TITOLO:
Grazie a te
AUTRICE:
Meredith Duran
TITOLO
ORIGINALE: Bound by Your Touch
USCITA
ITALIANA: I Romanzi Passione 66, aprile 2012
QUANDO
GLI OPPOSTI SI ATTRAGGONO SI ACCENDE LA PASSIONE
James
Durham, visconte di Sanburne, è l'affascinante briccone del bel
mondo londinese, eppure Lydia Boyce è immune al suo fascino. Quando
l'ultima trovata di Sanburne minaccia di infangare il nome del padre,
Lydia decide di risolvere il problema da sola, senza neppure
coinvolgere quel perditempo il cui unico scopo nella vita è dare
scandalo. Ma dietro la facciata di gaudente, Sanburne nasconde una
mente sveglia e un passato più doloroso di quanto ci si aspetti.
Sarà grazie a lui e al suo focoso temperamente che Lydia, ben
presto, scoprirà di aver a sua volta sopito dentro di sè un fuoco
che nessun uomo era mai riuscito ad accendere.
Questo
romanzo è un po' altalenante nel mio giudizio perchè a tratti mi è
anche un po' piaciuto in altri, invece, l'ho proprio detestato. L'ho
trovata, a tratti, una storia piuttosto piatta senza grandi emozioni,
che coniuga sia azione che sentimenti, ma in maniera poco
coinvolgente per il lettore. La storia è abbastanza vista. Lydia
Boyce è un'esperta di antichità egizie che gestisce per il
collocamento e la valutazione dei reperti che il padre scova in
Egitto e invia in Inghilterra in accordo con il governo locale.
Durante una conferenza, Lydia viene interrotta da un buontempone che
porta un reperto, immediatamente giudicato un falso.
James
Durham Visconte di Sanburne
pensava di far colpo sul padre presentando la stele che proviene
direttamente dagli scavi di Sir Boyce in Egitto. Quando Lydia gli fa
capire che è un falso, lui accusa a sua volta suo padre di traffico
di falsi e truffa. A questo punto i due iniziano a litigare e
discutere continuamente perchè Lydia intende difendere il buon nome
del padre, mentre James non intende sembrare stupido agli occhi di
tutta Londra. Tra una litigata e l'altra, tra i due si accende la
passione accompagnata dalla risoluzione del mistero del mercato dei
falsi.
Di
questo libro mi è piaciuto:
- I battibecchi, all'inizio molto accesi, tra i due protagonisti sono la cosa più appassionante contenuta in questo romanzo. Lydia, molto posata e controllata, viene posta di fronte a James che, al contrario, è intemperante e, a tratti, incosciente e impertinente. All'inizio sembra avere la peggio di fronte alla razionalità della donna, ma a poco a poco emerge anche lui e la sua incapacità di allinearsi con i comportamenti socialmente accettati.
- Tra i due personaggi principali ho preferito senz'altro James che è meno controllato, molto più irrazionale, ma allo stesso tempo fa emergere meglio e ancora di più la sua umanità. Il suo comportamento è oggetto di critiche continue, perchè sembra volutamente provocare il giudizio degli altri, soprattutto del padre. La sua storia ruota tutta attorno al cattivo rapporto che ha con il padre, da sempre, ma soprattutto da quando la sorella Stella è stata rinchiusa in manicomio per aver ucciso il marito. Il suo desiderio di provocazione nasce dal desiderio di destare una reazione, anche violenta, nel padre. Il suo percorso deve arrivare verso un'accettazione, se non recupero del rapporto, con il padre.
- In generale, posso dire che lo stile dell'autrice è piuttosto promettente. Questo mi pare sia il suo primo romanzo, o comunque il primo che leggo di questa autrice, e mi pare che abbia una buona capacità nel creare personaggi validi, sfaccettati, nel saper descrivere, e nel saper costruire dialoghi.
Non
mi sono piaciuti:
- Non sono riuscita ad apprezzare particolarmente la figura di Lydia: è una donna tutta d'un pezzo che non accetta la realtà neanche quando ci sbatte il muso. Questo si nota da quando si illude di avere l'amore di quello che poi diventerà suo cognato perchè appunto chiederà la mano della sorella. Anche la stessa questione della truffa dei reperti falsi continua ad essere negata da lei finché il padre non l'ammette. Chiaramente grande l'illusione, grande la delusione. Ma in generale, a parte qualche sorriso, questo personaggio non suscita nè tenerezza, nè simpatia. Più che altro indifferenza.
- Come non ribadire che, in generale, non amo particolarmente i romanzi che ruotano attorno al mistero dei reperti egizi. È un tema trito e ritrito, ormai non si può dire nulla di originale al riguardo.
Io,
fossi in voi, lo eviterei.