“Ehi non sei molto romantica per essere una ventenne. E io che credevo la poesia una dote innata in tutte le giovani donne!”, esclamò Kyle con un sorriso.
“Ti ho deluso?”
“No, perché so che non è vero. Non è il romanticismo che ti manca ma l’esperienza…”
Ben Kil: un’isola incantata e misteriosa, sospesa tra leggenda e realtà… Così Skye Sutherland ha sempre immaginato la terra d’origine dei suoi genitori scomparsi. Ma quando, per esaudire l’ultimo desiderio espresso dalla madre, vi si reca, scopre che un odio sordo e tenace accomuna gli isolani contro di lei. Eppure c’è un uomo, l’affascinante Kyle Ritchie, che potrebbe difenderla da tanta ostilità se solo… lo volesse!
Che storia inutile e noiosa! Sarebbe quasi superfluo riassumerla, ma mi ci proverò…
La protagonista si chiama Skye Sutherland e ritorna nella piccola isola delle Ebridi dove è nata lo stesso giorno in cui suo padre moriva. A sua volta, sua madre, prima di morire, le ha chiesto di visitare la casa che lei eredita. Arrivata a Ben Kil, Skye viene accolta freddamente dagli abitanti del luogo, incluso lo zio che non sapeva neanche di avere. Le sono amici solo la giovanissima Jamie e Angus.
La ragazza è soggetta ad alcuni strani attentati che hanno lo scopo di impaurirla e di farla andare via. Si capisce sin da subito chi è la responsabile, non ci vuole molto, solo la protagonista non sembra capirlo.
Per tutto il corso del libro Skye sembra più vicina ad Angus, giovane scozzese trasferitosi dalla grande città per vivere a contatto con la natura. Invece, ad un certo punto, senza che ci sia nulla a scatenare questo sentimento, si scopre innamorata di Kyle Ritchie. Ma anche qui non c’è una vera scena d’amore, non c’è sentimento, non c’è complicità.
Lettura, lo ribadisco, assolutamente inutile!(2 CUORI)
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