lunedì 10 settembre 2012

KINLEY MACGREGOR: Il ritorno del guerriero


TITOLO: Il ritorno del guerriero
AUTRICE: Kinley MacGregor
TITOLO ORIGINALE: Return of the Warrior
USCITA ITALIANA: RM 803, marzo 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
UNA SFIDA IMPROVVISA, UN AMORE INASPETTATO
Christian d'Acri ha sposato la regina Adara quando era ancora una bambina. Dimenticate le promesse matrimoniali, l'unico obbligo che sente è partecipare alle missioni della misteriosa Confraternita della spada. Ma quando un usurpatore minaccia il regno di Adara, la regina si rende conto che solo Christian può salvarla. Partita alla sua ricerca, lo trova in una locanda e si introduce furtivamente nella sua stanza per sedurlo. Il trono ha bisogno di un erede...
Secondo volume della serie Confraternita della Spada di Kinley MacGregor, con protagonista l'Abate, ossia Christian d'Acri. La Confraternita è costituita da un gruppo di guerrieri, partiti per la Terra Santa e costretti a una lunga prigionia in Oriente, subendo torture e soprusi di vario genere. Le difficoltà li hanno uniti tanto da indurli a giurarsi reciproco aiuto. Per questo motivo quando un membro della Confraternita è in difficoltà, gli altri vanno in suo soccorso.
Christian si trova in Inghilterra quando viene raggiunto da una donna misteriosa che gli si presenta nuda sotto il mantello che indossa, come una novella Cleopatra. Lo stupisce ancora di più quando la donna si dichiara essere sua moglie. Pian piano un lontano passato riemerge perchè Christian è il principe ereditario di Elgedera e sposo della regina di Taagaria, entrambi regni nei pressi di Bisanzio.
Adara di Taagaria è fortemente minacciata dall'usurpatore del trono di Elgedera che la vuole in moglie per poter unire i due regni. Ma lei da bambina è stata sposata a Christian e ora intende recuperare il marito e ricondurlo al suo trono. Christian, pur rifiutando il suo ruolo di regnante, non può esimersi dall'aiutare la donna a tornare nel suo regno e a reinsediarsi sul suo trono. Comincia così un lungo viaggio che li porta ad attraversare l'Europa verso l'Oriente. Durante il viaggio, naturalmente, si scatena la passione tra i due e, suo malgrado, Christian dovrà accettare i suoi doveri.
Di questo libro mi sono piaciuti:
  • la trama, in generale, ha una costruzione di ampio respiro, molto articolata con una gradevole mescolanza di azione, di pericolo, di passione. Vi contribuiscono, oltre ai protagonisti, una varietà di personaggi secondari molto ben tratteggiati, tanto da poter sembrare tutti papabili protagonisti di prossime storie.
  • Christian: è un protagonista piuttosto insolito: oltre ad essere il classico covaliere forte, coraggioso e indomito, ha una maggiore complessità del classico eroe medievale. Ha un carattere complesso, a volte misterioso, dotato di una componente mistica. Nella prigione orientale era l'anima caritatevole che portava conforto agli altri, che cercava di mantenere un tocco di umanità anche nei momenti più bui. Anche lui ha delle ferite alle spalle, legate alla separazione dagli adorati genitori, uccisi in un'imboscata, e alla sua dolorosa esperienza in monastero e poi, naturalmente, nella prigione saracena. Come al solito, questo eroe, avendo subito il dolore della perdita delle persone amate, teme di legarsi a qualcuno e rifiuta l'amore per Adara,
  • Adara: è un personaggio molto realistico: è forte, coraggiosa ma è anche incapace di attacchi d'ira, di sfuriate che spesso colpiscono un impreparato e sconcertato Christian. È una principessa legata al sogno del "principe azzurro" intravisto da bambina quando lei e Christian sono stati sposati e non vuole rinunciarvi, anche contro la reticenza di questi. Ha saputo tener testa da soli a molti nemici e al clima di congiura che la circonda, ma sa anche quando è il momento di affidarsi alla forza dei coraggiosi cavaalieri.
Non mi è piaciuto:
  • La troppa folla di Fratelli dai nomi strani (Fantasma, Falco ecc), a cui si aggiungono anche nuovi membri, per cui non si capisce mai quanti fossero in questa prigione saracena. Questa presenza di tanti personaggi da una parte dà un tocco di realismo, ma dall'altra è molto confusionaria.
  • Lo scioglimento, con l'eliminazione del cattivo, mi è sembrato un po' troppo frettoloso. Ma, soprattutto, questi usurpatori di cui tanto si parlava, compaiono solo alla fine e per poco. Avrei gradito che la loro presenza si fosse palesata prima e ci preparasse alla serie di attentati, di cui sono vittima i protagonisti, che invece arrivano all'improvviso e sono spiegati solo sulla base delle deduzioni dei protagonisti.
In conclusione, direi che questo libro è piacevole, nulla di esaltante e clamoroso, ma è un buon medievale, sicuramente diverso dai soliti. Lo consiglio se vi va di provare una trama un po' particolare.
SERIE CONFRATERNITA DELLA SPADA
  • LA POETESSA E IL CAVALIERE
  • IL RITORNO DEL GUERRIERO

