domenica 25 ottobre 2020

CHERYL HOLT: Fantasie proibite


 Fin da bambina lady Caroline Foster sapeva cosa le avrebbe riservato il futuro un matrimonio con uno stimato nobiluomo e tranquille giornate fra gli agi dell’alta società. Certo non una vita emozionante, eppure preferibile e quanto le sta succedendo ora: abbandonata dopo dodici anni di fidanzamento, il padre le ha combinato le nozze con un uomo che potrebbe essere suo nonno! Ma Caroline non ci sta ed escogita un audacissimo piano che richiede l’intervento di Ian Clayton, il fratellastro del suo ex fidanzato. Ian rimane però sbalordito nel sentirsi chiedere, proprio dalla donna che da anni accende le sue fantasie più inconfessabili, di rovinarle la reputazione. Un vero gentiluomo la dissuaderebbe, se non fosse accecato dal desiderio…

domenica 18 ottobre 2020

J.D. SALINGER: Il giovane Holden

 

Finalmente ho recuperato una lettura che avrei dovuto fare diversi anni fa, ma che mi è mancata. Un classico della letteratura del Novecento, ma soprattutto un libro che ha fatto saltare tutti gli schemi della narrativa tradizionale e del genere del romanzo di formazione. La trama, la conosceranno tutti, vede il giovane Holden Caulfield cacciato, per l’ennesima volta, da una scuola, a causa del suo scarso impegno e del suo comportamento particolare, che decide di ritornare a casa dei suoi genitori prima dell’espulsione ufficiale. In questo viaggio, il ragazzo incontrerà tante persone e tante situazioni diverse che faranno emergere le sue riflessioni, le sue reazioni e le sue manie.

Inizialmente avevo visto in Holden il classico adolescente ribelle, in rotta di collisione con tutto il mondo degli adulti. Pian piano, pur rimanendo invariato quel senso di ribellismo che gli attribuivo, ho iniziato a vedere in lui anche una sorta di anima pura in grado di vedere tutte le contraddizioni e le ipocrisie tipiche degli adulti, ma non solo, anche della normale vita sociale. Non è un caso che l’unico personaggio con cui Holden riesce a sciogliersi è la sorellina Phoebe. Poi si scopre anche uno dei motivi, la scomparsa del fratello, per cui Holden ha dentro di sé questa amarezza, questo dolore che dall’inizio si riesce solo a intuire, dietro il suo parlare ironico e sagace.

Naturalmente uno degli aspetti del libro che mi ha maggiormente colpita è lo stile e il linguaggio che doveva essere stato dirompente all’epoca poiché rovescia qualsiasi regola. La sintassi tradizionale cede il posto all’esigenza di far esprimere pienamente il personaggio in maniera realistica, riproducendo il modo di esprimersi di un ragazzo di quell’età, senza censure. Mi sono persa a contare gli “e via dicendo”, intercalare usato continuamente nel corso del libro. Se all’inizio la cosa mi aveva dato fastidio, gli anacoluti ogni tanto mi facevano prudere le dita, col tempo ho preso familiarità con il modo di esprimersi di Holden e non mi sarei aspettata niente di diverso da lui.

È un must have della letteratura per giovani lettori. Purtroppo, io da adolescente ero presa da altri generi e autori; sinceramente a quel tempo avrei potuto apprezzare ancora di più questo libro.


domenica 11 ottobre 2020

CONNIE MASON: Un adorabile libertino

 

Ex spia e noto libertino, Ramsey Dunsmore deve recuperare per conto del governo britannico un prezioso amuleto egizio sparito insieme all’archeologo che l’ha trovato. Per riuscirci, dovrà tenere d’occhio Phoebe, che, per uno scherzo del destino, non solo è la figlia dell’archeologo scomparso, ma è anche la donna che, dopo averlo sposato quattro anni prima, è poi sparita senza più dare notizie. L’obiettivo di Ramsey a questo punto è duplice: assicurare il ladro alla giustizia e vendicarsi di Phoebe. E se lei fosse innocente? Per scoprirlo, l’uomo ricorrerà a ogni mezzo: lecito o illecito…


domenica 4 ottobre 2020

NATALIA GINZBURG: Lessico famigliare

 

Lessico famigliare è il libro di Natalia Ginzburg che ha avuto maggiori e più duraturi riflessi nella critica e nei lettori. La chiave di questo straordinario romanzo è delineata già nel titolo. Famigliare, perché racconta la storia di una famiglia ebraica e antifascista, i Levi, a Torino, tra gli anni Trenta e Cinquanta. E Lessico perché le strade della memoria passano attraverso il ricordo di frasi, modi di dire, espressioni gergali. Scrive la Ginzburg: “Noi siamo cinque fratelli. Abitiamo in città diverse, alcuni di noi stanno all’estero e non ci scriviamo spesso. Quando c’incontriamo, possiamo essere, l’uno con l’altro, indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola. Basta una parola, una frase, una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia. Ci basta dire ‘Noi siamo venuti a Bergamo a fare campagna’ o ‘De cosa spussa l’acido solforico’, per ritrovare a un tratto i nostri antichi rapporti, e la nostra infanzia e giovinezza, legata indissolubilmente a quelle frasi, a quelle parole”.

Partecipare a un gruppo di lettura, cosa che non mi è consueta, mi ha permesso di accelerare i tempi di lettura di questo libro che avevo comprato questa estate. Inizialmente, lo ammetto, ho fatto molta fatica ad andare avanti, non riuscivo a entrare nello spirito della narrazione, mi sembrava che i fatti fossero concatenati in maniera troppo arbitraria che a me dava un senso di disordine. Nonostante ciò, la voce ingenua con cui Natalia raccontava i suoi ricordi d’infanzia di una famiglia numerosa, vivace, con tante personalità in contrasto tra di loro. Su tutti domina il padre Beppino, personalità dominante, quasi dispotica, ma in realtà molto meno autoritario di quanto sembri. Inizialmente può fare antipatia, ma poi riesce a diventare simpatica. La madre Lidia, la classica sciura, tutta presa da determinate convenzioni, apparentemente sempre scontenta. E poi ci sono i vari fratelli, ognuno con le loro passioni (sempre smodate), rivalità. Il linguaggio che caratterizza la famiglia, la comunicazione al suo interno è ciò che sancisce ulteriormente i legami di sangue.

La voce di Natalia è sorprendente per la sua ingenuità e, nello stesso tempo, spietatezza nello smascherare le tante convenzioni e contraddizioni della famiglia. Poi Natalia cresce, per il lettore anche troppo velocemente, tanto da allontanarsi leggermente dal focus familiare per spostarsi verso il suo impegno nella casa editrice Einaudi.

Quello che mi ha affascinata di più è stata la capacità di far rivivere nelle pagine del libro la vita di quel tempo, la quotidianità, sembrava di esservi immersi. Nello stesso tempo, ci ha dato la possibilità di conoscere tante grandi personalità del passato: Olivetti, Leone Ginzburg, Pavese etc…

Sapevo che era un grande classico moderno della nostra letteratura, ma mi ha sorpresa per quanto mi sia piaciuto.