giovedì 16 gennaio 2014

MARY BALOGH: Semplicemente perfetto

TITOLO: Semplicemente perfetto
AUTRICE: Mary Balogh
TITOLO ORIGINALE: Simply Perfect
USCITA ITALIANA: RM Emozioni 7, agosto 2009
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Claudia Martin, colta e dai modi semplici, dirige con impegno e intelligenza una scuola per giovani signore poco abbienti. Genuino è il suo disprezzo per l'aristocrazia e per la superficialità dei rituali che la caratterizzano. Trovarsi quindi in viaggio da Bath a Londra in una splendida carrozza con Joseph Fawcitt, marchese di Attingsborough, è per lei un tormento. Che diventa autentico supplizio nel momento in cui scopre di essere attratta da lui. Per contro, Joseph si accorge al primo sguardo di quanto Claudia sia appassionata e gentile, insomma proprio una donna da sposare. Esisterà, tra questi due opposti, il fatidico punto d'incontro?
Si conclude con questo libro il quartetto dei libri della serie Simply dedicata a quattro giovani insegnanti. A concludere il tutto arriva la fondatrice della scuola che a Bath insegna l'educazione a ragazze abbienti e bisognose insieme, Claudia Martin. Inaspettatamente la donna si trova in contatto e a dover passare del tempo con Joseph Fawcitt marchese di Attingsborough e scopre che oltre la facciata della ricca nobiltà gaudente ci possa essere molto altro, tanto che dall'aperta ostilità si passa all'amore.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • come si può intuire dalla trama, di trama in realtà c'è poco, nel senso che, come al solito, i libri della Balogh si basano su uno scambio di idee, su dialoghi. Manca del tutto l'azione e le vicende si svolgono sempre in case di campagna durante delle feste. Ancora una volta debbo dire che, se all'inizio mi piaceva questo modo di costruire le storie, ora mi sono un po' stancata di leggere sempre le stesse situazioni.
  • Il romanzo è, a dir poco, sovraffollato. Compaiono i personaggi di svariati libri precedenti, non solo della serie Simply ma anche di quella dei Bedwyn. È bello ricostruire un po' tutto un mondo Balogh e capire i rimandi, però tutto questo mette continuamente a dura prova la memoria della lettrice e poi ci sono davvero troppi, troppi personaggi. Inoltre, chi non ha letto i precedenti libri della Balogh rischia di non capire nulla dei riferimenti.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • mi è piaciuta la dolcezza di Joseph, un uomo del suo tempo, un uomo che non è riuscito a superare alcune convenzioni ma che trova la forza di ribellarsi per l'amore che prova per la figlia illegittima. La tenerezza che è sempre capace di manifestare lo fa apparire un personaggio amabile, pur essendo totalmente diverso dal classico protagonista alfa.
  • Mi è piaciuta molto anche Claudia Martin perché è una donna sicuramente forte e coraggiosa che ha superato grandi avversità, quando si è trovata sola al mondo e senza mezzi. Sicuramente le difficoltà della vita l'hanno portata ad avere un forte pregiudizio nei confronti della nobiltà in toto. La sua forza è quella di avere il coraggio di cambiare idea e di capire di avere sbagliato nel suo giudizio. Ho trovato, come capita sempre in questi casi, che fosse poco coerente con l'immagine dura, integerrima e rigida degli altri libri della serie. Claudia troppo facilmente si ammorbidisce.
  • Come sempre, lo stile della Balogh è magistrale; come sempre è un valido connubio di risate, di tenerezza, di descrizioni molto efficaci. Solo la piccola Lizzie mi è sembrata troppo generica e poco infantile.
SERIE SIMPLY
  • Risveglio di passioni
  • Semplicemente amore
  • Semplicemente magico
  • Semplicemente perfetto