venerdì 7 settembre 2012

SARAH MCCARTY: Angelo tentatore


TITOLO: Angelo tentatore
AUTRICE: Sarah McCarty
TITOLO ORIGINALE: Caaine's Reckoming
USCITA ITALIANA: Harmony Passion 9, gennaio 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 4/5
Caine non è quello che si definisce un buon partito: insomma, con lui ci si può divertire, ma non convolare a giuste nozze sperando nella fedeltà e nell'amore incondizionato. Dunque, quando incontra Desi, il suo primo desiderio è quello di sedurla. Tuttavia capisce ben presto che Desi non è come le altre ragazze che ha conosciuto. Appena la tiene tra le braccia, sa di essere completamente perduta e non desidera altro che fare l'amore con lei, per sempre. Perchè Desi è la donna, con quel viso da tentatrice e una volontà di ferro. Purtroppo, la vita è complessa e la realtà intralcia i loro sogni: Desi è in pericolo e Caine deve innanzitutto salvarla prima di poterla legare definitivamente a sè, stravolgendo la propria esistenza e ciò in cui ha sempre creduto.
La storia di un'eroina e del suo salvatore. Un romanzo da leggere pensando che i sogni, a volte, si avverano.
Primo volume della serie Hell's Eight di ambientazione western ad alto contenuto erotico.
La storia si apre con il salvataggio di alcune donne rapite dai comancheros, una delle quali mostra una forza di tutto rispetto nell'opporsi a quegli uomini rudi. Gli Hell's Eight, un gruppo di Texas Rangers, sono stati ingaggiati per liberarli. Immediatamente le altre donne emarginano la giovane Desi, oltre al fatto che questa mostra evidenti intenzioni di fuggire. Spetta a Caine Allen riacciuffarla e offrirle la sua protezione, ma per fare ciò le viene imposto di sposarla, nonostante il suo passato di prostituta. Caine la porta con sè nella residenza degli Hell's Eight e farà di tutto per farle riacquistare fiducia in sè e nel futuro di una vita serena.
È un libro molto interessante, in particolare mi è piaciuto:
  • La protagonista, Desi: nonostante il terribile passato che ha alle spalle, non si arrende mai. Le vicissitudini di questa donna sono toccanti: lei e la gemella, insieme alla famiglia benestante, si sono trasferiti dall'est su desiderio del padre. Sono stati attaccati e il padre, il fratello e la madre sono stati uccisi, lei e la sorella Ari sono state violentate dai comancheros, poi Desi è stata venduta a Peter che l'ha sfruttata per mesi come prostituta. Le sue ferite, sia esterne che interne, sono numerose, profonde e dolorosissime. La sua lotta non è ancora finita perchè stavolta Desi dovrà conquistare la possibilità di credere nella felicità, credere che esistono degli uomini buoni, credere che lei, che ormai si crede impura, possa ancora meritare la felicità. Il suo dissidio è ancora più forte perchè a contatto con Caine sente una natura selvaggia in sè che lei crede cattiva. La complessità di questo personaggio è davvero molto interessante.
  • Il protagonista, Caine: forse appare e si mette in evidenza troppo poco rispetto alla sua eroina, è comunque un uomo forte ma allo stesso tempo dolce e comprensivo. Ha parecchia difficoltà nel trattare con Desi: lui è un'anima troppo semplice per certi versi per poter caapire cosa la tormenti. Si limita volontariamente per non farle del male, ma allo stesso tempo riesce a provocarla e a sedurla con gli allettamenti del piacere.
  • La serie sembra promettente, tiguarderà tutti gli otto uomini del gruppo fino al ritrovamento di Ari. Per chi fosse interessata l'ultimo capitolo della serie è stato pubblicato proprio lo scorso mese di luglio.
Nonostante quanto detto sopra, l'unico aspetto che in qualche modo ha rovinato il tutto è:
  • Alcuni passaggi sono poco sviluppati e c'è tanto di sottinteso. È come se l'autrice avesse messo troppa carne al fuoco che ha diversi tempi di cottura per cui riusciamo ad assaggiarne solo alcuni pezzi per il momento e ci resta l'acquolina per quanto rimasto. Bisognerà leggere tutta la serie per capire l'architettura complessiva.
Questo libro mi è piaciuto abbastanza, sono curiosa di leggere gli altri della serie. Lo consiglio, con l'avvertenza per chi non ama troppe scene di sesso abbastanza esplicite, potrebbe non apprezzare questo libro.

