Finalmente
ho recuperato una lettura che avrei dovuto fare diversi anni fa, ma che mi è
mancata. Un classico della letteratura del Novecento, ma soprattutto un libro
che ha fatto saltare tutti gli schemi della narrativa tradizionale e del genere
del romanzo di formazione. La trama, la conosceranno tutti, vede il giovane
Holden Caulfield cacciato, per l’ennesima volta, da una scuola, a causa del suo
scarso impegno e del suo comportamento particolare, che decide di ritornare a
casa dei suoi genitori prima dell’espulsione ufficiale. In questo viaggio, il
ragazzo incontrerà tante persone e tante situazioni diverse che faranno
emergere le sue riflessioni, le sue reazioni e le sue manie.
Inizialmente
avevo visto in Holden il classico adolescente ribelle, in rotta di collisione
con tutto il mondo degli adulti. Pian piano, pur rimanendo invariato quel senso
di ribellismo che gli attribuivo, ho iniziato a vedere in lui anche una sorta
di anima pura in grado di vedere tutte le contraddizioni e le ipocrisie tipiche
degli adulti, ma non solo, anche della normale vita sociale. Non è un caso che
l’unico personaggio con cui Holden riesce a sciogliersi è la sorellina Phoebe. Poi
si scopre anche uno dei motivi, la scomparsa del fratello, per cui Holden ha
dentro di sé questa amarezza, questo dolore che dall’inizio si riesce solo a
intuire, dietro il suo parlare ironico e sagace.
Naturalmente
uno degli aspetti del libro che mi ha maggiormente colpita è lo stile e il
linguaggio che doveva essere stato dirompente all’epoca poiché rovescia
qualsiasi regola. La sintassi tradizionale cede il posto all’esigenza di far
esprimere pienamente il personaggio in maniera realistica, riproducendo il modo
di esprimersi di un ragazzo di quell’età, senza censure. Mi sono persa a
contare gli “e via dicendo”, intercalare usato continuamente nel corso del
libro. Se all’inizio la cosa mi aveva dato fastidio, gli anacoluti ogni tanto
mi facevano prudere le dita, col tempo ho preso familiarità con il modo di
esprimersi di Holden e non mi sarei aspettata niente di diverso da lui.
È
un must have della letteratura per giovani lettori. Purtroppo, io da
adolescente ero presa da altri generi e autori; sinceramente a quel tempo avrei
potuto apprezzare ancora di più questo libro.
A me invce non è piaciuto per nulla. Il protagonista è uno dei personaggi più odiosi della letteratura, l'avrei preso volentieri a sganassoni una pagina sì e l'altra pure!
RispondiEliminaè un adolescente, e a volte quella è la reazione che suscitano. Io l'ho trovato straordinariamente costruito
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