Talos,
lo storpio, è cresciuto tra gli Iloti. Pastore tra i pastori.
Brithos, l'intrepido, è stato allevato per essere guerriero. Nobile
tra i nobili. Due fratelli separati in nome della legge più crudele
di Sparta. Ma per vie tortuose il fato li riavvicina, li schiera
fianco a fianco nella lotta contro gli invasori persiani. Atene e
Sparta, la gloriosa vittoria di Maratona e l'eroico sacrificio delle
Termopili: la grande storia dei greci fa da cornice a una splendida e
tormentata storia familiare. Un romanzo di passioni politiche e di
affetti, di coraggio e di avventura. Un libro per rivivere il tempo
degli dei e degli eroi.
Questo è il romanzo che
Valerio Massimo Manfredi, noto archeologo e divulgatore, ha dedicato
alla città di Sparta e al periodo delle due Guerre Persiane. Al
centro c'è la figura di Talos / Kleomenides, uno spartiata nato
zoppo e per questo abbandonato dai suoi genitori, come era legge
presso Sparta. Il bambino viene trovato da un pastore, salvato e
cresciuto tra gli Iloti. Crescendo Talos viene investito da un
compito di difesa e lotta per il proprio popolo e per questo si
esercita e impara a lottare. Crescendo la sua vita si intreccia a
quello dei due popoli a cui appartiene, gli Iloti e gli Spartiati, e
alle vicende principali del periodo che sono le due guerre persiane.
Stranamente, non avevo ancora
mai letto nulla di Manfredi, ma ho trovato che fosse giunto il
momento di superare questo limite. Devo dire che il libro è molto
bello e si presta a diverse interpretazioni. Tranquillizzo che il
libro si possa leggere tranquillamente anche se non si hanno
conoscenze approfondite di storia greca, anche se non nego che
cogliere alcune sfumature in più.
Il periodo preso in questione è
molto tormentato perché ricco di guerre, ma soprattutto con pericoli
incombenti che avrebbero potuto annientare la civiltà greca. Talos
rappresenta molte cose: colui in cui si sommano le aspettative e le
speranze di due popoli, quindi anche un messaggio di convivenza, di
tolleranza e accoglienza. Rappresenta colui che riesce a superare i
limiti della sua disabilità e che riesce ad arrivare all'eccellenza,
nonostante tutto.
Che dire dello stile
dell'autore? Francamente, non mi aspettavo che risultasse così
coinvolgente nella lettura, nonostante una scrittura sempre corretta,
estremamente precisa e una lingua molto bella e varia. Mi ero
aspettata uno stile un tantino più didascalico, forse perché lo
conosco come docente universitario, invece è riuscito a trasmettere
con estrema precisione una ricostruzione estremamente attenta del
periodo in tutti i suoi aspetti, sia politico che sociale che
economico che culturale senza risultare pesante e noioso.
Consigliatissimo per chi vuole
conoscere la Grecia del V secolo.
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