TITOLO:
La leggenda del Capitano Mary
AUTRICE:
Jacqueline Church Simonds
TITOLO
ORIGINALE: Captain Mary, Buccaneer
USCITA
ITALIANA: GRS 646, agosto 2008
GIUDIZIO
PERSONALE: 1/5
Nueva
Granada, 1721
Mary
si sporse dalla prua della Fury e scrutò l'orizzonte attraverso la
foschia mattutina che avvolgeva il brigantino. Il solo rumore che si
udiva era lo schricchiolio dello scafo che fendeva lentamente le
acque immote e scure. L'odore salmastro del mare e del fitto tappeto
di alghe che galleggiava sulla superficie riempiva l'aria.
All'improvviso dalla nebbia emerse la nave nemica e il cuore di Mary
accelerò i battiti. Nonostante quella fosse ormai la sua vita da
diversi anni, la tensione che la coglieva prima di ogni arrembaggio
non accennava a diminuire. Si girò e rivolse un breve cenno del capo
a Petronius, l'unico uomo di cui si fidava ciecamente e del quale era
innamorata, il compagno fedele di mille avventure. Stava per avere
inizio una nuova battaglia e forse quel giorno anche lei avrebbe
perso la vita. Ma il suo nome sarebbe sopravvissuto per sempre.
Perchè lei era il capitano Mary, l'unica donna al mondo a comandare
un vascello pirata.
Trama estremamente particolare,
potrebbe risultare un piacevole diversivo così come lo si potrebbe
detestare. Io non ho trovato la lettura di questo libro
particolarmente piacevole.
TRAMA
La trama racconta in modo vorticoso
e confuso la strana esistenza del Capitano Mary che sarebbe
stata una ragazza del Nord Carolina scappata per evitare un
matrimonio imposto, che ha avuto brutte esperienze che l'hanno
indotta a diventare una donna pirata. Nella sua ciurma spicca il
nero, Petronius, l'unico ad essergli sempre fedele perché
altri la tradiscono tutti. In tutto c'è pure un'accozzaglia di
personaggi a situazioni assurdi.
PERSONAGGI
Come reale personaggio c'è solo
Mary perché per il resto non si capisce molto degli altri personaggi
che appaiono e scompaiono con estrema facilità e rapidità. Mary è,
naturalmente, una donna molto forte e determinata, abituata a
comandare, a fare e disfare. Non è un personaggio a cui ci si possa
affezionare perché è talmente fredda e impersonale che non vi si
legge niente dietro questo muro di ghiaccio. È vero che la vita l'ha
molto provata, ma non è assolutamente la protagonista di un romanzo
semmai di una biografia che non richieda nessun processo di
identificazione.
Petronius è un bravissimo
collaboratore, fedele e sempre presente, ma anche di lui sappiamo ben
poco, ma soprattutto perché nelle ultime dieci pagine si dovrebbe
sviluppare la storia d'amore tra di loro?
STILE
Dello stile ho apprezzato
particolarmente i continui salti temporali che davano vivacità a un
racconto altrimenti piatto, con il rischio però di confondere non
poco le acque. Per il resto, ho trovato tutto così poco accattivante
e appassionante che ho trovato questo libro totalmente fuori luogo in
questa serie di libri.
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