martedì 14 gennaio 2014

ANNA QUINDLEN: Svegliati e sorridi

E' un lunedì mattina come tanti altri, ma non per Meghan Fitzmaurice, la conduttrice televisiva più adulata, pagata e invidiata d'America. Perché quel giorno, poco prima dello stacco pubblicitario, durante un'intervista al vetriolo, convinta di non essere in onda, il volto più noto del piccolo schermo scivola su una buccia di banana, insultando pesantemente il proprio ospite in studio. Può un'offesa in diretta televisiva sconvolgere l'esistenza di un'intera famiglia? Ne sa qualcosa la sorella di Meghan, Bridget, l'io narrante di questa storia, vissuta sempre nella sua ombra. Assistente sociale nel Bronx, cresciuta lontano dai riflettori e con un fidanzato poliziotto, Bridget è testimone suo malgrado di quel dramma imprevisto. Perché Meghan, la regina dei salotti di Manhattan, perderà tutto in un battito di ciglia: il marito con il quale ha una relazione difficile, il figlio, gli onori e la gloria, la sua stessa identità. Ma è solo mettendo tutto in discussione che le due donne potranno dare una svolta consapevole alla loro vita. Ispirato a un fatto di cronaca, Svegliati e sorridi fa luce con intelligenza e humour sul rapporto tra due sorelle apparentemente inchiodate ai rispettivi ruoli di cigno e brutto anatroccolo, che, scoprono, attraverso le difficoltà e il dolore, di non essere (solo) quello che sembrano. Sullo sfondo, l'impeccabile preciso e ironico ritratto della New York di oggi, descritta con irriverente affetto di una delle più note scrittrici e giornaliste americane.
Racconto interessante sul rapporto apparentemente risolto, in realtà molto complicato tra due sorelle: Meghan e Bridget. Le due hanno avuto un passato difficile già dalla famiglia complicata, dalla madre assente e dalla morte prematura dei due genitori. Prese in affido dalla zia crescono e si orientano verso due stili di vita completamente diversi. Meghan diventa una celebre giornalista televisiva osannata, seguita e invidiata; mentre Bridget diventa assistente sociale e lavora in una casa famiglia in un quartiere malfamato. È come se Bridget avesse sempre vissuto all'ombra della sorella e avesse fatto dell'understatement la cifra per potersi distinguere dall'appariscenza della sorella. Ma, all'improvviso, la splendida vita di Meghan sembra andare in frantumi: fallisce il suo matrimonio e viene allontanata dal lavoro, si ritira in una vita isolata. I sentimenti di Bridget nei confronti della sorella sono ambivalenti perché, nonostante sia dispiaciuta e in apprensione per la sua assenza, sembra riprendere in mano la sua vita e diventarne protagonista. È il momento giusto per lei di chiarirsi sui suoi sentimenti nei confronti di se stessa e della sua famiglia.
È un libro abbastanza interessante, anche se fino alla fine non riuscivo a capire dove l'autrice volesse andare a parare: se questa Meghan era davvero un'egoista egocentrica o meno. Si tratta di una bella analisi delle vite di due donne che hanno affrontato la vita in modi diametralmente opposti ma non per questo meno intensi. Avrei preferito capire meglio Bridget piuttosto che vederla sempre e solo come uno specchio riflesso della sorella.
Dal punto di vista stilistico ho trovato il libro scritto bene, anche se mi ha dato un certo fastidio il raccontare attraverso un continuo accavallarsi di ricordi che faceva un po' perdere il punto di partenza.

Interessante!

giovedì 19 dicembre 2013

DIANA GROE: Passione irlandese

TITOLO: Passione irlandese
AUTRICE: Diana Groe
TITOLO ORIGINALE: Erinsong
USCITA ITALIANA: GRS 630, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Irlanda, IX secolo
Come è possibile amare un nemico del proprio popolo, un uomo che ha portato morte e distruzione sulla verde Erin? Eppure, la giovane Brenna non può negare i propri sentimenti per il Vichingo che il mare ha spinto sulla spiaggia del suo villaggio. Quel bellissimo guerriero non ricorda nulla di sé e della propria vita, e tuttavia è così diverso dai bruti assetati di sangue che di frequente compiono scorrerie sulle coste dell'isola, che quando il padre le propone di sposarlo, sperando di favorire con la loro unione una pacifica convivenza tra i due popoli, lei accetta con gioia. Ma il passato, con i suoi dolorosi segreti, minaccia di distruggere il paradiso che hanno trovato l'uno nelle braccia dell'altra.
Questo libro è decisamente una lettura senza né infamia né lode: ha degli aspetti positivi, ma non riesce mai a decollare.
La storia è alquanto insolita perché si svolge nell'Irlanda del IX secolo quando le popolazioni locali vengono assaliti dai vichinghi arrivati dal nord, che in effetti poi conquisteranno l'isola e fonderanno Dublino.
Il villaggio della protagonista, Brenna, ha già subito delle incursioni da parte dei vichinghi, per questo la ragazza teme molto l'arrivo dello sconosciuto che dice di aver perso la memoria. Il ragazzo si ambienta bene, tanto che gli viene chiesto di sposare Brenna. I due decidono per un matrimonio di un anno e un giorno con il patto che lui la accompagni presso il monastero dove è cresciuto per poter avere notizie del figlio che la defunta sorella ha avuto dopo una violenza. I due, nel corso del viaggio, si avvicinano molto e si innamorano, ma quando quello che lei chiama Keefe Murphy scopre di chiamarsi Jorand.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Brenna e Jorand, non mi sono piaciuti entrambi perché nessuno è particolarmente ben costruito dal punto di vista psicologico. In realtò, la storia in sé non è particolarmente giocato sul versante psicologico, sono troppo impegnati nell'azione e nell'avventura. Il fatto che Brenna possa aver subito delle conseguenze psicologiche dalle violenze a cui ha assistito è solo vagamente accennato. Jorand non è per nulla di quello che gli provoca la perdita della memoria, o i rimorsi che possono averlo attanagliato dopo averla recuperata.
Di questo romanzo mi è piaciuto:
  • l'ambientazione perché non avevo mai letto nulla sull'Irlanda antichissima. Mi è piaciuto immaginare una piccola Dublino, semplice roccaforte dei vichinghi appena arrivati.
  • Mi è piaciuto l'aspetto avventuroso della trama perché tutto è gestito in maniera veloce con un ritmo che può catturare. Peccato che oltre questo non c'era altro.
  • Tutto sommato la scrittura dell'autrice non è male, è efficace tanto nelle descrizioni, quanto nella narrazione e nel dialogo. È davvero segno di una buona autrice che deve perfezionare solo alcuni particolari.

