domenica 28 febbraio 2021

MARY BALOGH: Una promessa d’amore

 

Per Eleanor Transome la ricchezza di suo padre non è affatto una benedizione. Soprattutto se è l’unico motivo per cui Lord Randolph Falloden ha deciso di chiedere la sua mano. Il giovane nobiluomo, tanto arrogante quanto affascinante, è sull’orlo della rovina economica e sa che solo una moglie con una dote cospicua potrebbe salvare le disastrate finanze della famiglia. Eleanor non può rifiutare la sua proposta, perché lo ha promesso al padre sul letto di morte. L’unione tra l’ambito conte e la ricca figlia del commerciante sarà un affare in cui l’amore non ha alcun peso, o almeno così sembra agli occhi di tutti. Ma se è vero che l’amore non si vende né si compra, è vero anche che può essere il regalo più grande di tutti. E a Natale molti doni giungono inaspettati… Una scintillante avventura del cuore, in un’incantevole, toccante cornice ottocentesca, da una delle più celebrate autrici di romanzi storici.

domenica 21 febbraio 2021

AA. VV. Le nuove Eroidi

 

Poco più di duemila anni fa Ovidio scrisse una raccolta di lettere poetiche straordinariamente moderna e originale: le Eroidi, una serie di epistole in versi in cui le eroine del mito si rivolgevano ai loro (generalmente non irreprensibili)mariti e compagni, rovesciando il tradizionale  punto di vista maschile sulle storie raccontate.

Oggi otto tra le più importanti scrittrici nate negli anni Settanta reinterpretano il classico di Ovidio con assoluta libertà, giocando in modo innovativo e appassionante con i miti originali.

Così Antonella Lattanzi ci fa assistere al processo in cui è coinvolta Fedra, incontriamo una nuova Medea in Maremma raccontata da Teresa Ciabatti, partecipiamo al dramma di Ero e Leandro, in fuga dal loro paese su un barcone nel Mediterraneo, nelle parole di Ilaria Bernardini. E ancora Veronica Raimo ci mostra Laodamia impegnata in una chat erotica con il fantasma di Protesilao, Caterina Bonvicini ci fa conoscere una Penelope che si è imbarcata per mare e salva rifugiati mentre Ulisse lo attende a Itaca, Chiara Valerio torna all’epoca del mito e reinventa il dramma di Deianira, fornendo una spiegazione nuova agli eventi che provocarono la follia di Ercole. Valeria Parrella, invece, sposa il punto di vista di Didone, in una lunga e crudele invettiva contro il pavido Enea, colpevole verso le leggi dell’amore. Michela Murgia, infine, dà voce a Elena, perché “quando bellezza e guerra diventano sinonimi, non c’è più differenza tra ammirare e prendere di mira”.

Un libro che parte dall’attualità del mito e mette al centro la prospettiva femminile, con una breve collezione di storie intense e universali, sospese tra modernità ed eternità, realizzate da otto scrittrici eccezionali.

Sono presenti in questa piccola antologia alcune autrici del panorama italiano che io non conoscevo e di cui non avevo ancora letto nulla, con mio grande rammarico.

Si tratta di una raccolta di racconti che reinterpretano e attualizzano le storie delle Eroidi, eroine del mito classico, a cui aveva dato voce Ovidio. Alcuni di questi racconti hanno, secondo me, un po’ banalizzato il significato del racconto originale, o non lo hanno reinterpretato in maniera convincente.

Tutti questi racconti sono accomunati dal dare una nuova voce, moderna, alle donne del mito. Alcune di loro sono state accostate a tematiche quali la condizione dei profughi e questo, secondo me, ben si presta al mito in cui il tema dello straniero e dell’accoglienza era molto presente. Per il resto, i miti sono usati per parlare dell’interiorità delle donne, dei loro pensieri e delle loro aspirazioni.

Lo stile è naturalmente vario, a seconda delle caratteristiche delle autrici. Ne ho trovata qualcuna decisamente piatta. Ho trovato interessante il racconto di Ilaria Bernardini, autrice che vorrei continuare a leggere; Teresa Ciabatti (che purtroppo non conosco ancora) si è confermata la grande maestra che tutti descrivono; mi è piaciuta tantissimo la reinterpretazione di Laodamia fatta da Veronica Raimo, proprio per la sua crudezza e, naturalmente la grande maestra Michela Murgia e la sua Elena che guarda dall’alto verso il basso gli uomini della sua vita.

Mi è piaciuto? Il mio giudizio è altalenante. Alcuni racconti non mi hanno convinta per niente, mi sono sembrati dei compitini portati a casa; altri si capisce che sono frutto di un lavoro onesto, un gioco letterario; altri racconti ti danno davvero un pugno allo stomaco.

