sabato 7 maggio 2022

YU HUA: Cronache di un venditore di sangue


 

Una grande storia – al contempo commovente e ottimistica, grottesca e tragica – in uno dei più importanti romanzi della letteratura cinese contemporanea. Una storia per certi versi epica che racconta trent’anni della vita di Xu Sanguan, un lavoratore che trasporta tutto il giorno bachi in un grande setificio. Il protagonista vive con una moglie molto bella ma capricciosa e tre figli di cui va orgoglioso: Felice Uno, Felice Due, Felice Tre. Aiuta la sua famiglia a sopravvivere durante i duri anni della Rivoluzione culturale. E lo fa vendendo il proprio sangue nei momenti più difficili e importanti (in realtà una pratica ancora oggi realmente diffusa in Cina). Ma il sangue è anche una sorta di talismano: è un dono degli avi, e per questo non va sprecato…

In questo romanzo YU Hua dimostra di saper controllare con grande maestria un ventaglio di toni narrativi molto ampio, dal comico al grottesco, capacità che la pone indubbiamente al vertice della narrativa cinese contemporanea.

Questo libro inizia in maniera tranquilla, piacevole; chi conosce questo autore e ha già letto altri libri suoi ne riconosce la comicità grottesca, cifra della sua penna. Man mano che si va avanti, però, si inizia  a pensare che il protagonista Xu Sanguan sia un farabutto: è un po’ un despota nei confronti di moglie e figli e fa delle scelte personali piuttosto discutibili. Poi, con le difficoltà derivanti dalla rivoluzione culturale, sia lui che la moglie, Xu Yulan, subiscono una evoluzione, sì drammatica, ma che fa rivalutare il personaggio. Infine, la parte finale, contiene una vera e propria odissea del protagonista che affronta una prova quasi impossibile per aiutare proprio quel figlio che aveva minacciato di disconoscere. Xu Sanguan, a quel punto, diventa a tutti gli effetti un eroe tragico che cattura la simpatia del lettore.

Sono in questo libro presenti i soliti temi dell’autore: le trasformazioni della Cina con la Rivoluzione culturale e la perdita di “innocenza” del popolo cinese.