sabato 12 marzo 2022

MATTEO STRUKUL: I Medici. Un uomo al potere


 

Firenze, 1469 Lorenzo de Medici sta vincendo il torneo in onore della sua sposa, Clarice Orsini, appena giunta a Firenze per le nozze con l’uomo che diventerà il Magnifico. Questo matrimonio non è un passo facile per Lorenzo: il suo cuore – ne è convinto – appartiene e sempre apparterrà a Lucrezia Donati, donne di straordinaria bellezza e fascino. Eppure asseconderà il volere della madre e rafforzerà l’alleanza con una potente famiglia romana. Chiamato a governare la città e ad accettare i costi e i compromessi della politica, divisa fra amore e potere, Lorenzo sottovaluta i formidabili avversari che stanno tramando contro di lui per strappargli la guida di Firenze. Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV, dopo aver sobillato Jacopo e Francesco dei Pazzi, storici nemici della famiglia de’ Medici, e stretto alleanza con Francesco Salviati, arcivescovo di Pisa, concepisce una congiura il cui esito per Lorenzo sarà terribile: il fratello Giuliano verrà brutalmente ucciso davanti ai suoi occhi. E da quel momento si aprirà un periodo di violenza e vendetta da cui in pochi si salveranno.

Secondo volume della saga che Matteo Strukul ha dedicato alla storia dei medici e che tanto successo ha avuto in tutto il mondo. Io non posso dire di aver particolarmente apprezzato i primi due volume.

Come si può facilmente intuire dal sottotitolo, protagonista di questo romanzo è un giovane Lorenzo il Magnifico che dovrà rinsaldare il suo potere sulla città di Firenze, a fronte di una forte opposizione. La sua vita privata è segnata da un amore impossibile per Lucrezia Donati e un matrimonio obbligato con Clarice Donati. Lorenzo manifesta già i suoi interessi artistici e filosofici che, in parte, lasciano perplessi i suoi concittadini e danno il destro  ai suoi nemici per attaccarlo. In particolare la sua amicizia con il chiacchierato Leonardo Da Vinci gli può causare non pochi problemi. Sullo sfondo si organizza la congiura dei Pazzi, quindi tra le pagine di questo romanzo troviamo anche Francesco de’ Pazzi e Girolamo Riario, nipote di papa Sisto IV. Nessuno di questi personaggi è abbastanza caratterizzato, nessuno di loro rivive davvero tra queste pagine. Io non ho assolutamente percepito la solitudine, i dubbi di Lorenzo; non ho percepito l’amicizia che lo legava a Leonardo; non ho trovato la disperazione dell’amore proibito.

Non apprezzo lo stile di questo autore (purtroppo ho comprato tutti i libri di questa saga e, a questo punto, mi sento obbligata a leggerli). Trovo che, per quanto affermi di avere come modello Dumas o, tra gli autori più recenti, Vassalli ed Eco, le sue opere non abbiano quella profondità, quella precisa ricostruzione del passato in tutti i suoi aspetti, quella caratterizzazione precisa e vivida dei personaggi. Lo trovo, invece, estremamente banale nella costruzione della trama, eccessivamente dedito alle scene di sesso, prive di giustificazione, per dare al lettore medio quel pizzico di brivido che si aspetta. Trovo, infine, del tutto inutili quelle sequenze didascaliche in cui vuole spiegare al suo lettore cosa sia stato il Rinascimento italiano. Non metto in dubbio che Strukul abbia condotto degli studi approfonditi per scrivere i suoi libri, ma il risultato non è adeguato allo sforzo.

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