Per un puro accidente, la regina d’Inghilterra ha scoperto quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus della lettura a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali ripercussioni sul suo entourage, sui sudditi, sui servizi di sicurezza e soprattutto sui lettori lo scoprirà solo chi arriverà all’ultima pagina, anzi all’ultima riga. Perché oltre alle irrefrenabili risate questa storia ci regala un sopraffino colpo di scena – uno di quei lampi di genio che ci fanno capire come mai Alan Bennett sia considerato un grande maestro del comico e del teatro contemporaneo.
Alan
Bennett è stato sia attore che autore teatrale per poi dedicarsi alla scrittura
brillante. Questo è il primo libro suo che leggo. In Italia è pubblicato da
Adelphi e mi ha dato l’impressione di essere un autore meritevole di maggiore
attenzione per il futuro.
Naturalmente
giganteggia il personaggio di Elisabetta II, la sovrana lettrice del titolo,
che sviluppa una tale passione per la lettura da essere indotta a trascurare
tutti gli altri suoi impegni. Attorno a lei ruota tutto il suo entourage,
quindi consiglieri, ministri, valletti. Tutti, tranne il giovane Norman,
brillano per la loro ignoranza e indifferenza rispetto alla lezione che la
letteratura può trasmetterci.
Il
tema è molto semplice ma estremamente importante e significativo. La letteratura
e la lettura possono arricchire la nostra vita? Certamente sì se anche la
regina Elisabetta, una delle persone più influenti al mondo si rende conto di
essersi persa un tesoro in quei lunghi anni in cui, forse perché impegnata in
altro, non ha dato sufficiente peso al patrimonio culturale di cui era
circondata. Nello stesso tempo il libro ci mostra l’ottusità di coloro che non
aprono le loro menti e i loro cuori a ciò che un libro, quindi i pensieri
espressi da altri uomini, può trasmetterci, tutti presi dai loro impegni e
interessi immediati.
Lo
stile prevalente è quello brillante, e questa credo sia la cifra di questo
autore. Il testo è piuttosto breve, il ritmo veloce e la trama va avanti per
scene brevi e prevalentemente dialogate nelle quali l’ironia e il sarcasmo la
fanno da padroni.
Mi
è piaciuto: è stata una lettura veloce, surreale, spensierata ma nello stesso
tempo lasciava margini di riflessione. Consigliabile sia per quel pubblico di
lettori appassionati che si possono ritrovare in alcune manie della regina
sovrana, sia a coloro che non amano leggere perché possono affrontare questa
lettura con facilità ma che così potrebbero mettersi nei panni di chi ama
leggere.
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