domenica 6 settembre 2020

John Williams: Stoner

 


“William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato;  mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita; per quasi quarant’anni è infelicemente sposato alla stessa donna; ha sporadici contatti con l’amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo; per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l’autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. La prima volta che l’ho letto sono rimasto sbalordito dalla qualità della scrittura, dalla sua pacatezza e sensibilità, dalla sua implacabile chiarezza abbinato a un tocco quanto mai delicato. Dio si nasconde nei dettagli e in questo libro i dettagli ci sono tutti: la narrazione volteggia sopra la vita di Stoner e cattura ogni volta i momenti di una realtà complessa con limpida durezza (…), e attraversa con leggera grazia il cuore del lettore, ma la traccia che lascia è indelebile e profonda.”
Peter Cameron

Questo libro è davvero molto particolare. Racconta una storia di un’apparente banalità che io invece preferisco considerare universale. William Stoner è un uomo normale, senza particolari caratteristiche vincenti, se non la sua bravura nello studio. Tutto quello che gli accade nella vita sembra prendere sempre una piega diversa da quello che lui e lo stesso lettore si sarebbe aspettato. Purtroppo spesso è negativa e Stoner appare inevitabilmente come uno sconfitto. Nonostante le tante batoste che la vita gli riserva, egli continua ad andare avanti a schiena dritta. Mi è piaciuta molto la sua dedizione nel suo lavoro. Lui è un insegnante e la ricerca e il rapporto con i suoi studenti sono centrali nella sua esistenza, forse l’unica fonte di soddisfazione. Nonostante anche lì ci siano problemi e lui abbia dei nemici che gli rendono la vita impossibile e gli rubano ciò a cui lui tiene di più. Nonostante questo, però, Stoner va avanti…

Stoner è un personaggio a cui ci si affeziona tantissimo, forse anche perché è circondato da personaggi odiosi.

Mi è piaciuta anche in questo caso la scrittura dell’autore: è semplice, piana, lineare. Sembra frutto di immediatezza, però in questo caso la semplicità della scrittura dell’autore ben si adatta all’apparente piattezza della vita di Stoner. Ho trovato che comunque, in alcuni tratti, la scrittura sapesse raggiungere anche livelli di lirismo notevoli.

Nessun commento:

Posta un commento