martedì 4 settembre 2012

MARY JO PUTNEY: La sposa del destino


TITOLO: La sposa del destino
AUTRICE: Mary Jo Putney
TITOLO ORIGINALE: The Bartered Bride
USCITA ITALIANA: I Romanzi 1012, luglio 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 4/5
DA UN ATTO DI CORAGGIO INIZIA L'AVVENTURA DELLA PASSIONE
Alexandra Warren, rimasta vedova in Australia e madre della piccola Katie, sta tornando in Inghilterra quando la sua nave è attaccata dai pirati. Fatta prigioniera, Alexandra viene condotta su un'isola indonesiana e venduta come schiava. Il capitano Gavin Elliott, dopo essersi costruito una fortuna nei mari della Cina, si trova sulla stessa isola per concludere affari con il sultano locale prima di rientrare in Inghilterra, intenzionato a sposarsi e a riprendere il posto che gli spetti in società. Ma basta un solo sguardo alla bellissima schiava bianca del sultano per sentirsi rubare il cuore. E per salvarla, sarà disposto davvero a tutto...
Finalmente arriva in Italia un libro che risale a ben 10 anni fa che va a completare una trilogia pubblicata diverso tempo fa da Mondadori. Si tratta di un romanzo di un'autrice che amo in maniera particolare con poche altre: Mary Jo Putney; il suo titolo è La sposa del destino ed è il terzo volume della trilogia Bride dopo La pazzia del cuore e La donna di giada. Oltre a questa trilogia, il libro è legato anche alla serie Angeli caduti perchè la sua protagonista è la figlia di Catherine, protagonista di Un marito provvisorio, il mio primo romanzo della Putney in assoluto.
Alexandra Warren dopo il suo matrimonio si è trasferita in Australia con il marito. Alla morte di quest'ultimo, decide di tornare in Inghilterra con la figlia Katie, ma la loro nave è assalita dai pirati. Le due vengono separate e Alex viene venduta come schiava ed è costretta a subire ogni tipo di vessazione e violenza. Nonostante ciò, non perde la sua forza e il suo coraggio, tanto da non cessare di ribellarsi e di sperare di liberarsi. Giunta, nei suoi vari spostamenti, nell'isola di Maduri, approfitta della presenza di un uomo misericordioso per cercare di liberarsi. Lui è Gavin Elliott, già visto in La donna di giada dove era amico e socio di Kyle, ospite del sultano Kasan che vorrebbe fare di lui il suo socio. Notata la schiava europea, Gavin chiede la sua liberazione e per ottenerla dovrà affrontare una serie di prove. Grazie alla forza e al coraggio di entrambi, Alex viene liberata, Katie viene recuperata i tutti insieme tornano in Inghilterra. Per soccorrerla dall'ennesima difficoltà Gavin sposa Alex.
Non posso evitare di dire che, come sempre, i libri della Putney mi piacciono. In questo, in particolare, mi piace:
  • Gavin: è un eroe forte, coraggioso, generoso, come ne abbiamo visti altri in diversi libri della Putney. È anche una persona fortemente legata a delle convinzioni “democratiche”, antiaristocratiche. Per questo è fortemente colpito quando si ritrova ad essere lui stesso Conte di Seabourne finché capisce che quello che crede un privilegio può essere messo a disposizione della collettività.
  • Alex: è una donna forte, pur essendo provata. Si intravede in lei una qualche forma di conflitto rispetto a una madre troppo spesso indicata come emblema di perfezione. Per questo motivo si è voluta allontanare dalla famiglia, anche se ora la riscopre come rifugio dopo tante disavventure. È molto ferita dalle violenze subite e questo le dà una percezione sbagliata di sé e le ha provocato paure profonde, soprattutto degli uomini. Ma sa anche reagire, tanto da decidere di imparare dei mezzi di autodifesa o di perseguire chi pratica commercio di schiavi. Ha un problema serio nell'accettare l'intimità col marito (motivo che ricorda un po' troppo la storia della madre) e grazie alla pazienza di Gavin riesce e superarlo.
  • Rivedere vecchi personaggi a cui sono particolarmente legata: non solo Kyle e Troth, coppia mista ormai tranquillamente trapiantata in Inghilterra; ma soprattutto Michael e Catherine, che ora hanno ben tre figli (certo, immaginarli più avanti negli anni è un po' strano), e Stephen e Rosalind che ormai ha acquistato il piglio da duchessa.
  • Come sempre lo stile della Putney è avvincente: dalla descrizione particolareggiata ma non pesante, ai dialoghi, il tutto contribuisce a far sembrare la storia molto realistica.
Non mi è piaciuto:
  • il fatto che la storia sembri troppo affrettata. Sicuramente dietro c'è un taglio dissennato rispetto all'originale. Difficilmente la Putney svolge le sue storie in maniera così lineare, con esiti così immediati, le svolte sembrano troppo veloci.
Insieme a questo libro consiglio, chiaramente, gli altri due della trilogia, ma un po' tutti i libri della Putney che riuscite e trovare.

giovedì 26 luglio 2012

AMANDA MCCABE: Misteri veneziani


TITOLO: Misteri veneziani
AUTRICE: Amanda McCabe
TITOLO ORIGINALE: A Notorious Woman
USCITA ITALIANA: GRS 623 febbraio 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
Venezia, 1525
Giulietta Bassano conduce a Venezia una vita tranquilla e ritirata, creando profumo raffinati per una clientela di nobili dame e seducenti cortigiane. Sotto il suo aspetto schivo e dimesso si nascondono tuttavia eccezionali poteri che, se scoperti, potrebbero costarle la vita. Così, quando Marco Antonio Velazquez, l'ardito capitano spagnolo celebre per aver sconfitto i pirati che minacciavano i commerci della Serenissima, la invita al più importante ballo in maschera della città, Giulietta avverte subito una potente sensazione di pericolo. Ma come resistere al fascino magnetico dell'uomo più bello che sia mai entrato nella sua bottega?
Primo libro della trilogia rinascimentale di Amanda McCabe e lettura decisamente poco affascinante. La trama è di difficile spiegazione perchè è, secondo me, del tutto incomprensibile.
La Venezia del '500 è un luogo molto animato ma anche molto pericoloso a causa delle trame e degli intrighi all'interno dell'aristocrazia mercantile della città. Nonostante ciò, Venezia è stata un rifugio per Giulietta Bassano, costretta a lasciare la natia Milano dopo la condanna a morte per stregoneria della madre. Nella città lagunare Giulietta ha messo a frutto le conoscenze acquisite grazie alla nonna francese e ha aperto un negozio di profumi. Il suo nome, però, viene collegato a una serie di strane e improvvise morti relative a membri del Consiglio dei Priori. Dall'altra parte il protagonista, Marco Antonio Velazquez, celebre navigatore spagnolo, in visita a Venezia, apparentemente al servizio del Doge, avendo sconfitto i pirati che minacciavano la città. Ha un'aria inquietante e si capisce che nasconde qualche progetto. Quando i due si incontrano si sentono subito attratti l'uno dall'altra, complice la magica atmosfera del Carnevale. Ma c'è un losco individuo, Ermanno Graziani, che nutre un'inquietante mira nei confronti di Giulietta. Verso di lui si scaglia anche la sete di vendetta di Marco.
Di questo libro non mi sono piaciuti:
  • La trama, praticamente ancora a metà libro non di capiva il piano generale della storia. Appariva come una serie di episodi sganciati l'uno dall'altro, priva di senso.
  • Marco e Giulietta sono dei protagonisti inutili, superficiali, non ben delineati dal punto di vista psicologico; irritanti perchè non si capisce nulla delle loro ferite passate, delle loro paure, dei loro desideri. Davvero irritanti.
Se proprio devo trovare qualcosa di passabile, non potendo dire che mi sia esattamente piaciuto, posso citare:
  • La descrizione e la ricostruzione della ricca Venezia del '500, e in particolare del peirodo del Carnevale.
Dalle altre letture di questa autrice, in realtà una sola, avevo sperato di meglio, ma è anche vero che questa non è un'ambientazione che di solito mi piace. In sostanza, ho letteralmente odiato questo libro, mi ha bloccata per tantissimo tempo perchè proprio non riuscivo ad andare avanti.
Evitatelo!