Nella media!

martedì 17 dicembre 2013

DIANA GABALDON: Cannoni per la libertà

DIANA GABALDON Cannoni per la libertà
Al Fraser's Ridge, nei territori oltreoceano della Corona britannica, la vita è sempre più difficile, nonostante gli sforzi di Claire e James. Claire cerca di riprendersi dalla brutta avventura del rapimento nel corso del quale aveva conosciuto il misterioso indiano Wendigo, un altro viaggiatore nel tempo. Jamie, da parte sua, alla vigilia della rivoluzione americana deve barcamenarsi fra la sua adesione alla causa indipendentista e la sua lealtà verso gli inglesi. Mentre continuano le peripezie dei protagonisti – fra cui addirittura un'accusa di omicidio che porta Claire in prigione e un sospetto di infedeltà coniugale che pesa su James – si svolge la prima battaglia fra i ribelli e lealisti che viene vinta dai primi, ma i coniugi Fraser non riescono a rallegrarsene. Su di loro, infatti, grava un incubo che viene dal futuro: un ritaglio della Wilmington Gazette del 13 febbraio 1776, in cui si annuncia la morte di Jamie e della sua sposa, deceduti il 21 gennaio di quello stesso anno nell'incendio della loro casa...
Ho faticosamente finito anche questo nuovo capitolo della serie Outlander. Devo ammettere che ormai trovo particolarmente stancante portare avanti questi libri perché la storia sta diventando sempre più ripetitiva e stanca. In questo secondo volume vanno a compimento a volte in maniera anche piuttosto arzigogolata e rocambolesca le vicende introdotte nel primo volume. Ancora una volta, al centro della vicenda c'è la preparazione e poi l'inizio della guerra d'indipendenza. I nostri protagonisti, Claire e Jamie, devono definitivamente prendere posizione a favore dei ribelli e, addirittura, partecipano in prima persona ad uno scontro.
Accanto a questa vicenda più ampia si collocano tante piccole vicende riguardanti i tanti abitanti di Fraser's Rodge. Alcune di queste storie sono davvero sorprendenti, se non addirittura scabrose, ed è la prima volta che trovo nella Gabaldon vicende leggermente fuori dal canonico, un po' eccentriche. Che sia un altro indizio di un po' di stanchezza?
Molto particolare gli esiti delle vicende di Roger e Brianna, vera sorpresa del libro, e anche l'attesa di morte che pervade Jamie e Claire, che sanno che la loro casa verrà distrutta da un incendio e che loro lì dovrebbero morire. Naturalmente sopravviveranno, ma questa sarà una svolta nella loro esistenza.
Mi costa davvero molto, vista la mia passata passione, sottolineare quanto abbia faticato a finire questi due libri. Proseguirò nella lettura con gli ultimi due libri della serie, ma mi prenderò una pausa di riflessione.

SERIE OUTLANDER
  • La Straniera
  • L’amuleto d’ambra
  • Il Ritorno
  • Il cerchio di pietre
  • La collina delle fate
  • Tamburi d’autunno
  • Passione oltre il tempo
  • La croce di fuoco
  • Vessilli di guerra
  • Nevi infuocate






