieme sotto lo sguardo indifferente dei fratelli di lei. È possibile? Anche tenendo conto dell’indipendenza in cui viveva Nicola, mi sembra un po’ strano.
Forse i due personaggi non sono il massimo, soprattutto l’eroina, la storia però ha qualche merito, lo stile è brillante e scorrevole e il libro si fa leggere velocemente e piacevolmente.(3 CUORI)

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