TITOLO:
Il venditore di sogni
AUTRICE:
Zoe Archer
TITOLO
ORIGINALE: Love in a Bottle
USCITA
ITALIANA: GRS 638, giugno 2008
GIUDIZIO
PERSONALE: 4/5
Inghilterra,
1763
Sophie
Andrews coltiva la passione per la botanica nonostante la
disapprovazione dei genitori e l'ostilità della comunità
scientifica, che non è disposta ad accogliere una donna tra i suoi
membri. Ironia del destino, l'unica persona a mostrare un certo
interesse per le sue ricerche è Ian Blackpool, un ciarlatano che
gira per le piazze dei villaggi vendendo filtri d'amore e che, pur
essendo l'uomo più bello che lei abbia mai visto, è fermamente
convinto che l'amore sia soltanto una questione di reazioni chimiche
il cui segreto si nasconde nella proprietà delle piante. Quando Ian
propone alla fanciulla di aiutarlo a dimostrare la sua teoria, Sophie
accetta con entusiasmo e sfidando il volere dei genitori fugge
insieme a lui. Ma l'uomo di cui si è innamorata ricambia i suoi
sentimenti, o tutto quello che è disposto a offrirle è un
matrimonio riparatore?
Che
ventata di freschezza e di novità è stato questo libro! Per nulla
scontato, piacevole e veloce da leggere, ma anche con una capacità
di coinvolgimento emotivo non indifferente. La trama coinvolge il
venditore ambulante – futuro visconte Ian Blackpool / Ian
Claypool che gira per l'Inghilterra vendendo un elisir d'amore a
dei poveri creduloni e la giovane Sophie Andrews, figlia di un
gentiluomo di campagna, benestante, appassionata di botanica. I due
metteranno insieme i loro interessi scientifici: trovare il segreto
scientifico dell'amore e studiare le piante, ma si ritroveranno a
unire anche i loro cuori.
Trama
La
trama mi è piaciuta moltissimo perché l'ho trovato originale. Non è
la prima volta che leggo la storia in cui un nobile si finge uno
spiantato, ma in questo caso c'è veramente in ian un desiderio di
vivere in maniera diversa, da liberarsi dai vincoli del suo stato
sociale. Inoltre, in tutto il romanzo c'è questo senso di libertà,
di spensieratezza, di ottimismo (volendo quel certo ottimismo
scientifico ottocentesco). Inoltre nel romanzo si creano situazioni
consuete, come il ricevimento, la vita familiare, ma anche episodi
totalmente diverse, come la partecipazione alle fiere in cui i
protagonisti devono vendere l'elisir.
Personaggi
Ian
mi è piaciuto abbastanza, anche se non ho del tutto compreso alcuni
suoi aspetti. Posso attribuire la sua fuga a un non ben specificato
desiderio di libertà e di conoscere il mondo. Ma a cosa è dovuta la
sua convinzione di essere incapace di amare? Inoltre, perché ha un
rapporto conflittuale col padre, visto che, da quel poco che si
capisce, non mi pare che questi sia particolarmente dispotico?
Insomma, di Ian mi piace quella rappresentazione del giovane,
affascinante che sa cavarsela in ogni circostanza e che riesce a
manipolare col suo fascino il prossimo; non mi piace quel pizzico di
tormento che gli è stato dato perché non è ben spiegato.
Sophie
mi piace perchè è la classica ragazza ingenua. È sempre vissuta in
campagna, dedita alla sua passione per la botanica. È totalmente
inesperta delle schermaglie d'amore ma, nonostante ciò, ci si tuffa
a capofitto. Inevitabilmente è destinata a soffrire e riesce a
sopportare con coraggio e orgoglio la sofferenza. Un personaggio
femminile fresco, che ispira tenerezza e non ti fa ammattire con le
sue sciocchezze.
Da
sottolineare anche la tenerezza dello zio Alforth che ha riversato in
Sophie tutto l'amore perso in seguito alla morte della sua amata
Violet.
Stile
Lo
stile è pregevolissimo. Il romanzo si legge in un batter d'occhio
perché la storia è scritta con leggerezza, ma in modo accurato, con
scene anche molto divertenti, dialoghi ben fatti. Non c'è nulla di
eccessivo nè di immotivato.
Per
me questa autrice è stata una grande scoperta ma mi pare che non
abbino pubblicato nient'altro di suo, purtroppo!
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