domenica 28 giugno 2020

ELIZABETH JANE HOWARD: Gli anni della leggerezza

È l’estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna per trascorrervi le vacanze. È un mondo dalle atmosfere d’altri tempi, quello dei Cazalet, dove tutto avviene secondo rituali precisi e codici che il tempo ha reso immutabili, dove i domestici servono il tè al letto al mattino e si cena in abito da sera. Ma sotto la rigida morale vittoriana, incarnato appieno dai due capostipiti affettuosamente soprannominati il Generale  e la Duchessa si avverte che qualcosa sta cominciando a cambiare.

Ed ecco svelata, come attraverso un microscopio, la verità sulle dinamiche di coppia fra i figli e le relative consorti. L’affascinante Edward si concede svariate amanti mentre la moglie Villy si lacera nel sospetto e nella noia; Hugh, che porta ancora i segni della Grande Guerra, forma con la mogle Sybil una coppia perfetta, salvo il fatto che non abbiano idea l’uno dei desideri dell’altra; Rupert, pittore mancato e vedovo, si è risposato con Zoe, un’attrice bellissima e frivola che fatica a calarsi nei panni della madre di famiglia; infine Rachel, devota alla cura dei genitori, che non si è mai sposata per un motivo ben preciso. E poi ci sono i nipoti, descritti mirabilmente nei loro giochi, nelle loro gelosie e nei loro sogni, in modo sottile e mai condiscendente, dalle ingenuità infantili alle inquietudini adolescenziali. Ma c’è anche il mondo fuori, e la vita domestica dei Cazalet s’intreccia inevitabilmente con la vita di un paese sull’orlo di una crisi epocale. Mentre le vicissitudini provate dei personaggi vengono messe a nudo e vicende grandi e piccole intervengono a ingarbugliare le loro esistenze, si comincia a mormorare di una minaccia che viene dal convivente, e che assume sempre più spessore nelle consapevolezze dei protagonisti, fino a diventare tangibile: la seconda guerra mondiale è alle porte.

La prova sapiente di Elizabeth Jane Howard, il suo sguardo acuto e la sua ironia affilata ci accompagnano in queste pagine mano nella mano, fino alla fine del primo libro della saga dei Cazalet, lasciandoci con la voglia di andare avanti.

Quando ho iniziato a leggere questo libro, tutti mi dicevano di non lasciarmi scoraggiare di andare avanti comunque. Il riferimento era alla lentezza di questo libro, caratteristica che ormai viene apprezzata poco dal lettore moderno. In realtà, ho letto questo romanzo piuttosto lentamente, e per mancanza di tempo e per il desiderio di centellinare l’esperienza. In questo libro entriamo all’interno della numerosa famiglia Cazalet, una ricca famiglia di industriali del legno, dall’anziano capostipite al più giovane dei nipoti, con annessi parenti vari, ospiti e servitù. L’autrice ha così costruito un perfetto microcosmo con tutti questi personaggi sapientemente delineati attraverso i piccoli gesti quotidiani, attraverso le loro parole e attraverso i loro silenzi… Ciascuno di loro ti colpisce per un piccolo particolare del suo carattere, delineato sempre in maniera molto credibile.

Non so per quale motivo, il personaggio che più mi ha colpito è stato Villy: apparentemente sembra una donna perfettamente realizzata. È una madre e una moglie, è ricca, ha un’ottima reputazione. Però, a me ha dato la sensazione di un’estrema solitudine e fragilità dietro questo apparente perfetto controllo di ogni minimo particolare della sua vita. Di questo libro sono importanti le atmosfere.

Tutti i personaggi si ritrovano nella casa in campagna d’estate. Apparentemente sono lì per passare un momento di svago, ma su tutti loro incombe qualcosa, dalla paura dei ragazzi che alla fine dell’estate dovranno andare nel temuto collegio, agli adulti preoccupati per l’imminente guerra. E questa attesa del disastro incombente sembra quasi una cappa sui nostri personaggi e rivela l’inconsistenza delle banali questioni di cui sembrano preoccuparsi continuamente.

La saga è ancora lunga e percorrerà anni ben diversi da quelli della leggerezza. Quindi l’atmosfera (apparentemente) spensierata di questo primo capitolo è destinata a svanire.

Questo primo libro mi è proprio piaciuto e andrò certamente avanti nella saga.

 


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