domenica 23 febbraio 2020

DIANA GABALDON: Outlander – Legami di sangue


Claire Fraser, l’affascinante viaggiatrice nel tempo protagonista della serie Outlander, si è ormai abituata alla vita dell’America nel Settecento e assiste con animo consapevole ai rivolgimenti che porteranno alla nascita degli Stati Uniti, anche se, nel 1778, agli occhi dei contemporanei, la situazione è ormai incerta. Washington ha costretto gli inglesi ad abbandonare Philadelphia e incomincia a profilarsi l’indipendenza delle colonie, ma l’elemento veramente rivoluzionario nella vita di Claire è il ritorno dell’adorato marito Jamie, dato per morto, il quale scopre che Claire si è nel frattempo risposata con Lord John Grey, il suo più caro amico…
Intanto nella Scozia del Ventesimo secolo, la figlia di Claire, Brianna, è disperata perché il primogenito Jem è stato rapito da un individuo determinato a scoprire il mistero del cerchio di pietre che fa viaggiare nel tempo. Il marito Roger si avventura nel passato alla disperata ricerca di Jem, senza sospettare che il bambino in realtà è più vicino nel tempo di quanto non creda…
Ancora una volta Diana Gabaldon ci conduce mirabilmente nelle avventure di Claire e Jamie, la cui passione supera i confini del tempo, in un nuovo, travolgente episodio della saga bestseller internazionale.
Questo è il volume che dà inizio all’ultimo libro, pubblicato in Italia, della serie Outlander. Devo confessare che spero che non ci siano altre uscite perché siamo arrivate, secondo me, al limite. Pur essendo ambientato in un periodo che può dare molti spunti, stiamo assistendo ad alcuni episodi della Guerra d’Indipendenza Americana, credo che a Jamie e Claire siano davvero accadute troppe cose. La trama ha subito delle svolte eccessive, al di là dell’incredibile, pur essendo io consapevole che lo spunto iniziale della trama era già incredibile. È come se l’autrice, ad ogni nuovo volume, stia forzando sempre di più la situazione.
Il ritmo è, come al solito, lento. I lunghi preparativi per le battaglie e l’attenzione al minimo particolare sono diventati, a mio parere, esasperanti.

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