Il
giornalista polacco ripercorre le proprie vicende, raccontando retroscena
finora ignorati della sua storia: dall’infanzia povera a quando, fresco
laureato, venne mandato allo sbaraglio prima in India e poi in Cina, senza conoscere niente di quei paesi. Ci rivela le difficoltà incontrate e, di
fronte a queste difficoltà, il suo punto di riferimento, il testo da leggere e
rileggere è sempre stato Erodoto. Per Kapuscinski Erodoto è stato non tanto uno
storico, quanto il primo vero reporter della storia: il suo bisogno di
viaggiare, di toccare con mano, di raccogliere dati, paragonarli ed esporli,
con tutte le necessarie riserve che è giusto nutrire riguardo alle storie
riferite da altri, fa di Erodoto un giornalista a pieno titolo.
Questa
è la mia prima incursione in quella che ora viene definita non-fiction, cioè un
libro che parte dall’esperienza diretta dell’autore. Kapuscinski è un
giornalista polacco cresciuto e formatosi nell’Unione Sovietica e che poi andrà
in giro per il mondo per un’agenzia giornalistica polacca. Alcuni di questi
viaggi vengono qui parzialmente raccontati sempre alla luce del compagno di
viaggio che l’autore si è scelto: lo storico greco Erodoto. Attraverso i suoi
viaggi Kapuscinski ripercorre le Storie di Erodoto facendoci riflettere sul
metodo, sugli argomenti, sul tema della guerra, sul tema dell’incontro
io/altro, io/straniero, io/diverso. Non posso dire che l’autore mi abbia
rivelato cose che già non sapevo, ossia l’importanza di Erodoto non solo come
storico ma anche come geografo , etnografo… Quello che mi è molto piaciuto è
stato trovare un percorso veloce, ma esaustivo sui momenti centrali delle
Storie di Erodoto e una continua attualizzazione dell’insegnamento che l’autore
greco ci ha lasciato. Mi è piaciuto il tono divulgativo di alcuni temi a volte
limitate solo all’elite degli specialisti di storia antica. Mi è piaciuto il
continuo confronto tra la storia greca e quella del Novecento, e di una storia
novecentesca particolarmente importante e drammatica. Sin dal primo viaggio di
Kapuscinski in India, il tema centrale della sua riflessione è la
decolonizzazione, pacifica o militare, drammatica e il rapporto con il tema
della libertà. Non a caso viene spontaneo il confronto con le Guerre Persiane
raccontate da Erodoto che rappresentano bene lo scontro di civiltà
(Europa-Africa-Asia) e lo scontro tra democrazia e tirannide.
Ho
percepito questo libro come un’esperienza estremamente stimolante per
riflettere di nuovo, e anche in modo diverso, sulle Storie di Erodoto e anche
uno spunto per attualizzarlo e approfondire certi temi della storia del
Novecento, poco battuti.
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