lunedì 23 luglio 2012

BONNIE VANAK: La Concubina


BONNIE VANAK: La Concubina
Egitto, 1889. Badra è una giovane donna a cui la vita ha dato ben poco, a parte una grande forza d'animo e un'esotica e sensuale bellezza. Un dono, quest'ultimo, che si è però trasformato per lei in una sorta di dannazione... All'età di undici anni era infatti stata venduta al crudele Fareeq, capo della tribù Al Hajid, che non solo aveva fatto di lei la sua concubina ma l'aveva condannata a una vita di soprusi e violenze. Fino a quando, anni dopo, non era giunta per lei l'ora di scappare da quell'inferno. Approfittando di un attacco sferrato agli Al Hajid dai Khamsin, loro acerrimi nemici, la giovane si era rifugiata presso questi ultimi e, grazie alle cure del giovane Khepri, era finalmente tornata a sorridere. Accanto a quel ragazzo così leale e coraggioso, Badra si era sentita per la prima volta al sicuro e, con il passare del tempo, aveva capito che la loro amicizia si stava trasformando in un tenero legame di affetto e complicità. Eppure la donna, che negli anni ha visto guarire le ferite del corpo ma non quelle dell'anima, non riesce ancora ad abbandonarsi alla passione, per quanto la desideri, per quanto non faccia che pensare a Khepri. E quando lui – che ignora il suo drammatico passato – le chiede di sposarlo, lei rifiuta seccamente. Per il giovane è un colpo durissimo. E a dolore si somma dolore quando un inglese giunge all'accampamento con la notizia che Khepri è in realtà Kenneth Tristan, Duca di Caldwell ed erede di una vasta fortuna. Rifiutato dalla donna che ama e sconvolto da quella rivelazione, Kenneth decide di lasciare l'Egitto e di non farvi più ritorno. Ancora non sa che il suo destino è indissolubilmente legato a quello di Badra e che il loro amore, nato fra le dune infuocate del deserto, è destinato ad atraversare i mari e a superare ogni ostacolo.
La trama di questo romanzo è piuttosto complessa e intreccia diversi motivi, alcuni dei quali spiegati nel risvolto di copertina, altri si scoprono con la lettura. L'ambientazione, l'Egitto alla fine del XIX secolo non è delle mie preferite. In questo caso il motivo delle ricerche archeologiche si intreccia con quello della vita delle tribù locali, sceicchi e harem inclusi. I due protagonisti hanno avuto entrambi una vita piuttosto avventurosa: Khepri Bin Tarik Hassid / Kenneth Tristan Duca di Caldwell è stato cresciuto dalla tribù Khamsin sin da bambino, ma in realtà è il figlio di un nobile inglese aggredito e ucciso dalla tribù degli Al Hajid. Badra è stata venduta da bambina ad un bordello per essere venduta allo sceicco Fareeq da cui ha avuto una figlia che le è stata sottratta, e da cui ha ricevuto innumerevoli violenze finché non è stata liberata dai Khamsin. Khepri diventa la sua guardia del corpo e si innamora di lei, ma la ragazza, pur essendole affezionata, non riesce a pensare di subire di nuovo l'intimità con un uomo. Ferito dal suo rifiuto, Khepri decide di riacquisire la sua identità di Kenneth, abbandonare la sua vita in Egitto e tornare in Inghilterra. Ma per Khepri / Kenneth e Badra i guai non sono finiti e si ritroveranno coinvolti in un piano di vendetta che però li porterà a riavvicinarsi.
Questo libro non mi ha del tutto coinvinta. Ho apprezzato:
  • Lo spazio di denuncia dato al tema della violenza sui bambini, e non solo, rappresentato da Badra e l'analisi delle conseguenze psicologiche e comportamentali di una violenza subita. Badra, in particolare, non ha stima e fiducia in se stessa. Chiaramente, non riesce a concepire di accettare l'intimità con un uomo e, per questo motivo, rifiuta più volte Khepri, nonostante sia attratta da lui e ne sia innamorata.
  • Il personaggio di Khepri / Kenneth, non solo per il suo dissidio di uomo diviso tra due mondi e due culture e non sentirsi pienamente appartenente a nessuno dei due. Inoltre, mi è piaciuto molto vedere, per una volta, l'uomo inseguire la donna, professarsi innamorato e subirne il rifiuto.
  • La scrittura, molto figurativa, soprattutto nelle descrizioni di paesaggi, del deserto e del cielo egiziano. Molto realistici ed evocativi.
Non mi è piaciuto:
  • La trama, in generale, a volte eccessivamente ingarbugliata, tanto da sembrare di essere sempre allo stesso punto, cosa che mi ha reso difficile andare avanti.
Questo libro è un po' datato, quindi non si trova facilmente, io vi suggerisco di evitare anche di cercarlo, si può tranquillamente perdere.


