Sara
e Juan sono vicini di casa in un complesso residenziale di Rota, un
paesino spagnolo sul golfo di Cadice spazzato da un vento inesausto.
Entrambi madrileni, sono in fuga dalla città e da anni di amori
contrastati e grandi sofferenze. Sara è una donna di mezza età,
ricca e sola, vive lacerata dai fantasmi di un'infanzia infelice e
animata da un desiderio sfrenato di rivalsa. Juan, medico sulla
quarantina, è reduce da una relazione con la moglie del fratello da
cui ha avuto una figlia: un rapporto difficile che lo ha indotto ad
atti estremi. Il passato non perdona, e crudelmente riemerge non solo
nel tormento dei ricordi, ma anche nella figura inquietante di un
poliziotto. Ma proprio quando sembra svanire ogni possibilità di
sfuggire all'ineluttabile e persecutorio destino, per Sara e Juan si
apre uno spiraglio... Romanzo appassionante, sostenuto da una
scrittura intensa e poetica, Anni difficili è un'opera totale
che intreccia con maestria le vicende private dei suoi protagonisti
con quelle della Spagna del secolo scorso.
Romanzo difficile, come recita
lo stesso titolo. Questo libro per quanto sia lungo, ben 640 pagine,
mi ha richiesto uno sforzo non indifferente a causa della complessità
della vicenda e del linguaggio usato dall'autrice.
Tentando di riassumere la
vicenda possiamo dire che essa ripercorrere tre vicende: quella di
Juan, Alfredo e Tamara Olmedo, due fratelli e la nipotina; quella di
Mirabel e del figlio Andreas, la domestica dei primi. Tutti quanti
vivono in una piccola cittadina sul golfo di Cadice, un luogo deserto
o quasi, per la maggior parte dell'anno e che si anima solo d'estate.
Sembra strano che questi abitanti della città si siano andati a
seppellire in tale luogo.
Il fiorire dell'amicizia tra
tutti loro è la scusa per ripercorrere i loro anni difficili,
appunto. Sara ha avuto un'infanzia terribile: i genitori l'hanno
lasciata a vivere presso una ricca signora senza figli che l'ha
tenuta con sé fino ai 18 anni e poi l'ha mandata via. Tornata dai
suoi genitori si è sforzata di costruirsi una propria vita, sempre
con la sensazione di non essere al posto giusto, di non avere una
casa e una famiglia. Ha avuto una vita dura, ha fatto delle scelte
complesse, non sempre dalla parte del bene, per questo liberatasi da
tutti i legami ingombranti, si è ritirata in solitudine e proprio
lì, per la prima volta, si è ritrovata circondata da persone che le
vogliono bene.
Juan Olmedo è sempre stato un
bravo ragazzo, un bravo studente, un bravo medico. La sua vita è
stata segnata da un rapporto difficile con il fratello Damian e con
la donna che ha sempre amato e che ha sposato quest'ultimo invece che
lui. Quando sia sua cognata muore in un incidente stradale che il
fratello, morto per una strana caduta dalle scale, Juan prende con sé
Tamara, che in realtà é sua figlia, e il fratello minorato Alfonso
per andare alla ricerca di un po' di serenità. La sua svolta dipende
anche dalla sua domestica, Mirabel, e dalla riscoperta con lei della
passione.
Mirabel all'inizio della storia
è una donna piuttosto sboccata, alla caccia di un uomo. È una donna
forte e indipendente che, da sola, cresce il figlio Andreas, dopo
aver coraggiosamente allontanato il marito perdigiorno. Inizia la
storia con Juan in maniera spensierata, donando e donandosi un po' di
piacere. Quando, sorprendentemente, questa storia va avanti deve fare
i conti con il suo senso di inadeguatezza.
Il messaggio centrale di questo
romanzo è che tante dolorose solitudini, messe insieme, riescono a
diventare forza e coraggio di cambiare e di andare avanti. Questo
gruppo un po' sgangherato e molto eterogeneo mi ricordava certo film
alla Ozpetek in cui varia umanità si riunisce attorno a un tavolo e
si sostiene a vicenda.
Non nascondo che lo stile di
questa autrice è davvero molto complesso: un periodare
complessissimo, fortemente paratattico, un uso molto attraente, quasi
evocativo, della parola. Per non parlare del continuo andare avanti e
indietro con il tempo tra il presente del racconto e il passato, di
varie epoche e mai organizzato in ordine temporale, dei ricordi dei
personaggi.
Non nego che questo romanzo sia
stato molto duro da leggere e ci ho impiegato parecchio tempo, è una
sfida stimolante.
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