domenica 11 aprile 2021

DANIEL GLATTAUER: Le ho mai raccontato del vento del Nord

 

Un’e-mail all’indirizzo sbagliato e tra due perfetti sconosciuti scatta la scintilla. Come in una favola moderna, dopo aver superato l’impaccio iniziale, tra Emmi Rothner – 34 anni, sposa e madre irreprensibili dei due figli del marito – e Leo Leike – psicolinguista reduce dall’ennesimo fallimento sentimentale – si instaura un’amicizia giocosa, segnata dalla complicità e da staccare di reciproca ironia, e destinata ben presto a evolvere in un sentimento ben più potente, che rischia di travolgere entrambi. Romanzo epistolare dell’era Internet, Le ho mai raccontato del vento del Nord descrive la nascita del legame intenso tra Emma e Leo: un amore nato solo con le parole può mai sopravvivere a un vero incontro?

Questo credo sia il romanzo di Daniel Glattauer, un autore viennese, che ha avuto grande successo. Io lo avevo comprato tempo fa e tenuto da parte ed ora è arrivato il suo turno. La trama è abbastanza banale: si tratta di una relazione virtuale/extraconiugale a mezzo e-mail, strumento abbastanza probabile per l’ambientazione di qualche anno fa.

Si può dire che ci sono due protagonisti: Leo ed Emmi che si incontrano fortuitamente per una e-mail mandata per errore e da quel momento scambiano e condividono pensieri, frustrazioni, stuzzicandosi a vicenda. Ho trovato soprattutto Emma di un’insopportabile… Probabilmente doveva essere esattamente così, poiché è una donna frustrata e repressa che diventa sempre più petulante man mano che le sue incertezze aumentano e le sue insicurezze la tormentano sempre più. Leo mi è sembrato un po’ più riuscito, equilibrato e nello stesso tempo realistico.

Il tema è quello eterno: ossia il triangolo, il tradimento virtuale. L’eterna domanda se il tradimento è tale anche se non consumato.

Lo stile è molto particolare perché il testo è fatto dalle mail che i due si scambiano. Quindi la narrazione  risulta prevalentemente “dialogata”, spezzata quindi; trovavo irritante la notazione del tempo passato tra una mail e l’altra (ma, per carità, capisco anche il realismo di questa scelta). Naturalmente mi sono mancate le narrazioni e le riflessioni. Qui e là sono presenti alcune pagine più articolate in cui i due personaggi esprimo più diffusamente il loro punto di vista, ma questa prosa spezzettata non mi è molto piaciuta.

Arriviamo al punto, ho trovato del tutto irritante questo libro. La storia, abbastanza trita, poteva avere un suo aspetto di modernità, dato proprio dal fatto che era sviluppato sulla base di un canale comunicativo diverso. Ma ho capito di essere poco propensa a queste formule innovative, preferisco il mio  classico romanzo dalla prosa fluida e avvolgente. Ma ciò che mi ha irritata maggiormente è stata Emma con il suo tono insistente e petulante di chi dovrebbe essere più accorta e invece insiste per portare avanti la “relazione”. Credo che l’amore possa nascere anche in contesti insoliti, tra persone che non si sono mai viste ma che hanno condiviso i loro pensieri più intimi, però ritengo che tutto ciò in questo libro non sia stato effettivamente descritto.


Nessun commento:

Posta un commento