mercoledì 11 dicembre 2013

ANNE STUART: Il valzer del diavolo

TITOLO: Il valzer del diavolo
AUTRICE: Anne Stuart
TITOLO ORIGINALE: The Devil's Waltz
USCITA ITALIANA: GRS 629, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
Inghilterra, XIX secolo
L'irreprensibile Annelise Kempton è stata assunta da Mr Chipple per guidare la sua giovane ed esuberante figlia Hetty nella scelta di un marito decoroso. La ricca dote della fanciulla potrebbe infatti costituire un facile richiamo per i molti avventurieri senza scrupoli che frequentano i salotti londinesi, e l'avvenente istitutrice è ben decisa a portare a termine il suo compito. Anche se questo significa opporsi ai piani di una canaglia affascinante e diabolica come Christian Montcalm, un nobile squattrinato che vede nell'ingenua Hetty una facile preda. Ma quello che l'inflessibile Annelise non ha previsto, è che non si può danzare con il diavolo senza subirne il fascino, soprattutto se il gentiluomo in questione può indurre in tentazione anche una santa. E lei, dopo tutto, è soltanto una donna.
Che meraviglia leggere un romanzo e sentire lo stesso entusiasmo e lo stesso piacere di lettura di un tempo! È il terzo libro della Stuart che leggo e, nonostante sapessi che è un'autrice acclamata, la precedente esperienza non mi aveva particolarmente soddisfatta. Ritratto, in questo libro mi è piaciuta tantissimo! È una trama del tutto tradizionale e per nulla originale, lo possiamo ammettere, ma lo stesso è affascinante. Si tratta della classica storia del libertino e della dama di compagnia, una coppia totalmente improbabile ma assolutamente ben riuscita. In questo caso la rispettabilissima Annelise Kempton deve accompagnare nel suo debutto la signorina Hetty Chipple e tenere lontano da lei Christian Montcalm, un libertino squattrinato che ha bisogno di una moglie che gli ripristini le proprietà. Si mette in mezzo Annelise che, nonostante sia apparentemente insignificante, riesce ad attirare l'attenzione del peggior libertino di Londra.
Di questo libro mi è piaciuto TUTTO!
  • La trama, nonostante sia per nulla originale, molto frequentata da altri autrici e secondo modalità ampiamente viste, è sempre in grado di affascinante. A me, personalmente, questo tipo di storia piace tantissimo. Mi piace la presenza del libertino e i continui contrasti con la protagonista che sembra, apparentemente, insignificante ma che, in realtà, è una donna che gli sa assolutamente tenere testa. La Stuart ha avuto la capacità di rendere al meglio una trama trita.
  • Christian è un personaggio sensazionale: è il peggior farabutto di cui io abbia letto nell'ultimo periodo. È un uomo assolutamente irresistibile nella sua capacità di dire le peggior cose con un sorriso irresistibile sul volto. Dietro questa apparente leggerezza e faccia tosta c'è un passato con delle ferite che vengono pian piano in superficie. Già era irresistibile quando si comportava da perfetto libertino, quando si intuiscono i suoi dolori diventa il classico caso che smuove la crocerossina in ognuno di noi. E come non amare il protagonista di un tale dialogo:
"Voglio essere sicura che Hetty sposi un uomo che la ami e che si prenda cura di lei"
"E chi dice che io non lo farei? Il denaro mi rende molto affettuoso"
Poi sucita grande tenerezza quel suo rifiutarsi di parlare francese per non rivangare i dolori del passato, lingua che poi gli riemerge quando si lascia andare con Annelise.
  • Annelise non è altrettanto brillante del compagno ma anche lei è un personaggio ben riuscito. È una donna forte che si è reimpossessata della sua vita e sta cercando di andare avanti nonostante le difficoltà. Certo, perde un po' di mordente quando si innamora di Christian, come avviene sempre in questo tipo di romance. Io l'ho trovata comunque forte e decisa nell'affrontare il suo compagno e anche nell'ammettere i suoi sentimenti.
  • Ho amato il fatto di trovare in questo romanzo molti aspetti: si ride, di piange, c'è molta passione, ci sono vari tipo di personaggi. Ha molte sfaccettature.
  • Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, rapido e, appunto, sfaccettato. L'autrice ha capacità di descrivere ambienti e personaggi, situazioni varie e rende tutto molto credibile. Ha la capacità di passare con estrema facilità da uno stile ironico, a uno drammatico, di mettere insieme romanticismo e azione.

Da recuperare o da rileggere!