venerdì 6 luglio 2012

ROBERTA CIUFFI: Tra le tue braccia


TITOLO: Tra le tue braccia
AUTRICE: Roberta Ciuffi
USCITA ITALIANA: I Romanzi 996, marzo 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
POTEVA PERDERE TUTTO, MA NON LEI
Dopo anni passati a combattere con lesue truppe mercenarie, Eric Buatere ha finalmente ottenuto quello che voleva: un feudo, una baronia e un titolo da trasmettere agli eredi. Tutto sembra però precipitare quando il nipote Arno rapisce Bianca, la figlia del conte Ranieri. E se l'unico modo per evitare il disastro è che il giovane la sposi, come può Eric permetterlo se al solo guardarla sente l'anima lacerarsi per la tentazione? Forse, la risposta è nel cuore di Bianca...
Questo è un libro davvero bello, inizierò in questo modo, forse poco originale ma efficace. Da molto tempo non mi capitava di sbirciare ansiosamente in avanti durante la lettura per capire come sarebbe andata avanti la storia. Raramente, è stato descritto in maniera così avvincente il medioevo italiano.
Siamo nel 1053 quando la protagonista della vicenda, Bianca di Castellana, fugge da casa per scoprire dove viva sua madre, cacciata e ripudiata in quanto adultera dal marito, il conte Ranieri. Nella sua fuga viene seguita dal fratellastro, Lando, che rimane vittima della scorreria di una banda di briganti. Ritenuta responsabile della morte del bambino, la ragazza viene mandata in un convento dove passerà i successivi sette anni. Finché il fratellastro maggiore, Leo, non la verrà a prendere per conto del padre che l'ha promessa sposa a Giordano, il figlio del principe di Capua. Ma durante il viaggio, Bianca viene rapita da un ragazzo e condotta nel vicino possedimento dello zio di questi, la Pietraia. Proprietario del maniero in costruzione è Eric Buatere che, grazie al suo valore, si è conquistato quel feudo. Ora, si ritrova con la possibilità che i suoi sacrifici vengano compromessi dall'avventatezza del nipote Arno. Per questo motivo decide di risolvere la situazione compromettente facendo sposare il nipote con la ragazza rapita. Ma un sentimento più potente è destinato a prevalere e sarà, invece, lui a prendere in moglie la ragazza. Tutto questo scatenerà un desiderio di vendetta in chi si sentirà offeso nei propri diritti.
Premetto dicendo che non c'è stato nulla, in questa storia, che non mi sia piaciuto. Invece ho apprezzato moltissimo diversi elementi che vorrei sottolineare:
  • Partendo dai personaggi, non si può non apprezzare il protagonista maschile: è un uomo forte, a tratti rude più abituato ad aver a che fare con le armi che con le fanciulle, per questo è sempre un po' impacciato nell'esprimere i propri sentimenti, ma quando lo fa, è dolcissimo. Il suo animo nobile si mette in evidenza nel suo modo di prendersi cura delle figlie, degli abitanti del suo castello. Non mancherei di sottolineare quella capacità di essere inconsapevolmente comico, ad esempio durante la scena del parto di Eifrid. Francamente, per una volta, non aver a che fare con un personaggio tormentato da una qualche vicenda del passato è stato un sollievo.
  • Al contrario, Bianca ha diversi macigni nel suo passato: una madre cacciata per adulterio, dopo essere stata sfigurata; un padre che non l'ha mai voluta. È una ragazza che è sempre stata sola, nella sua vita. Con una certa incredulità, si accorge di aver trovato nella Pietraia un luogo a cui appartenere e una famiglia a cui voler bene. Ma per un attimo quel doloroso ricordo della morte del fratello ritorna e sembra compromettere tutto.
  • Tra i due ci sono delle scene d'amore da nodo in gola: dal primo contatto della mano alla dichiarazione d'amore finale, ci sono momenti di forte intensità emotiva e, nonostante i suoi modi rudi, Eric riesce a esprimere, alla fine e nonostante molte reticenze, i suoi sentimenti in modo commovente.
  • Accanto ai due protagonisti c'è un gruppo di personaggi secondari, che animano il castello, davvero eccezionale. Ognuno di loro, anche attraverso pochi cenni, lascia intuire uno scorcio di vita interessante. Naturalmente tra tutti Eifrid e Gutbrand, il cui rapporto è tenero, oltre ad essere estremamente comico pensare a questo rude bestione nelle mani della donna che ha il diavolo in seno. Ma altrettanto interessanti risultano poi Leo e Gytta (naturalmente!), Arno e, io francamente, sono anche curiosa per la piccola serva Zita, secondo me potrebbe avere ottimi sviluppi.
  • Infine, e non di minor conto, ho apprezzato e ammirato la capacità dell'autrice di dare vita ai suoi personaggi, di farli sembrare veri, di riuscire a dare alla sua scrittura quella capacità di farci visualizzare luoghi e persone di cui parla. Oltre, naturalmente, ad aver intrecciato una storia per nulla banale (di solito nei medievali si parla di una castellana costretta a sposare un nemico), di essere riuscita a portarla avanti in maniera tale che avesse sempre un ritmo vivace e appassionante da indurre la lettrice a non staccarsene fino alla fine.
Sapete che io non incenso le autrici italiane per partito preso, ma la Ciuffi da Caterina in poi (il suo primo romanzo che ho letto) mi ha raramente delusa, per questo motivo vi dico che questo è assolutamente da leggere!

