domenica 1 novembre 2020

CINZIA GIORGIO: La collezionista di libri proibiti (Newton&Compton)

 

Toccante come Storia di una ladra di libri. Un esordio sorprendente. Dalla bottega di un antiquario di Venezia a una famosa casa d’aste a Parigi…

Venezia, estate 1975. Olimpia ha solo quindici anni quando conosce Anselmo Calvani, proprietario di una storica bottega d’antiquariato. È un incontro decisivo, Anselmo intuisce subito l’intelligenza e la sensibilità della ragazza e la incoraggia a seguire la sua inclinazione. Giovanissima ma già appassionata lettrice, Olimpia comincia a frequentare il suo negozio, a lavorare lì e, con il suo aiuto, inizia a collezionare preziosi libri messi all’indice dalla Chiesa. Mentre cresce la sua passione per quei volumi antichi, anche quella per Davide,  il nipote di Anselmo, segreta e non dichiarata, brucia l’animo della ragazza. È una notte, sospinti dalla lettura dei versi erotici di una cortigiana veneziana i due cedono ai loro sentimenti…

Parigi, estate 1999. Olimpia vive ormai nella capitale francese. Ha aperto una casa d’aste, specializzata in libri e manoscritti antichi, tra le più quotate ed eleganti della città. Ogni anno riceve da Davide uno strano regalo: un pacchetto che contiene lettere un tempo censurate, insieme a un libro considerato in passato “proibito”, di cui Olimpia riconosce il grande valore. Sono l’eredità di Anselmo… Ma come poteva un modesto antiquario veneziano esserne in possesso? E che legame c’è tra quelle lettere e la bottega da cui provengono? Un esordio straordinario. Una scrittura magnifica. Un talento inaspettato. Un romanzo d’amore e di mistero, sul potere delle parole e dei libri, da un’autrice italiana il cui talento saprà conquistare i lettori.

Questo libro non l’ho proprio capito. Sinceramente, non ne ho capito il senso, il messaggio che vi sta alla base, che secondo me non c’è. Nel senso che, a mio avviso, è solo un’accozzaglia di eventi relativi a un personaggio che non costituisce una chiara e significativa evoluzione. A parte il voler comunicare la passione per i libri, quasi una venerazione, da parte della protagonista e anche uno sfoggio di conoscenze da parte dell’autrice, non  ci ho ritrovato molto altro.

Le parti in cui si raccontava la storia di Veronica Franco e le sue lettere (immaginate dall’autrice) o si parla di altri libri posti in passato all’Indice mi sono risultate di un didascalico quasi insopportabile. I personaggi sono del tutto inconsistenti, non mi hanno trasmesso proprio nulla. La storia d’amore è piuttosto scontata. Olimpia non ha nulla di speciale che giustifichi l’affetto, il rispetto che la circonda. Davide è un personaggio maschile piuttosto pallido. Ma vogliamo parlare della banalità della ricca collezionista che si chiama Peggy Goldstein, come qualcun altro che ci ricordiamo tutti abbastanza bene?

E, per finire, anche il grande mistero dell’eredità che non era un mistero per nessuno, tranne che per Olimpia.


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