domenica 22 marzo 2020

MATTEO STRUKUL: I Medici – Una dinastia al potere


Un romanzo storico potente. Il migliore che leggerete quest’anno.
Firenze, 1429. Alla morte del patriarca Giovanni de’ Medici, i figli Cosimo e Lorenzo si trovano a capo di un autentico impero finanziario, ma, al tempo stesso, accerchiati da nemici giurati come Rinaldo degli Albizzi e Palla Strozzi, esponenti delle più potenti famiglie fiorentine. In modo intelligente e spregiudicato i due fratelli conquistano il potere politico, bilanciando uno spietato senso degli affari con l’amore per l’arte e la cultura. Mentre i lavori per la realizzazione della cupola di Santa Maria del Fiore procedono sotto la direzione di Filippo Brunelleschi, gli avversari di sempre continuano a tessere le loro trame. Fra loro c’è anche una donna di infinita bellezza, ma dal fascino maledetto, capace di ghermire il cuore di un uomo. Nell’arco di quattro anni, dopo essere sfuggito a una serie di cospirazioni, alla peste e alla guerra contro Lucca, Cosimo finirà in prigione, rischiando la condanna a morte. Fra omicidi, tradimenti e giochi di palazzo, questo romanzo narra la saga della famiglia più potente del Rinascimento, l’inizio della sua ascesa alla Signoria fiorentina, in una ridda di intrighi e colpi di scena che vedono come protagonisti capitani di ventura senza scrupoli, fatali avvelenatrici, mercenari svizzeri sanguinari… Un grande romanzo storico tra intrighi e colpi di scena, l’ascesa al potere dei Medici, la famiglia più potente del Rinascimento.
Questo libro per me, appassionato di romanzi storici, è stata una grande delusione. Ho trovato che la ricostruzione del periodo storico fosse stata fatta in maniera dignitosa ma, a tratti, con un tocco insopportabilmente didascalico. Di fronte a questo, la costruzione dei personaggi e della trama è risultata del tutto inadeguata. Nessuno  di loro è vivo e realistico, né ha spessore della caratterizzazione.
Lo stile è altalenante, a volte piena di tecnicismi, altre volte si apre a una intonazione retorica; il tutto talmente poco bilanciato da dare un senso di straniamento.
Davvero una lettura insopportabile!

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