martedì 26 giugno 2012

LIDIA CONETTI: Notti del Bengala


TITOLO: Notti del Bengala
AUTRICE: Lidia Conetti
USCITA ITALIANA: GRS 612, dicembre 2007
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
Calcutta XVIII secolo
Come ogni mattina June Draper, la più ammirata rappresentante della colonia inglese di Calcutta nonché erede di un'immensa fortuna, esce di casa per la consueta passeggiata a cavallo. Ma quel giorno una carrozza nera ferma lungo la strada attira la sua curiosità. Ha appena il tempo di intuire il potenziale pericolo, quando dalla giungla emergono alcuni uomini che, minacciandola con un'arma, la costringono a salire sulla vettura. A differenza di ogni altra fanciulla del suo rango in una simile situazione, la signorina Draper non si perde d'animo e giura in cuor suo di vendicarsi di chiunque le abbia arrecato un tale disagio. Ma chi è il responsabile? L'arrogante gentiluomo inglese appena giunto in città, o il misterioso e affascinante ufficiale indiano dagli insoliti e magnetici occhi azzurri, che ha l'abitudine di comparire nei momenti più inaspettati?
È sempre difficile dire qualcosa di un libro che non ti è piaciuto assolutamente, e questo, purtroppo, è il caso. Già poter riassumere in qualche modo la trama è difficile perchè mi è risultata del tutto incomprensibile, a parte il fatto che mi sono ritrovata frequentemente a distrarmi perchè mi risultava troppo noiosa. Allora, si svolge, come si intuisce dal titolo, in Bengala, colonia inglese dove la giovane June Draper risulta la fanciulla più corteggiata con tanti uomini che aspirano alla sua mano e utilizzano strumenti più o meno leciti per conquistarla. Ma lei risulta essere affascinata da un giovane maomettano (così lo definisce il testo, non ho capito se arabo o meno). La passione è reciproca, ma la loro storia d'amore è ostacolata sia a causa degli altri pretendenti che a causa di fraintendimenti. Cerco di chiarire perchè questo libro decisamente non mi è piaciuto:
  • Molti momenti della trama sono piuttosto ingenui,oltre che poco comprensibili, non servono assolutamente a dare un bello sviluppo alla storia. Ad esempio, la protagonista non fa che essere rapito con tentativi che si aggiungono ad altri. Il primo tentativo di rapimento, poi, non si capisce proprio quale funzione abbia; nei successivi abbiamo addirittura dei tentativi di rapimenti incrociati, alla fine dei quali lei ne esce fuori tranquillamente, serenamente, compostamente, senza colpo ferire, senza neanche grandi conseguenze sulla sua reputazione. E tu, lettrice, ti ritrovi lì a chiederti perchè hai dovuto leggere 20-30 pagine se poi non è successo nulla...
  • La protagonista è proprio insopportabile è, dal mio punto di vista, un personaggio del tutto incolore, senza spessore, senza sfaccettature. Non posso dire di meglio neanche del suo partner. Una coppia del tutto dimenticabile.
  • Il libro indugia troppo in alcuni passaggi assolutamente didascalici e insopportabili: ti interrompono la trama, che già è piuttosto esiguo per farti conoscere momenti della storia e aspetti della cultura bengalesi non richiesti, perchè non stai leggendo un trattato di etnologia, ma un romanzo che dovrebbe essere d'amore.
  • Vogliamo parlare della copertina? È bruttissima, con questo profilo piuttosto sbiadito e questa massa di riccioli che sembrano drappeggi di una tenda.
Elementi del libro che mi sono piaciuti? Non pervenuti.

