TITOLO:
Il vero amore esiste
AUTRICE:
Julia Quinn
TITOLO
ORIGINALE: On the Way to the Wedding
USCITA
ITALIANA: I Romanzi 810, aprile 2008
GIUDIZIO
PERSONALE: 3/5
ALLEATI
NELL'INGANNO, TRAVOLTI NEL SENTIMENTO
Gregory
Bridgerton crede nel vero amore. Ma quando incontra Hermione Watson,
la donna dei suoi sogni, scopre che lei ama un altro. Comunque deciso
a conquistarla, Greg ha un asso nella manica: lady Lucinda Abernathy,
la più cara amica della fanciulla, si offre di aiutarlo. Ma ciò che
Lucy, fidanzata dall'età di dieci anni con il futuro conte di
Davenport, non ha previsto è di innamorarsi perdutamente proprio dal
pretendente dell'amico.
E
siamo a quota otto per quanto riguarda i Bridgerton e con
questo avremmo dovuto concludere la serie. La cosa non mi dispiace
visto che alla fine mi sembrava proprio che la Quinn avesse perso il
mordente delle prime esperienze. Quello che, però, non possiamo
rimproverare a questa autrice è che i suoi libri siano ripetitivi e
tutti uguali, possono essere più o meno intriganti ma mai fotocopia
l'una dell'altro.
Questo
è il turno di Greogry Bridgerton, il piccolo di casa, ormai
arrivato a 26 anni e quindi oggetto delle mire matrimoniali della
madre, Violet Bridgerton. Gregory ha un'idea tutta romantica
dell'amore, probabilmente rafforzata dalle esperienze dei matrimoni
dei suoi fratelli, tutti così ben riusciti. Lui pensa che capirà
immediatamente quando incontrerà la persona che fa per lui. E questo
sembra avvenire quando, durante una festa organizzata dalla cognata
Kate, si innamora della... nuca di una fanciulla ospite. Si tratta
della squisita signorina Hermione Watson: lì per lì, Gregory è
totalmente incantato da lei, anche se la ragazza non sembra
corrispondere ai suoi sentimenti. Per poter meglio comprendere il suo
cuore, il ragazzo si serve degli utili, ma a volte infruttuosi,
consigli dell'amica di lei, lady Lucinda Abernathy. Durante
questo country party tra i due nasce una bella amicizia, fatta di
scambi sinceri e disinteressati. Le mire amorose di Gregory vanno
inesorabilmente deluse, ma questa amicizia, fatta di solidarietà,
complicità e sincerità, tra i due ragazzi produce un dolce
sentimento nei loro cuori. Gregory non capisce immediatamente che è
proprio quello il vero amore
che va cercando... diciamo che dovrà dare un'occhiata più attenta
alla nuca di Lucinda.
Sicuramente non è il libro
Bridgerton che mi ha esaltato di più. Di esso mi è piaciuto:
- Lucinda: è una magnifica protagonista femminile, molto realistica. È una maniaca dell'ordine, tutto deve essere sistemato secondo una sua precisa organizzazione, fa le addizioni a mente per riflettere... ma soprattutto è una fanciulla molto pragmatica, fa delle scelte anche difficilissime per il bene della famiglia, sembra voltare le spalle al grande amore pur di fare il suo dovere. È una donna arguta che ben può rispondere alle altre donne Bridgerton che, altrimenti, la fagociterebbero.
- La trama ha alcuni aspetti originali: la scena del matrimonio di Lucy, oltre che essere quasi cinematografico, mi sembra (se non ricordo male) del tutto inedita nel mondo del romance. Devo dire che soprattutto la prima parte era fuori dai canoni del classico romance.
- Io adoro i dialoghi della Quinn. Riguardo a questo sarò ripetitiva rispetto alle recensioni degli altri libri della Quinn che ho letto. I suoi dialoghi sono, oltre che comici, realistici, quasi visivi, nel senso che ti illustrano benissimo le scene, sono fulminei e ti lasciano quel gusto dello humour britannico tipico dell'ambiente descritto.
Non mi è piaciuto:
- La prima parte del romanzo: nonostante abbia detto che esso ha alcuni aspetti di originalità, trovo anche piuttosto irritante quel modo che ha Gregory di innamorarsi improvvisamente, e in maniera puerile, di una ragazza di cui ha visto solo la bellezza e di decantare con parole poetiche e altisonanti questo sentimento. E alla fin fine quando le sue speranze vanno deluse, non batte di ciglio di fronte al fatto che Hermione sposi un altro uomo.
- Gregory: mi dispiace dirlo, Gregory non è assolutamente all'altezza dei suoi fratelli. Questo può anche essere verosimile per un ragazzo che è cresciuto all'ombra dei fratelli, però non lo rende un buon protagonista, semmai lo avrei visto come esponente di una coppia di un romance secondario. È vero che, come gli dice la madre, questa in fondo è la prima difficoltà della sua vita che si trova ad affrontare e, tutto sommato, lo fa bene, però sembra non soppesare mai la gravità della situazione e le conseguenze delle sue azioni e sembra che ripetendo ossessivamente “Io vi amo” possa risolvere tutto. La prova è nella scena in cui è assieme a Colin e, seppur questi dica poche frasi, giganteggia per carisma rispetto a lui. No, assolutamente, il piccolo Gregory, neanche nell'epilogo, mi sembra adeguato.
Non ci sono dubbi sulla bravura
di questa autrice, ma sono contenta che con i Bridgerton abbia finito
qui.
SERIE
BRIDGERTON
- Il duca e io
- Il visconte che mi amava
- La proposta di un gentiluomo
- Un uomo da conquistare
- A Sir Phillip, con amore
- Amare un libertino
- Tutto in un bacio
ho letto tutti i libri di questa serie tranne gli utlimi due, ovvero questo e quello su Hyacinth.
RispondiEliminaAlla fine le serie con più di tre libri mi stufano, lo atesso è stato con i Bridgerton, che all'inizio avevo molto apprezzato (infatti i migiori sono i primi tre romanzi). Concordo comunque sulla bravura dell'autrice riguardo ai dialoghi.
sì, Tiziana, per fortuna sono finiti. Lei è brava ma aveva decisamente perso l'ispirazione
RispondiEliminaQuando una serie è troppo lunga è inevitabile che si perda l'ispirazione, a mio avviso!
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