mercoledì 27 novembre 2013

KASEY MICHAELS: Un matrimonio di convenienza

TITOLO: Un matrimonio di convenienza
AUTRICE: Kasey Michaels
TITOLO ORIGINALE: A Most Unsuitable Groom
USCITA ITALIANA: GRS 628, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Inghilterra, 1813
Dopo aver combattuto contro gli americani in Canada, l'impulsivo Spencer Becket torna a casa più maturo e più saggio, ma anche con qualche vuoto di memoria. Vuoto che l'intrepida Mariah Rutledge giunta all'improvviso a Becket Hall, sa come colmare, visto che sostiene di aspettare un figlio da lui. Pur non essendo in grado di confermare la sua versione dei fatti, Spencer non può negare l'attrazione che prova nei confronti dell'affascinante rossa e si dice disposto a sposarla e a riconoscere il figlio. Prima che i due abbiano il tempo di approfondire i propri sentimenti, però, si trovano coinvolti in un complotto che minaccia la pace mondiale appena restaurata. Solo nel momento dello scontro cruciale, quando le loro stesse vite sono in pericolo, si rendono conto che quella notte di passione non era che il preludio di un vero, grande amore. Ma forse è troppo tardi...
Nuovo capitolo della serie Becket di Romney Marsh, una serie molto complessa, profondamente intrecciata nei vari capitoli che la compongono. L'avevo messa da parte da tempo e ora ho fatto un po' di fatica a riprenderla.
L'inizio di questa storia era molto promettente perché particolarmente originale: una donna si presenta alla porta dei Becket, sostenendo di aspettare un bambino da Spencer Becket, lui non ricorda nulla, così come ha varie lacune relative al periodo trascorso a combattere in Canada. La donna arriva appena in tempo per partorire un bambino che Spencer accetta come suo e vuole sposare la donna. Mariah Rutledge si è occupata di lui quando è stato ferito e in quelle circostanze hanno concepito il bambino. Oltre questa preoccupazione, Spencer viene anche incaricato da Ainsley di scoprire cosa stia macchinando il loro nemico Beals e come si stia occupando di Napoleone, esiliato all'Elba. Grazie anche al contributo di Mariah scoprono che c'è anche un tentativo di uccidere il Principe Reggente. Allora tutti scappano a Londra per bloccare l'attentato e scoprire dove di trovi Beals.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • L'ho trovato in generale poco coinvolgente perché c'è un po' di tutto, l'amore, l'avventura, la ricostruzione storica, ma tutto resta molto superficiale per cui non hai modo né tempo per farti coinvolgere dai personaggi e dalla vicenda. È come se non ci fosse un vero centro della storia, non è né la storia d'amore, né l'intrigo, per cui ti sembra di leggere solo un capitolo di una storia molto più ampia. Infatti la vera curiosità è quella di scoprire la vicenda alla base dell'esilio dei Becket, mentre i protagonisti di questa storia ti lasciano indifferenti e te li scordi rapidamente.
  • A proposito dei due protagonisti, c'è uno sviluppo psicologico piuttosto superficiale ed approssimativo. Di Mariah capiamo che è una donna molto forte che ha superato grandi difficoltà in una situazione davvero complicata per il bene del figlio. Nello stesso tempo, ha bisogno di capire se il matrimonio con Spencer poggi su solide basi o sia solo legato a un'opportunità. Spencer, da parte sua, ha sempre avuto in sé un certo disagio, un sentirsi solo e fuori posto, per questo è stato il meno domabile della combriccola dei Becket. Con Mariah e il loro bambino sembra aver trovato un legame e delle radici. Ma per entrambi si tratta solo di un abbozzo di psicologia.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La parte iniziale della trama, quando Mariah arriva a Romney Marsh e sconvolge tutti i loro abitanti è davvero esilarante. Intanto è davvero originalissimo iniziare una storia e già è successo quello che di solito si trova nell'epilogo. Inoltre Mariah con la sua serva indiana e la serva nera dei Becket costruiscono una scena di parto davvero straordinaria. E poi, le prime mosse di Spencer con il figlio e con la futura moglie che ricorda solo vagamente aggiungono ulteriore spasso.
  • Mi piace molto la complessità della struttura del racconto di tutta la serie perché c'è un complesso di rimandi tra le varie storie, ma soprattutto ciascuna vicenda segue le tappe più importanti della storia napoleonica con una precisa ricostruzione storica. Il grande mistero rappresentato dalla rivalità tra Ainsley e Beals è appassionante e si sa che si concluderà solo con l'ultimo libro della serie. E poi mi piace che ogni Becket sia del tutto diverso dagli altri, perché di solito nelle serie i fratelli sono tutti uguali tra di loro, in questo caso non è così.
  • Mi piace quando l'autrice sceglie la cifra stilistica dell'umorismo. Non è sempre così, ma in alcune scene emerge, anche nelle situazioni più drammatiche, spesso il divertimento arriva da alcuni personaggi secondari. Ad esempio, Jacko prende apertamente in giro Spencer sempre più infatuato di Mariah, o Chance che nota i graffi sulla gola di Spencer dovuti alla passionalità della moglie.
Non è un romanzo indimenticabile, ma può essere piacevole.

SERIE: Becket
  • Ritorno a Becket Hall
  • Una debuttante pericolosa
  • Il segreto di Eleanor
  • Un matrimonio di convenienza
  • L’impavida Miss Becket
  • Il ritorno di Rian
  • L’ultima sfida dei Becket