giovedì 21 giugno 2012

ELENA GREENE: La donna mascherata


TITOLO: La donna mascherata
AUTRICE: Elena Greene
TITOLO ORIGINALE: Lady Dearing's Masquerade
USCITA ITALIANA: I Romanzi 995, marzo 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
NON SAPEVA CHE FOSSE LEI LA DONNA CHE CERCAVA
Dopo aver baciato uno sconosciuto a un ballo mascherato, Livvy, lady Olivia Dearing, viene additata come la vedova più licenziosa del ton. Con la reputazione a pezzi, e il cuore tormentato dal ricordo di quel bacio, Livvy si ritira in campagna, dove si prende cura di alcuni orfanelli. Due anni dopo, Jeremy Fairhill, uno degli amministratori del brefotrofio, viene a sapere che alcuni bambini sono stati affidati a una vedova dalla dubbia moralità e si affretta a indagare. Vedovo da anni, in lui è ancora vivido il ricordo della donna misteriosa che, una sera lontana, aveva baciato a un ballo in maschera. E l'incontro con Livvy riaccende una passione che rischia di condurli allo scandalo...
Scopriamo con questo libro una nuova autrice che potrebbe avere un seguito interessante in quanto sembra far trasparire buoni spunti.
La storia, tutto sommato, ha degli aspetti interessanti se non specificamente originali.
Tutto inizia durante un ballo in maschera in cui si incontrano per la prima volta i due protagonisti, senza conoscere l'identità l'uno dell'altra, e c'è un bacio tra di loro. Purtroppo, in conseguenza di ciò, la reputazione di lady Olivia Dearing viene compromessa e diventa la donna più chiacchierata di tutta la buona società, nonostante lei si sia rifugiata in campagna e viva isolata. Sir Jeremy Fairhill fa parte del consiglio di amministrazione del Foundling Hospital, un grande orfanotrofio e intende prendere da esso una bambina che, ha scoperto, stava particolarmente a cuore alla defunta moglie. Si stupisce nello scoprire che la bambina e altri quattro ospiti dell'orfanotrofio sono stati affidati alla famigerata lady Dee. Si reca da lei in campagna per poter prendere la piccola Mary e anche per controllare che la collocazione dei bambini sia consona. Pian piano Jeremy si inserisce nella quotidianità della casa e sviluppa, oltre l'affetto per i quattro bambini, anche un tenero sentimento e una forte attrazione per Olivia. Ma la loro relazione ha troppi ostacoli: la donna rischia di compromettere il buon nome di Jeremy e del brefotrofio, oltre il fatto che entrambi hanno un passato così doloroso alle spalle che trovano difficile abbandonarsi al sentimento dell'amore.
Di questo libro mi sono piaciuti:
  • alcuni aspetti abbastanza originali della storia d'amore e non solo: non è la classica storia passionale, tutta fuochi d'artificio e grandi contrasti ma è molto dolce, anche se non molto graduale, nel senso che l'amore sembra scatenarsi quasi subito.
  • Mi è piaciuto moltissimo il protagonista maschile, nonostante non sia della tipologia dell'uomo alfa, che è sempre il mio preferito. È un uomo dolce e comprensivo, molto ferito da una tragedia familiare relativa ai genitori. Ha cercato un amore tranquillo nel primo matrimonio, ma anche quello l'ha ingannato e fatto soffrire. Nonostante ciò, ora non si vergogna a mostrare i propri sentimenti a Olivia, nonostante questa lo ferisca con un rifiuto.
  • Mi è piaciuto il modo di descrivere la condizione della donna: fortemente limitata nella sua libertà. Olivia non solo non può disporre con assoluta libertà dei suoi averi, ma è costretta a vivere in isolamento perchè la società l'ha marchiata come donna disonorevole. Non è, cioè, una di quelle protagoniste che sembrano tolte dal XXI secolo e collocata di un paio di secoli prima, è perfettamente adatta al contesto.
Al contrario:
  • Non mi sono piaciuti i cosiddetti ostacoli che si pongono alla realizzazione della felicità dei protagonisti: la cattiva reputazione di Olivia che potrebbe compromettere Jeremy e il suo operato per l'orfanotrofio, oltre che a determinare la separazione dai bambini. Probabilmente ragiono con una mentalità moderna, ma poi vorrei anche sottolineare come questi ostacoli vengano rimossi piuttosto rapidamente e senza grandi problemi. Allora è come se il romanzo si fosse trascinato inutilmente.
  • Non mi sono piaciuti i cattivi: sono degli inetti e non sono per nulla adeguati al loro compito. Sono maldestri nella loro azione. Riescono a essere incisivi solo perchè i protagonisti enfatizzano il loro potere.
In conclusione, consiglio la lettura di questo libro, non è male, ma non vi aspettate nulla di trascinante e avvincente.

martedì 12 giugno 2012

LAURA DAVE: Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo)


LAURA DAVE: Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo)
Sono passati tre anni da quando Emmy Everett, fuggita poco prima delle nozze, si è rifugiata in un paesino del Rhode Island per cominciare una vita indipendente. Ora deve ritornare a casa dei genitori a New York e partecipare al matrimonio del fratello Josh. Ma questi, a poche ore dal grande passo, le confida di non essere più sicuro. Dopo l'inaspettata rivelazione, Emmy decide di aiutare Josh a prendere la decisione giusta, quella stessa a cui lei stessa si è sottratta.
Commedia agrodolce che parla d'amore, ma soprattutto romanzo di formazione Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo) è stato accolto negli Stati Uniti come un caso letterario e ha già incantato decine di migliaia di lettrici anche in Italia.
Non so di preciso cosa scrivere di questo romanzo perchè non mi ha proprio esaltata, ma non posso neanche dire che sia stata una lettura penosa. L'idea di fondo, diciamo, era buona, anche se, secondo me, è stata realizzata in maniera troppo approssimativa.
La vicenda si svolge in tre giorni, l'arco di un week end che dovrebbe culminare con il matrimonio di Josh e Meryl. La nostra protagonista, Emmy Everett, è la sorella della sposa, costretta a tornare a Scarsdale, la sua cittadina d'origine, dopo tre anni da quando cioè, ha lasciato Matt, il suo fidanzato, poco prima delle nozze per rifugiarsi a Rhode Island in un paese di pescatori. Da quel momento ha lavorato a un documentario sulle mogli dei marinai che non arriva mai alla fine. Per lei ritornare alla sua cittadina è un momento difficile. A peggiorare la cosa, arriva la notizia del fratello che non si sente più pronto al grande passo, soprattutto perchè, scopre Emmy, è innamorato di un'altra donna.
Questi tre giorni potranno essere lunghissimi, soprattutto perchè saranno un'occasione per poter ripensare alla propria vita e alle proprie scelte. Emmy, ad esempio, capirà che l'aver lasciato Matt di soppiatto e non aver chiarito con lui i problemi l'ha portata a non chiudere definitivamente con lei e di avere, in realtà, passato gli ultimi tre anni ad aspettarlo, proprio come facevano quelle mogli che intervistava. In questo modo è come se avesse lasciato la sua vita in un limbo sospeso. Trovarsi di fronte Matt e scoprire che lui, invece, nel bene o nel male, è andato avanti con la sua vita è, probabilmente, una delle molle che fa scattare in lei la consapevolezza. Insieme anche alla visione della difficoltà in cui si dibatte il fratello, senza saper fare una scelta, e la presenza del vecchio amico Berringer.
Di questo libro mi è piaciuta l'idea di base, anche se trovo che poi non sia stata realizzata in maniera adeguata.
Ho trovato interessante l'analisi del risvolto psicologico delle scelte di vita della protagonista, il gioco di scelte consce e inconsce ben descritte dall'autrice. Il tutto, però, secondo me, è stato sviluppato in maniera superficiale: è come se ci fosse molta carne al fuoco, ma che questa venga sviluppata solo parzialmente. Ci sarebbero diversi personaggi e diverse situazioni di cui sarebbe valsa la pena avere maggiori conoscenze.
Tutto ciò mi ha mantenuto, alla fin fine, piuttosto indifferente rispetto ai personaggi del libro.
Non mi sento di consigliarne la lettura.

