TITOLO:
Il falco e la rosa
AUTRICE:
O. Albanese; M. Camocardi; R. Ciuffi; M. Formenti; M. Masella; T.
Melville; P. Picasso
USCITA
ITALIANA: I Romanzi 1000, marzo 2012
GIUDIZIO
PERSONALE: 3/5
AMORI
E PASSIONI NELL'EREDITA' DI UNA STIRPE
Storie
di guerrieri, congiurati, pittori, musicisti, patrioti ed ereditiere
si avvicendano attraverso i secoli all'ombra di un palazzo maestoso,
custode di segreti e di misteri, mentre il medaglione di una schiava
passa di sposa in sposa, pegno di amori tormentati ma sempre
vittoriosi. Speranze e avidità, orgoglio e illusioni, inganni e
rivincite si intrecciano così, dalle Crociate al Novecento, nella
storia della nobile famiglia fiorentina dei Monfalco. Ne sortisce un
affresco di amori e passioni in una Firenze indimenticabile,
raccontato dalla penna di sette grandi autrici italiane in un romanzo
unico, in tutti i sensi.
Iniziativa
molto interessante offerta da I Romanzi Mondadori in occasione
dell'uscita del numero 1000 della collana Classic. E pensare che mi
ricordo quando uscì il numero 500! che, per la cronaca, era La
pazzia del cuore di Mary Jo Putney. Questa è un'antologia di
racconti scritti dalle principali autrici italiane della collana. La
particolarità è che questi racconti sono uniti dallo stesso filo
conduttore, rappresentato dalla storia di una nobile famiglia
fiorentina, i Monfalco, dal 1200 al 1900, da quando Lanfranco sposò
Rosa, una schiava liberata, donandole un medaglione con inciso sopra
lo stemma della famiglia, un falco che tiene un giglio e una rosa.
Questo medaglione percorre i secoli affiancando tutti gli amori
felici della famiglia.
Di
questa antologia mi sono piaciuti:
- l'idea di viaggiare nei secoli e di far affrontare a varie autrici una serie di racconti ma legati tra loro. Addirittura, in alcuni casi, ci sono rimandi con altri racconti, quindi il lavoro di raccordo deve essere stato complesso.
- La storia di questa famiglia si intreccia a quella dell'Italia e della sua nobiltà. I racconti mostrano come i secoli d'oro per la Penisola siano stati quelli medievali-rinascimentali e come ci sia stata una decadenza delle istituzioni e della nobiltà a partire dal Settecento. La nobiltà, pur cercando di adattarsi alla nuova società borghese non si è saputa rinnovare ed è andata incontro alla dissoluzione.
- Tra tutti i racconti ho particolarmente apprezzato quello di Theresa Melville intitolato “Guardami”. Trovo che sia stato il più originale e il meglio riuscito, pur nella limitatezza della lunghezza del racconto.
Non
mi sono piaciuti:
- la forma del racconto non è assolutamente la mia preferita. Si deve essere eccezionalmente bravi per riuscire a concentrare in poco spazio una trama esauriente, avvincente e con un adeguato sviluppo dei personaggi. Non sempre questi racconti ci riescono. Troppo spesso sono frettolosi e risolti in maniera semplicistica.
- Il finale mi ha lasciata un po' di amaro in bocca. La nobiltà si è saputa rinnovare ma solo varcando i confini della nazione. Non che abbia particolare nostalgia dei nobili, ma ancora una volta le opportunità si trovano altrove, e poi francamente rabbrividisco pensando al Chianti trapiantato in California (scusate per lo spoiler!). Un'ultima fonte di amarezza è pensare al castello di famiglia trasformato in un albergo. Il che mi fa pensare al patrimonio artistico di questo paese dimenticato o deturpato da scelte discutibili. Ma scusate, non voglio partire con una delle mie filippiche.
Infine,
posso dire che l'idea è buona, qualcosa di simile viene già fatta
in USA. Spero che queste collaborazioni continuino, possono essere
per tutti fonte di miglioramento.
Come ben sai, la Albanese è una delle mie autrici preferite, ma questo non l'ho ancora letto,spero di recuperarlo prima o poi.
RispondiEliminala Camocardi invece non mi è piaciuta molto, ha uno stile a mio avviso troppo ridondante.
Mi piacciono anche la Ciuffi e la Masella.
P.s: sai che anche io potrò partecipare al concorsone?
Ti dirò, anche la Camocardi è meno peggio del solito (come siamo cattive!) per questo dicevo che le collaborazioni possono servirsi per migliorarsi. Io trovo che la più brava di tutte sia la Ciuffi anche se di questa raccolta mi è piaciuta, stranamente, la Melville. Sono contenta per il concorso per te, io sono disperata!
RispondiEliminaperchè? tu non partecipi?
RispondiEliminaPurtroppo devo farlo, ma non vorrei visto che avrei già superato quello per la scuola di specializzazione che è, a tutti gli effetti, un concorso
RispondiEliminache balle!
RispondiEliminaio speranze vicine allo zero, ma il tentativo non si deve escludere...
Anch'io fra i racconti dell'antologia ho preferito quello della Melville. Ho trovato intrigante l'idea del protagonista non vedente. Un altro racconto che ho adorato è stato quello di Ornella Albanese.
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