giovedì 21 novembre 2013

MARY LYNN BAXTER

TITOLO: Tra buio e luce
AUTRICE: Mary Lynn Baxter
TITOLO ORIGINALE: One Summer Evening
USCITA ITALIANA: Harmony Romance 28, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 2/5
Nove anni sono trascorsi dall'ultima volta in cui si sono incontrati, nove anni che per Cassie e Austin equivalgono a una vita intera con il suo carico di dolori, rimpianti e fallimenti. Il passato è soltanto il ricordo di un'ora di passione consumata in una calda sera d'inizio estate, ma la distanza che adesso li separa è apparente. Dietro la facciata di un rancore a volte incomprensibile si cela infatti un segreto di cui soltanto Cassie è a conoscenza, una verità dal potenziale devastante che potrebbe costringerla a sacrificare tutto ciò che, a prezzo di tanti sforzi, è riuscita a conquistare.
Pensavo che questo libro mi avrebbe entusiasmata perché c'erano tutti i presupposti per una storia che mi sarebbe piaciuta: un amore di vecchia data, contrastato, tanti segreti... E invece mi ha abbastanza annoiata, ma soprattutto l'ho trovato molto superficiale e semplicistico in diverse parti della trama.
Cassie Wortham torna dopo molto tempo nella sua città natale, Jasmine, insieme al figlio di 8 anni Tyler. Finalmente ha finito di nascondersi dal marito violento e può ricominciare con la sua vita, ma prima di programmare il suo futuro, vuole passare del tempo con la propria famiglia. Qui, anche a causa dei problemi di salute della madre, le viene proposto di fermarsi e di gestire gli alberghi di famiglia insieme ad Austin McGuire. Ed è qui che risiede il problema, visto che Austin è da sempre il miglior amico di suo padre, ma anche il padre di Tyler. Lei non ha mai avuto il coraggio di rivelare ai suoi, nè tanto meno ad Austin la verità sulla paternità del bambino. Al contrario aveva sposato in tutta fretta Lester che poi si era rivelato un pazzo fissato con le armi. E quando meno se lo aspetta, ecco Lester ritornare...
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Mi è piaciuta la trama in linea generale, nel senso che il segreto del figlio in comune, la forte passione che dopo anni ancora lega Austin a Cassie e che, immediatamente riemerge non appena si rivedono. Mi piaceva il loro rapporto contrastato e il loro discutere su tutto e nei loro battibecchi si celava la loro alchimia.
  • Ho trovato lo stile usato dall'autrice molto agile, veloce e scorrevole, molto facile da leggere. Una giusta combinazione tra narrazione e dialoghi molto veloci.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Alla fine però la trama mi è risultata molto deludente perché una storia che poteva risultare molto avvincente risulta tutt'altro che tale perché la trama è poco sviluppata, per lo meno secondo come lo avrei previsto io. Diciamo che mi ero fatta forse un po' troppe aspettative. Sta di fatto che, ad un certo punto, mi sembrava che fosse stata messa un po' troppa carne al fuoco (il marito pazzo, l'amico cocainomane, il padre puritano) e poi alla fine tutto si risolve in maniera semplicistica.
  • I personaggi sono pochissimo approfonditi dal punto di vista psicologico. Su alcuni di loro, cioé solo su Cassie, in realtà, si intuiscono alcuni comportamenti come frutto di ribellione alla severità paterna, ma nient'altro. Certo, il fatto che si sia innamorata di un uomo di 14 anni più grande di lei, nonchè migliore amico del padre, sa tanto di un qualche complesso non molto ben superato. Per il resto, gli altri personaggi sono entità abbastanza granitiche, poco sfaccettate dal punto di vista caratteriale.
  • Ho trovato del tutto odiosa la figura di James Wortham, il padre di Cassie. È un pastore ed è un uomo troppo legate a delle convenzioni sociali e alle sue convinzioni che per lui sono sempre vere e giuste. Arriva a mettere in dubbio l'esigenza della figlia di allontanarsi dal marito, le mette addirittura i bastoni tra le ruote. È un uomo miope e anche insensibile.

Libro deludente.

martedì 19 novembre 2013

DEBBIE MACOMBER: Tempesta di fuoco

TITOLO: Tempesta di fuoco
AUTRICE: Debbie Macomber
TITOLO ORIGINALE: 6 Rainier Drive
USCITA ITALIANA: Harmony Romance 25, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Benvenuti a Cedar Cove, un luogo adorabile. Qualcuno a volte lo lascia, ma nessuno riesce a dimenticarlo.
Justine, dopo i dubbi dell'adolescenza e della prima giovinezza, ha finalmente trovato la stabilità e la serenità: ha incontrato l'amore con Seth, con lui ha rilevato un ristorante, Il Faro, e ha avuto un bambino. La felicità è tale che sembra nulla possa scalfirla, e invece un incidente rischia ora di minacciare tutto: un devastante incendio, infatti, distrugge colpletamente il ristorante e getta nello sconforto i suoi proprietari. Purtroppo Seth e Justine reagiscono alla vicenda in maniera opposta e finiscono per allontanarsi, non trovando appoggio l'uno nell'altro. Anche gli abitanti della cittadina sono scossi dalla vicenda, anche perché nessuno riesce a capire chi potesse volere mandare all'aria un'attività tanto bene avviata.
Così, per Cedar Cove si apre un nuovo mistero.
Settimo episodio della serie Cedar Cove, ormai è come assistere a una serie televisiva di cui non ti perdi una puntata. Io, in realtà, ho perso alcune puntate di questa serie ma continuo ad andare avanti con quelli che ho. Segue alle vicende che avevamo visto di panarsi nel precedente, come sapete l'autrice tende a sviluppare una vicenda a cavallo di due libri, e ne iniziano di nuove. Cerchiamo di passare in rassegna le più importanti:
  • Seth e Justine Gunderson che cercano di scoprire chi ha bruciato il loro ristorante è la vicenda portante.
  • Meryellen e Jon che aspettano il loro secondo figlio e hanno problemi economici e di gestione della vita famigliare perché Meryellen è costretta all'immobilità. Jon deve quindi riallacciare i rapporti con i suoi genitori che non sente da tempo.
  • Allison Cox e il suo amore per il poco raccomandabile Anson accusato dell'incendio a Il Faro.
  • Linnette McAfee e il suo amore infelice per Cal.
  • Si aggiunge la storia d'amore comica tra la parrucchiera Teri e il campione di scacchi semiautistico (secondo me) Bobby Polgar, vicenda che sicuramente proseguirà nel prossimo libro.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Come ho già scritto nella precedente recensione alla serie, l'autrice deve ogni volta perdere troppo tempo a spiegare quanto è successo nel libri precedenti. Per chi li ha già letti è stancante, per chi non li ha letti diventa tutto ancora più confuso. Avrebbe fatto meglio ad affrontare una storia per volta.
  • Le storie che si intrecciano, infatti, sono davvero troppe e qualunque lettrice rischia di perdercisi dentro. Non puoi leggere un romanzo facendoti lo schema dei personaggi...
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Mi piace il fatto che i problemi affrontati dalle varie storie siano diversi: il disagio sociale, il matrimonio in crisi, i problemi economici. Ogni coppia porta una nota diversa alla storia.
  • I personaggi sono tutti sviluppati molto bene, forse proprio perché abbiamo modo di seguirli per più libri (mi sto contraddicendo) abbiamo l'opportunità di vederne l'evoluzione o comunque di conoscerli meglio. Ciascuno di loro ha un comportamento ben definito, segnato da esperienze più o meno positive e negative del passato.
  • Mi piace molto lo stile usato dall'autrice. L'ho definito quasi uno stile televisivo perché ha quel ritmo e quella costruzione incrociata tipico degli sceneggiati o delle serie con le vicende che si alternano e si interrompono proprio nel momento cruciale. Anche i dialoghi sono molto vividi e realistici.
Carino, abbastanza piacevole da leggere.
SERIE CEDAR COVE

