Londra, anni Sessanta. Sono trascorsi vent’anni da quando Julius è venuto a mancare, ma il suo ultimo gesto eroico ha lasciato un segno indelebile nelle vite di chi gli era vicino. Emma, la figlia minore, ventisette anni, lavora nella casa editrice di famiglie e non mostra alcun interesse verso il matrimonio. Al contrario, Cressida, la maggiore, è troppo occupata a struggersi a causa dei suoi amanti, spesso uomini sposati, per concentrarsi sulla carriera di pianista. Nel frattempo Esme, l avedova di Julius, ancora attraente alla soglia dei sessant’anni, rifugge la solitudine perdendosi nella routine domestica della sua bellissima casa color rosa pesca. E poi c’è Felix, ex amante di Esme e suo unico vero amore, che l’ha lasciata quando il marito è scomparso e torna in scena dopo vent’anni di assenza. E infine Dan, un estraneo. Le tre donne e i due uomini, legati da un filo che solca presente e passato, si ritrovano a trascorrere un fine settimana tutti insieme in campagna: caratteri e personalità, segreti e lati nascosti, emergeranno attimo dopo attimo in queste giornate intense, disastrose e rivelatrici, sulle quali incombe, prepotente, l’ombra di Julius. Dall’autrice della saga dei Cazalet, un nuovo romanzo ricco di sensualità e delicata ironia, in cui commedia e tragedia si fondono magistralmente e in cui ritroviamo l’eleganza, l’acume e il talento di Elizabeth Jane Howard.
Questo
è il mio secondo romanzo di Howard, avendo già iniziato la saga dei Cazalet,
che per il momento ho dovuto abbandonare. La trama, piuttosto esile come è
tipico di questa autrice, ruota attorno alle tre donne di una stessa famiglia,
Esme, Cressida ed Emma, il cui destino è stato segnato dalla scomparsa in
circostanze molto particolari del marito e del padre, Julius appunto. Ci sono
poi i due personaggi maschili di Felix e Daniel. Il libro ripercorre la vicenda
dei cinque personaggi e cosa li ha portati alla loro situazione attuale. Il personaggio
più presente è, probabilmente, quello assente, ovvero Julius che non solo con la
sua vita, ma anche con la sua morte ha segnato il destino di tutti i
personaggi.
Come
sempre Howard è bravissima a creare l’atmosfera e il contesto e, naturalmente,
a costruire la psicologia dei suoi personaggi, i quali sono tutti ben
sviluppati e resi, attraverso quanto fanno nel corso del romanzo, e anche
quello che non fanno.
Questo
libro mi è piaciuto abbastanza. Nel complesso i personaggi mi sono piaciuti ma
non mi sono rimasti impressi come quelli del primo libro della saga dei
Cazalet. Inoltre l’evoluzione delle loro vicende mi ha lasciato con l’amaro in
bocca. Forse ad eccezione di Cressida, ho trovato che le altre due fossero
destinate ad un’amara sconfitta dalla loro vita. Sono comunque tre donne che
portano addosso pesanti cicatrici derivanti da ferite piuttosto gravi che la
vita ha inflitto loro.
Mi
sembra una lettura comunque doverosa per chi volesse conoscere l’opera completa
della Howard.
Nessun commento:
Posta un commento