domenica 18 ottobre 2020

J.D. SALINGER: Il giovane Holden

 

Finalmente ho recuperato una lettura che avrei dovuto fare diversi anni fa, ma che mi è mancata. Un classico della letteratura del Novecento, ma soprattutto un libro che ha fatto saltare tutti gli schemi della narrativa tradizionale e del genere del romanzo di formazione. La trama, la conosceranno tutti, vede il giovane Holden Caulfield cacciato, per l’ennesima volta, da una scuola, a causa del suo scarso impegno e del suo comportamento particolare, che decide di ritornare a casa dei suoi genitori prima dell’espulsione ufficiale. In questo viaggio, il ragazzo incontrerà tante persone e tante situazioni diverse che faranno emergere le sue riflessioni, le sue reazioni e le sue manie.

Inizialmente avevo visto in Holden il classico adolescente ribelle, in rotta di collisione con tutto il mondo degli adulti. Pian piano, pur rimanendo invariato quel senso di ribellismo che gli attribuivo, ho iniziato a vedere in lui anche una sorta di anima pura in grado di vedere tutte le contraddizioni e le ipocrisie tipiche degli adulti, ma non solo, anche della normale vita sociale. Non è un caso che l’unico personaggio con cui Holden riesce a sciogliersi è la sorellina Phoebe. Poi si scopre anche uno dei motivi, la scomparsa del fratello, per cui Holden ha dentro di sé questa amarezza, questo dolore che dall’inizio si riesce solo a intuire, dietro il suo parlare ironico e sagace.

Naturalmente uno degli aspetti del libro che mi ha maggiormente colpita è lo stile e il linguaggio che doveva essere stato dirompente all’epoca poiché rovescia qualsiasi regola. La sintassi tradizionale cede il posto all’esigenza di far esprimere pienamente il personaggio in maniera realistica, riproducendo il modo di esprimersi di un ragazzo di quell’età, senza censure. Mi sono persa a contare gli “e via dicendo”, intercalare usato continuamente nel corso del libro. Se all’inizio la cosa mi aveva dato fastidio, gli anacoluti ogni tanto mi facevano prudere le dita, col tempo ho preso familiarità con il modo di esprimersi di Holden e non mi sarei aspettata niente di diverso da lui.

È un must have della letteratura per giovani lettori. Purtroppo, io da adolescente ero presa da altri generi e autori; sinceramente a quel tempo avrei potuto apprezzare ancora di più questo libro.


2 commenti:

  1. A me invce non è piaciuto per nulla. Il protagonista è uno dei personaggi più odiosi della letteratura, l'avrei preso volentieri a sganassoni una pagina sì e l'altra pure!

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    1. è un adolescente, e a volte quella è la reazione che suscitano. Io l'ho trovato straordinariamente costruito

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