lunedì 11 giugno 2012

PAM JENOFF: La ragazza di Cracovia


TITOLOLa ragazza di Cracovia
AUTRICE: Pam Jenoff
TITOLO ORIGINALE: The Kommandant's Girl
USCITA ITALIANA: GRS Special 81 novembre 2007
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
In una Cracovia sconvolta dall'occupazione nazista, Emma e Jacobs, giovani ebrei, sono costretti a separarsi dopo poche settimane di matrimonio. Lui si unisce alla resistenza mentre per lei inizia la difficile vita del confinamento nel ghetto. Ma quando, nel cuore della notte, viene fatta fuggire e portata da una parente cattolica di Jacobs, Emma deve assumere una nuova identità – sotto il nome di Anna Lipowski. La situazione già precaria si complica appena conosce un alto ufficiale nazista, granitico e affascinante, che la assume come sua assistente. Indotta dalla resistenza a sfruttare la propria posizione per ottenere accesso a informazioni riservate, Emma deve compromettere la propria sicurezza, e i propri voti nuziali, per aiutare la causa di Jacob. E mentre le atrocità dell'Olocausto si intensificano, si fa più intenso anche il rapporto di Emma con il Kommandant. Del resto, questi sono tempi in cui le lealtà sono messe alla prova. Tempi che esasperano fragilità ed eroismi umani, e in cui le sfumature di grigio, tra il bianco e il nero, sono infinite...
Un romanzo ambientato nella Polonia della seconda Guerra Mondiale, che è anche una storia d'amore e coraggio. I dettagli storici sono precisi ed evocativi, mentre la vicenda sentimentale struggente e appassionata è di quelle che fanno rimanere ancorati alla lettura fino all'ultima pagina.
Come si può ben capire dalla trama, questo è un libro estremamente drammatico ambientato nella Polonia devastata dall'occupazione nazista.
La protagonista è Emma, una giovane ebrea di Cracovia, appena sposata con Jacob, quando la loro vita viene sconvolta dalla guerra. Il marito, infatti, la lascia per unirsi alla resistenza. Emma, dopo un periodo vissuto nel ghetto, viene fatta fuggire e portata da Krysia, zia cattolica di Jacob. Da lei Emma acquisisce la nuova identità di Anna e attira l'attenzione e l'interesse del Kommandant nazista Georg Richwalder. Per aiutare la resistenza Emma/Anna accetta di fargli da assistente personale e diventa la sua amante in modo da poter accedere a informazioni riservate. Emma/Anna accetta con difficoltà questo ruolo perchè comporta il tradimento nei confronti del marito, ma soprattutto perchè la vicinanza con il Kommandant scatena in lei sentimenti inattesi.
Questo libro ha vari aspetti positivi ma non nego che ci sono stati anche alcuni elementi che mi hanno disturbata.
Intanto è innegabile la puntuale e ottima ricostruzione del contesto storico: la guerra in Polonia, l'occupazione nazista, i collaborazionisti, la resistenza ma soprattutto la difficilissima condizione degli Ebrei che si andava sempre più aggravando. Si capisce l'avvicinamento alla cosiddetta "Soluzione finale": dal rinchiudere gli Ebrei nel ghetto, farli lavorare nei campi di lavoro con delle esecuzioni sommarie, alla pianificazione dello sterminio con l'apertura di Auschwitz.Questo tema è sempre molto toccante e fa sviluppare nel lettore un moto di compassione e di solidarietà per un popolo che ha subito uno dei più atroci crimini contro l'umanità registrati dalla Storia.
A questo aggiungerei l'ottimo stile dellì'autrice, capace di far rivivere e di far partecipare il lettore a quel clima di paura, di sospetto, di sotterfugio; con l'illuminanzione finale di una qualche speranza per il futuro.
Non nego, però, che la protagonista, a volte, può far saltare i nervi: sicuramente l'ambiguità in cui è costretta a vivere non suscita immediatamente la solidarietà del lettore. A onor del vero, trovo che l'autrice abbia fatto una scelta coraggiosa nell'attribuirle sentimenti anche per il comandante nazista. Allo stesso tempo non mi pare convincente su quale misura di sentimenti provasse per il marito e quale per l'amante. L'autrice ci vuole far capire che è una donna scissa in due, così come sono due le sue identità, e ciascuna di esse vive una vita dissociata dall'altra. Alla fine deve fare, però, una scelta. Non bisogna, però, negare che al di là di questa complessità psicologica, la protagonista risulta esasperante per la sua incoscienza, la capacità di complicare le cose, aggravata dal fatto che questo può comportare conseguenze sulle vite delle altre persone.
Un ultimo punto di disappunto è che non si trova un adeguato coprotagonista: Jacob sparisce quasi subito e aleggia come un fantasma, alla fine è quasi patetico nel ruolo di marito tradito la cui condizione tutti conoscono tranne l'interessato. Dall'altra, il Kommandant ha una personalità complessa e si intravede abbastanza, ma è piuttosto stereotipato nel cliché del nazista immerso nel Male che finge di non vedere ciò che ha sotto il naso. Il suo passato tragico doveva, forse, essere meglio investigato.
Alla fine di tutto ciò, però, mi sento di consigliare la lettura di questo libro.