Dalla
Spagna il romanzo best seller sul potere terapeutico dei libri. Silvia ha quasi
quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un
uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie.
Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica
sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia,
in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo
falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alcuni però non si dà
per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances
dell’uomo che ama. Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla
sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’
Flaherte, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie
ad autori come Oscar Wilde, Halo Calmo, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al
potere delle loro storie, Silvia ricomincia a riflettere su chi sia realmente,
su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare
della sua vita…
Nata
a Madrid nel 1978, Sofia Rhei è una scrittrice, poetessa e traduttrice. Ha scritto
diversi libri per ragazzi e questo è il suo primo romanzo per adulti.
Questo
libro è dominato da personaggi del tutto improbabili, dalla caratterizzazione
inesistente. Non vale la pena neanche perdere particolarmente tempo con loro. Mi
soffermerò quasi esclusivamente sulla protagonista, Silvia. È una donna colta,
che ha una sua soddisfacente carriera ma che da anni ha la vita tormentata da
una relazione extraconiugale che la fa soffrire. Di fronte alle vane promesse
dell’amante e al dolore lancinante, su consiglio di una sua cara amica, inizia
a frequentare una psicoterapeuta un po’ improbabile. Nel più banale dei modi lo
psicoterapeuta mette in evidenza come le scelte sentimentali di Silvia derivino
da uno scarso amore per se stessa e che quindi l’obiettivo del suo percorso
dovrà essere quello di curare se stessa. Il dottor O’Flahertie è una vera e
propria caricatura di personaggio; così come i due uomini che occupano il cuore
di Silvia sono totalmente inutili e anonimi (e vi ho anticipato che Silvia si
consola piuttosto velocemente).
In
teoria la trama si prestava a trattare argomenti che potevano anche risultare
coinvolgenti, se non interessanti. Mi aspettavo una storia che parlasse di una
relazione tossica e di un percorso di riscoperta di sé. Scordatevelo! In realtà
siamo di fronte a un romance della peggiore specie. Non ho pregiudizi nei
confronti dei romance, anche quelli possono essere fonte di lettura piacevole,
di riflessione. In questo caso non c’è stato nulla che mi abbia colpito.
Lo
stile è piuttosto approssimativo. La scrittura in sé può essere considerata
sufficiente, ma non esiste la costruzione dei personaggi, inoltre la trama subisce
delle svolte completamente assurde o immotivate. In particolare, quando la
trama vira verso il fantastico/paranormale mi sono sentita completamente presa
in giro. Forse la familiarità dell’autrice con la letteratura per ragazzi le ha
un po’ preso la mano.
Libro
assolutamente da evitare perché mi è sembrato che prenda in giro l’intelligenza
del lettore. Non fatevi influenzare dalla sinossi, come ho fatto io, perché è
assolutamente fuorviante.
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