  • LE ETA' DELL'AMORE
  • TORMENTI DELL'ANIMA
  • LUNGO LA VIA
  • SUSSURRI SULL'ACQUA
  • TUTTI I GIORNI DELLA NOSTRA VITA
  • 5B POPPY LANE
  • TEMPESTA DI FUOCO
  • 74 SEASIDE AVENUE

mercoledì 13 novembre 2013

ELOISA JAMES: Nel nome del piacere

TITOLO: Nel nome del piacere
AUTRICE: Eloisa James
TITOLO ORIGINALE: Pleasure for Pleasure
USCITA ITALIANA: RM 852, marzo 2009
GIUDIZIO PERSONALE: 2/5
LO STILE DI ELOISA JAMES E' SQUISITO” Teresa Medeiros
Perfino una cattiva reputazione è meglio di nessuna reputazione. Proprio per questo la spregiudicata Josie Essex è decisa a sfidare la sorte. Accantonato il corsetto, amoreggia con gli uomini in modo oltraggioso. Addirittura, durante una corsa di cavalli dà appuntamento dietro le stalle al conte di Mayne, un arrogante dongiovanni, solo per l'emozione di un bacio clandestino: i due vengono scoperti e costretti a sposarsi. Potrà un'unione nata da antiquate convenzioni diventare il matrimonio dell'anno?
Che finale terribile per la serie Sorelle Essex. Questo libro è davvero brutto, brutto, brutto. La trama è piuttosto semplice: si parte con il matrimonio tra Imogen e Rafe con cui ci eravamo lasciati nel precedente libro. Josephine Essex sta vivendo la sua prima Stagione con grande apprensione perché non solo non è particolarmente apprezzata dagli uomini, ma è anche diventato oggetto di scherno poiché le è stato assegnato il soprannome di Salsiccia Scozzese, a causa delle sue forme morbide, costrette all'interno di un corsetto. Garrett Langham, Conte di Mayne l'aiuta, invece, a prendere consapevolezza della sua attrattiva e del suo potere seduttivo, finchè per salvarle l'onore, a seguito di una situazione compromettente, le chiede di sposarlo.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • La trama che ho trovato quasi del tutto inesistente. Non succede in realtà quasi nulla, i due protagonisti (o almeno quelli che dovrebbero esserlo) sono separati per la maggior parte del tempo e non si palesa tra loro nessun tipo di sentimento. La trama è praticamente già tutta nelle poche frasi che ho inserito sopra, né c'è una qualche attenzione per l'interiorità o la psicologia dei personaggi. In fondo questo romanzo è solo un grande gioco.
  • La trama è troppo affollata: c'è troppa gente che distoglie l'attenzione dai due protagonisti che, infatti, hanno un ruolo quasi marginale nella storia. Chiaramente non c'è nulla di male nell'inserire una trama secondaria, è anche piacevole, ma qua ce ne sono 2, 3 secondarie. Inoltre per gran parte del romanzo, la storia secondaria tra Griselda e Darlington è quasi più interessante e coinvolgente della storia tra Josie e Mayne.
  • Ho trovato totalmente inadeguato Garrett. Garrett è un personaggio già presente nel primo libro della serie, quando doveva sposare Tess, nel secondo dove Imogen gli fa delle avances. Dovrebbe essere un libertino inquieto, stanco della vecchia vita dissoluta. Qui risulta un povero sfigato, maltrattato dalla fidanzata Sylvie de la Broderie dietro la quale scodinzola come un cagnolino. A questa vita noiosa e priva di senso dà una scossa l'entusiasta Josie e con lei prevale nel protagonista il divertimento. Ma da nessuna parte del libro egli acqista fascino o il giusto peso che dovrebbe avere un protagonista.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Josie è sicuramente un personaggio più completo e sfaccettato. Di lei sappiamo il dolore del debutto non troppo positivo, il disagio rispetto al proprio fisico, la mortificazione del rifiuto altrui. Le sue insicurezze si riversano in un matrimonio piuttosto frettoloso che non le dà la sicurezza dei sentimenti del marito per lei. Josie è anche una ragazza molto divertente, pronta alla battuta, anche piuttosto caustica. Sa anche essere decisa e coraggiosa quando è necessario. Almeno lei ha una sua caratterizzazione.
  • Come sempre mi è piaciuto lo stile umoristico dell'autrice. In certi momenti i suoi personaggi sono davvero comici. Grazie a questo stile la lettura diventa un po' più piacevole anche di fronte a un romanzo esilissimo.
Delusione!
SERIE SORELLE ESSEX
  • Non senza di te
  • Baciami, Annabel
  • Amare un duca
  • Nel nome del piacere



