Una grande storia
– al contempo commovente e ottimistica, grottesca e tragica – in uno dei più
importanti romanzi della letteratura cinese contemporanea. Una storia per certi
versi epica che racconta trent’anni della vita di Xu Sanguan, un lavoratore che
trasporta tutto il giorno bachi in un grande setificio. Il protagonista vive
con una moglie molto bella ma capricciosa e tre figli di cui va orgoglioso:
Felice Uno, Felice Due, Felice Tre. Aiuta la sua famiglia a sopravvivere
durante i duri anni della Rivoluzione culturale. E lo fa vendendo il proprio
sangue nei momenti più difficili e importanti (in realtà una pratica ancora
oggi realmente diffusa in Cina). Ma il sangue è anche una sorta di talismano: è
un dono degli avi, e per questo non va sprecato…
In questo romanzo
YU Hua dimostra di saper controllare con grande maestria un ventaglio di toni
narrativi molto ampio, dal comico al grottesco, capacità che la pone
indubbiamente al vertice della narrativa cinese contemporanea.
Questo libro inizia
in maniera tranquilla, piacevole; chi conosce questo autore e ha già letto
altri libri suoi ne riconosce la comicità grottesca, cifra della sua penna. Man
mano che si va avanti, però, si inizia a
pensare che il protagonista Xu Sanguan sia un farabutto: è un po’ un despota
nei confronti di moglie e figli e fa delle scelte personali piuttosto
discutibili. Poi, con le difficoltà derivanti dalla rivoluzione culturale, sia
lui che la moglie, Xu Yulan, subiscono una evoluzione, sì drammatica, ma che fa
rivalutare il personaggio. Infine, la parte finale, contiene una vera e propria
odissea del protagonista che affronta una prova quasi impossibile per aiutare
proprio quel figlio che aveva minacciato di disconoscere. Xu Sanguan, a quel
punto, diventa a tutti gli effetti un eroe tragico che cattura la simpatia del
lettore.
Sono in questo libro
presenti i soliti temi dell’autore: le trasformazioni della Cina con la
Rivoluzione culturale e la perdita di “innocenza” del popolo cinese.
Nessun commento:
Posta un commento