sabato 9 aprile 2022

VANESSA DIFFENBAUGH: Il linguaggio segreto dei fiori

Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C’è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Potrero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l’infanzia saltando da una famiglia adottiva a un’altra. Fino all’incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l’unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l’anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L’unico in grado di estirparla è un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili. Solo così il cuore più acerbo della rosa bianca può diventare rosso di passione. Il linguaggio segreto dei fiori è un fenomeno editoriale senza precedenti. Conteso da tutti gli editori, è stato venduto in ventisette paesi, con aste agguerrite e cifre record. In uscita contemporanea in tutto il globo, racconta, attaverso uno dei personaggi più straordinari mai creati, una storia di coraggio e di speranza, di abbandono e di incredibile sete di vita, mostrandoci la forza immensa dell’amore più vero, quello imperfetto e senza radici che dà senza pretendere nulla in cambio.

Questo è il romanzo d’esordio dell’autrice e, a quanto mi risulta, anche unico fino a questo momento.

La trama è, per quanto mi riguarda, piuttosto originale e interessante. Quello che mi ha maggiormente interessata è stata la vicenda personale della protagonista, Victoria. Il fatto che sia stata una bambina abbandonata e poi trasferita da una famiglia affidataria all’altra, senza avere mai stabilità, fino all’incontro con Elizabeth. Tutta questa esperienza ha fatto di lei una ragazza che non crede nell’amore e nella possibilità di meritarsi l’amore, pensa sempre di dover fronteggiare un abbandono da un momento all’altro. Inoltre ritiene sempre di dover spezzare lei il legame per prima, prima di essere abbandonata nuovamente.

L’aspetto che mi ha lasciata piuttosto incredula e che non mi ha colpito favorevolmente è quello “magico”, cioè la capacità che ha Victoria di influenzare la vita delle persone attraverso i fiori. È un espediente, a mio avviso, piuttosto surreale e che dà adito a svolte della trama un po’ semplicistico.

La trama, la costruzione della trama sono abbastanza ben fatte e, anche attraverso l’espediente di alternare il presente e il passato della protagonista tiene il lettore avvinto. Lo stile è molto fluido e anch’esso facilitatore per il lettore.

 

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