mercoledì 6 novembre 2013

DEBORAH HALE: Scandalosa contessa

TITOLO: Scandalosa contessa
AUTRICE: Deborah Hale
TITOLO ORIGINALE: His Compromised Countess
USCITA ITALIANA: GRS 847, ottobre 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Londra, 1817
Quando la bella e civettuola moglie scandalizza gli ospiti di Almack's che la sorprendono fra le braccia del suo acerrimo nemico, Bennett Maitland, Conte di Sterling, decide di porre fine a un matrimonio già in crisi da tempo. Le impone dunque di ritirarsi in una vecchia tenuta di famiglia nelle isole Scilly, dove tuttavia rimane bloccato insieme a lei e al figlioletto. Ma Caroline, che non ha mai smesso di amare il marito, rifiuta di darsi per vinta, e malgrado il suo atteggiamento freddo e distante decide di riaccendere in lui l'ardente passione di un tempo. Riuscirà a fargli dimenticare lo scandalo e a convincerlo di essere stato solo una vittima delle circostanze?
Di questo libro mi incuriosiva molto la trama che avevo trovato insolita, per questo mi sono decisa a comprarlo, e non credo di aver sbagliato. Fatto insolito in un romance, i protagonisti sono già sposati (ricordo un fatto simile solo in Fidanzati per finta di Mary Balogh), ma il loro matrimonio è apertamente in crisi. Cosa non insolita al tempo, questo non turba i due coniugi che prendono a fare ognuno la propria vita, senza interessarsi all'altro. Lui, Bennett Maitland Conte di Sterling, si occupa della sua attività politica e di promuovere la legge per l'abolizione della schiavitù. Lei, Caroline Maitland, è tutta presa dalla vita mondana per la quale trascura anche il figlioletto. Una sera, da Almack's Bennett becca la moglie in teneri atteggiamenti con il suo rivale politico e da lì scoppia lo scandalo per il quale l'uomo decide di mandare la moglie lontano. Lei non accetta di doversi separare dal figlio e lo porta con sé sulle isole Scilly. Il marito la insegue e i due restano isolati lì per circa un mese e vi riscoprono il senso della loro unione.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • La trama, che ho trovato assolutamente originale. I protagonisti sono due persone che dovrebbero essere mature, in realtà hanno dei comportamenti piuttosto discutibili e hanno bisogno del confronto per capire meglio l'altro e se stessi. Nello stesso tempo è molto interessante leggere di una coppia che ha già un passato alle spalle, che ha già attraversato dei momenti belli e dei momenti brutti.
  • Mi è piaciuto molto Bennett perché ha una costruzione psicologica davvero molto attenta. Da bambino ha subito l'abbandono dell'unica persona che gli manifestava affetto: la madre che ha divorziato dal padre. Ha sempre vissuto con quest'ultimo, un uomo incapace di manifestare affetto ed è cresciuto con la stessa caratteristica. Ora si rende conto di aver rischiato di comportarsi come il padre e di far passare al figlio gli stessi dolori. Chiede aiuto alla moglie nell'imparare ad esternare il proprio affetto. Per lui è una prova molto dura che deve culminare nel manifestare i propri sentimenti anche alla moglie.
  • Caroline è meno problematica, ma ha anche lei dei blocchi da superare. La sua insicurezza è iniziata dopo il matrimonio con un uomo che non le manifestava i suoi sentimenti e che da lei pretendeva solo un comportamento decoroso, proprio come faceva suo padre. E proprio come faceva lei con il genitore, si lascia andare a comportamenti avventati pur di attirare in qualche modo la sua attenzione. Quando si accorge di aver oltrepassato il limite, si rende conto di cosa sta rischiando di perdere e si prodiga soprattutto per non perdere quel ruolo di madre che ha rifiutato per tanto tempo a causa del suo senso di inadeguatezza. La permanenza dei due nelle isole Scilly è una sorta di terapia di coppia.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Ho trovato che il cambiamento, soprattutto per quanto riguarda Caroline sia risultato un po' troppo repentino: da madre disattenta a madre premurosa e affettuosa. Certo, c'è una scena critica che sembra definitivamente rompere il legame madre-figlio, ma dopo essa la protagonista riesce piuttosto agevolmente a superare i suoi freni. Un po' più graduale e credibile è il cambiamento di Bennett.
  • Ho trovato che, in generale, la storia fosse interessante ma poco emotivamente coinvolgente. La lettrice difficilmente riesce ad avere un rapporto empatico con qualcuno dei protagonisti. Le scene appassionate ed emozionanti che vedono i due protagonisti assieme sono ben fatte ma poche, l'autrice doveva insistervi un po' di più.
Buon libro, consigliato!