TITOLO:
La spia sudista
AUTRICE:
Nan Ryan
TITOLO
ORIGINALE: Dearest Enemy
USCITA
ITALIANA: GRS 643 luglio 2008
GIUDIZIO
PERSONALE: 3/5
Stati
Uniti – Europa, 1859 – 1870
L'esercito
dell'Unione ha privato Suzanna La Grande del fidanzato, del fratello,
della madre e della magnifica villa di famiglia sulla riva del fiume
Potomac. Per quanto irreparabile sia la perdita, Suzanna non si
lascia abbattere e dopo una vita sicura e agiata, decide di diventare
una spia al servizio dei Confederati. Introdotta nell'alta società
di Washington, la giovane aristocratica usa dunque la propria
bellezza per affascinare gli ufficiali nordisti, nella speranza di
carpire loro informazioni preziose da passare ai comandanti sudisti.
L'incontro con l'ammiraglio Mitchell B. Longley cambia però le cose.
Tra le sue braccia, Suzanna dimentica per una notte che lui è il
nemico e gli concede il proprio corpo e il proprio amore. Ma al suo
risveglio dovrà scegliere se tradire il suo cuore o i suoi ideali.
Per me è un po' insolito leggere un
romanzo ambientato durante la guerra di Secessione, anche se ha il
grande apripista di Via col Vento. In questo caso la protagonista,
Suzanna La Grande, si impegna in prima persona a combattere
contro i Confederati che l'hanno privata di tutta la sua famiglia e
di tutti i suoi averi. Per questo motivo decide di fare la spia e per
questo si impegna ad avere informazioni dall'affascinante ammiraglio
Mitchell B. Longley ed è disposta ad usare qualsiasi mezzo...
TRAMA
Vista così, la trama potrebbe
essere considerata molto interessante, originale. Le premesse in
effetti ci sono tutte: l'ambientazione particolare, il lasso
temporale della storia che è ampio, ma anche il rapporto ingannevole
che c'è tra i due protagonisti. A me, personalmente, è piaciuto
tanto il fatto che ci fossero dei salti temporali e, almeno
inizialmente, l'andare avanti e indietro del tempo, dopo un inizio in
medias res. Trovo, però, che la trama abbia diverse scivolate e
diverse svote inspiegabili. Inoltre, una cosa che per me è
imperdonabile è il fatto che i due protagonisti stiano troppo
separati e che, inoltre, non si capisce esattamente quando Suzanna
abbia cambiato i suoi sentimenti nei confronti di Mitchell.
PERSONAGGI
I personaggi sono entrambi
interessanti, anche se, secondo me, i tagli della traduzione li hanno
limitati molto.
Suzanna evolve da una ragazza ricca,
viziata ad una donna forte che deve lottare per quello in cui crede.
A onor del vero, appare per la maggior parte del tempo una donna
molto indurita che soffoca i suoi sentimenti e che è legata a
Mitchell solo da una grande passione fisica. Mi ha lasciata piuttosto
insoddisfatta il fatto che per lei non si capisce il momento in cui
davvero si innamora del protagonista.
Mitchell all'inizio è un uomo dolce
e innamorato, tanto da abbattere ogni barriera difensiva, cosa che
gli causa un grande danno. È perfettamente comprensibile quindi il
suo risentimento nei confronti della donna. Avevo letto che doveva
essere un eroe memorabile. Invece ho trovato che per quanto lo
riguarda l'unica cosa vagamente interessante era la descrizione del
suo aspetto fisico, il suo circolare ogni tanto a torso nudo e le
focose scene d'amore con la protagonista. Manca totalmente la
caratterizzazione psicologica.
STILE
Lo stile è molto attento e ho
notato come l'autrice abbia voluto fare anche qualcosa di diverso.
Ha, però, puntato un po' troppo sull'azione e troppo poco, secondo
me, sulla riflessione. Temo, però, che questo sia il risultato dei
tagli. Trovo originale il fatto che abbia voluto raccontare una
storia che dura 11 anni con i protagonisti che maturano molto, ma
allora aveva bisogno di un testo molto più ampio per poter essere
esaustivo. Ancora una volta, temo molto i tagli.
Carino, ma nulla di eccezionale.
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