In genera trovo questa una buona operazione, che aiuta ulteriormente a diffondere o a incuriosire il pubblico sulla conoscenza della cultura classica.


domenica 14 febbraio 2021

ELIZABETH LOWELL: Tua per sempre

 

Quanto apre la partita a poker, Evelyn Starr non ha nulla di valore da mettere sul piatto. E purtroppo non ha neanche alternative, la posta in gioco è troppo alta, deve vincere il diario con la mappa del tesoro che quelle luride serpi hanno rubato ai suoi cari prima di ucciderli e che ora è proprio lì, tra le puntate in mezzo al tavolo. Le rimane una sola scelta:  puntare se stessa e confidare nella propria abilità di baro. Per lo straniero dagli occhi di ghiaccio appena entrato nel saloon la sfida è irresistibile, potente quasi come il timore che il bisbiglio del suo nome suscita sui presenti: Reno Moran, uno dei pistoleri più veloci del West. E uno dei giocatori di poker più in gamba dello stato. Qualcosa però gira storto nel corso del gioco, in un attimo le pistole sono sguainate, la ragazza arraffa diario e denaro e… Da una partita truccata nasce l’inizio di una storia di fughe e avventura, agguati e sparatorie, equivoci e inseguimenti che portano il pistolero e l’imbrogliona nel cuore degli splendidi canyon del Colorado, sulle tracce dell’oro… per scoprire infine di avere già trovato il più grande e prezioso dei tesori: l’amore.


domenica 7 febbraio 2021

YU-HUA: Brothers – La saga, Feltrinelli

 

Due fratelli crescono nella Cina sconvolta dalla Rivoluzione culturale. La follia non ha limiti, ha un colore però: il rosso delle bandiere, delle spillette di Mao ma anche del sangue. Yu Hua racconta una storia palpitante, inscenando al contempo una commedia tutta cinese e una tragedia umana disarmante. Brothers è un mondo che travolge e risucchia, dove l’orrore più osceno si stempera nella risata più liberatoria e le passioni che fanno grandi gli uomini coesistono con le loro miserie. Con la storia dei due fratelli, Yu Hua disegna al contempo l’epopea di milioni di persone, cresciute sotto la bandiera rossa e catapultate nella Cina moderna, dove “arricchirsi è glorioso”, sia pure vendendo immondizia, imeni artificiali marca Giovanna d’Arco o se stessi. La velocità è stata impressionante. Negli anni Ottanta in Cina ancora si sudava per conquistarsi una bicicletta Forever o un orologio Diamante. Poi, in un lampo siamo a oggi: l’ex straccivendolo Li Testapelata diventa arcimiliardario presidente è può decidere di fare un giro nello spazio o radere al suolo un’antica città, e questo solo per costruire la sua nuova Liuzhen, tutta centri commerciali, luci al neon, palazzi svettanti. Il prezzo del successo, però, è un consumismo che corrode tutto, anche i legami che la Rivoluzione culturale con le sue aberrazioni, nonostante tutto, anche i legami che la Rivoluzione culturale con le sue aberrazioni, nonostante tutto, aveva contribuito a saldare. I fratelli si separano, le famiglie si sfaldano, gli ingenui soccombono e chi sopravvive deve fare i conti con “una desolazione incommensurabile”. Una commedia insolente e paradossale, ricca di avventure rocambolesche e trovate esilaranti, surreale e volgare, ma anche ancora, come la vita in fondo è. Un libro importante.

Mi sono avvicinata per la prima volta a un testo della letteratura cinese, dopo aver sentito parlare molto bene di questo autore, ma non avevo minimamente idea di quale fosse il suo stile.

La trama è già molto ben spiegata, forse in maniera anche troppo dettagliata, nella quarta di copertina. Come si capisce, è la storia di una famiglia, e in particolare di due fratelli, all’interno della grande storia cinese del Novecento. Ho apprezzato moltissimo la prima parte, quella dell’infanzia dei due protagonisti, che ho trovato struggente per il legame nell’affrontare le varie difficoltà dei due fratelli, che ad un certo punto restano totalmente soli al mondo.

È un romanzo assolutamente corale, al di là del fatto che dominano i due fratelli, questi sono circondati da tutta una serie di personaggi fortemente caratterizzanti e caratteristici e che animano “la nostra Liuzhen”, come viene chiamata dal narratore. Ciascuno di questi personaggi anima nel suo piccolo l’ambiente destinato a trasformarsi da rurale a fortemente antropizzato.

Naturalmente il tema centrale è il cambiamento sociale e culturale che la Cina attraversa nel corso del Novecento. Accanto a quest però c’è il tema intimo, della lotta per la vita e per l’affermazione di sé. Li Testapelata vive un’ascesa sociale strabiliante: da reietto, rifiutato e allontanato da tutti, diventa il padrone dell’intera Liuzhen. Ma in questo percorso, inevitabilmente, perderà i suoi affetti e la sua vita sarà dominata da persone che si accosteranno a lui non per affetto ma per interesse.

Direi stile folgorante e spiazzante. L’inizio mi ha decisamente sconvolta, ma man mano che andavo avanti e prendevo confidenza con la modalità dell’autore, ne ho apprezzato le caratteristiche. Il ritmo del romanzo è davvero molto serrato, si affollano eventi su eventi; le scene sono molto visive, ti sembra di guardare un film cinese con quegli attori dalla mimica molto intensa. La novità per me è stato lo stile comico grottesco che serve a mettere in evidenza le storture, soprattutto nei rapporti personali della Cina moderna.

Mi è piaciuto? Devo dire di sì, e mi ha lasciato anche la curiosità di leggere altro di Yu Hua. Mi ha dato la possibilità di conoscere l’ironia cinese, ma anche di sapere di più della storia cinese e della sua trasformazione economica.