TITOLO:
Il campione del re
AUTRICE:
Catherine March
TITOLO
ORIGINALE: The King's Champion
USCITA
ITALIANA: GRS 619, gennaio 2008
GIUDIZIO
PERSONALE: 4/5
Inghilterra,
1295
Nel
cuore di Eleanor Raven di Ashton, fin dall'infanzia, c'è posto solo
per un uomo: Troye de Valois, cavaliere del re. Ma il valoroso
campione di EdoardoI per molti anni non si accorge neppure della
fanciulla, finché non ne compromette involontariamente l'onore
salvandola da una vile aggressione. Per impedire che l'onta distrugga
la reputazione della giovane dama, il re ordina a Troye di farne la
sua legittima sposa. E così quello che Ellie credeva il sogno della
sua vita si trasforma in un incubo, perchè lui, ancora perdutamente
innamorato dell'adorata prima moglie, la tratta con rude freddezza.
Tutto sembra perduto, e quando Troye parte per andare a combattere in
Scozia, Eleanor decide di fuggire da quel tetro castello in cui non
c'è posto per lei. Poi però gli eventi precipitano...
Un medievale che, pur
prendendo le mosse da una trama piuttosto tradizionale, riesce a
svilupparla in maniera originale. È il primo romanzo che leggo di
quest'autrice, ma l'ho trovata davvero piuttosto brava.
La
vicenda per una certa parte del romanzo è piuttosto complessa e
proverò a riassumerla. La protagonista assoluta di questo romanzo,
Eleanor
Raven di Ashton, incontra
per la prima volta Troye
de Valois,
nobile guerriero, in un torneo e immediatamente si innamora di lui
per il suo aspetto, il suo coraggio e la sua gentilezza. Peccato che
in quella stessa occasione Troye chieda il permesso di sposare
un'altra donna. Passano quattro anni e Eleanor non pensa minimamente
al matrimonio. Nonostante ciò, il padre ritiene opportuno riportarla
a corte per cercare, invece, l'opportunità di un'unione vantaggiosa.
A corte Eleanor incontra nuovamente Troye che, però, trova
profondamente mutato: ora è un uomo ferito, chiuso nel suo dolore
per la mogli morta. Continua, però, a essere un cavaliere nobile e
coraggioso tanto da difendere Eleanor in una situazione incresciosa
che, però, li costringerà al matrimonio. Troye deve sposarla suo
malgrado, ma non riuscirà ad amarla e a condividere realmente con
lei la sua esistenza. Eleanor cercherà di affrontare questo grande
dolore e cercherà di attirare suo marito alla vita, cosciente di
lottare contro un fantasma troppo ingombrante: quello della moglie
defunta.
Di questo romanzo mi è
piaciuto:
- Mi è piaciuta, in generale, la trama perché l'ho trovata condotta in maniera piuttosto originale. Non è la prima volta che leggo un romance in cui uno dei due protagonisti piange ancora un amore perduto, ma in questo caso la chiusura di Troye è assoluta, il suo cuore impenetrabile. La povera Eleanor è costretta a soffrire per buona parte del libro, forse anche un po' troppo. Al di là di questo tema, la trama è molto articolata e complessa, con la presenza di molti personaggi secondari ben delineati e anche con precisi riferimenti al contesto storico.
- Mi è piaciuto il motivo dell'amore fortissimo e imperituro di Eleanor. Il suo amore per Troye nasce a prima vista e potrebbe sembrare il capriccio di una ragazzina invece resiste nel tempo e alla lontananza. E resiste anche alla freddezza del marito. Ogni tanto mi chiedevo come facesse a sopportare i suoi continui maltrattamenti, quell'ignorarla che era anche più duro che sopportare dell'astio. Per fortuna, ogni tanto, Eleanor faceva scattare un po' di carattere, altrimenti sarebbe sembrata una protagonista ai limiti del masochismo.
- Mi è piaciuto molto come l'autrice ha saputo rendere la psicologia dei personaggi. Attraverso varie sequenze riflessive si è in grado di capire cosa passi nella mente dell'uno e dell'altro e come mai agiscano in un determinato modo. Chiaramente, tra i due la psicologia più complessa è quella di Troye perchè appartiene a un animo ferito che non accetta la vita. Peccato che a lui siano dedicate meno pagine rispetto a Eleanor, avrei voluto vedere meglio delineato e sviluppato il suo percorso interiore.
- Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, molto equilibrato, niente affatto pesante. Riesce a gestire bene tanto le descrizioni, quanto le ricostruzioni storiche, quanto lo sviluppo psicologico dei suoi personaggi e le vivaci scene dialogate. Insomma non è per nulla statico, né noioso.
Non mi è piaciuto:
- Avrei preferito un po' più attenzione per Troye perché secondo me poteva farlo diventare un personaggio ancora più interessante. Ad esempio, descrivendo meglio le sue paure, i suoi rimorsi e facendoci capire meglio come arriva a innamorarsi della protagonista. Invece questo non si capisce bene e solo nell'epilogo pronuncia parole d'amore per la moglie.
Libro davvero bello,
consigliato!
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