giovedì 19 dicembre 2013

DIANA GROE: Passione irlandese

TITOLO: Passione irlandese
AUTRICE: Diana Groe
TITOLO ORIGINALE: Erinsong
USCITA ITALIANA: GRS 630, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Irlanda, IX secolo
Come è possibile amare un nemico del proprio popolo, un uomo che ha portato morte e distruzione sulla verde Erin? Eppure, la giovane Brenna non può negare i propri sentimenti per il Vichingo che il mare ha spinto sulla spiaggia del suo villaggio. Quel bellissimo guerriero non ricorda nulla di sé e della propria vita, e tuttavia è così diverso dai bruti assetati di sangue che di frequente compiono scorrerie sulle coste dell'isola, che quando il padre le propone di sposarlo, sperando di favorire con la loro unione una pacifica convivenza tra i due popoli, lei accetta con gioia. Ma il passato, con i suoi dolorosi segreti, minaccia di distruggere il paradiso che hanno trovato l'uno nelle braccia dell'altra.
Questo libro è decisamente una lettura senza né infamia né lode: ha degli aspetti positivi, ma non riesce mai a decollare.
La storia è alquanto insolita perché si svolge nell'Irlanda del IX secolo quando le popolazioni locali vengono assaliti dai vichinghi arrivati dal nord, che in effetti poi conquisteranno l'isola e fonderanno Dublino.
Il villaggio della protagonista, Brenna, ha già subito delle incursioni da parte dei vichinghi, per questo la ragazza teme molto l'arrivo dello sconosciuto che dice di aver perso la memoria. Il ragazzo si ambienta bene, tanto che gli viene chiesto di sposare Brenna. I due decidono per un matrimonio di un anno e un giorno con il patto che lui la accompagni presso il monastero dove è cresciuto per poter avere notizie del figlio che la defunta sorella ha avuto dopo una violenza. I due, nel corso del viaggio, si avvicinano molto e si innamorano, ma quando quello che lei chiama Keefe Murphy scopre di chiamarsi Jorand.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Brenna e Jorand, non mi sono piaciuti entrambi perché nessuno è particolarmente ben costruito dal punto di vista psicologico. In realtò, la storia in sé non è particolarmente giocato sul versante psicologico, sono troppo impegnati nell'azione e nell'avventura. Il fatto che Brenna possa aver subito delle conseguenze psicologiche dalle violenze a cui ha assistito è solo vagamente accennato. Jorand non è per nulla di quello che gli provoca la perdita della memoria, o i rimorsi che possono averlo attanagliato dopo averla recuperata.
Di questo romanzo mi è piaciuto:
  • l'ambientazione perché non avevo mai letto nulla sull'Irlanda antichissima. Mi è piaciuto immaginare una piccola Dublino, semplice roccaforte dei vichinghi appena arrivati.
  • Mi è piaciuto l'aspetto avventuroso della trama perché tutto è gestito in maniera veloce con un ritmo che può catturare. Peccato che oltre questo non c'era altro.
  • Tutto sommato la scrittura dell'autrice non è male, è efficace tanto nelle descrizioni, quanto nella narrazione e nel dialogo. È davvero segno di una buona autrice che deve perfezionare solo alcuni particolari.

Nella media!

martedì 17 dicembre 2013

DIANA GABALDON: Cannoni per la libertà

DIANA GABALDON Cannoni per la libertà
Al Fraser's Ridge, nei territori oltreoceano della Corona britannica, la vita è sempre più difficile, nonostante gli sforzi di Claire e James. Claire cerca di riprendersi dalla brutta avventura del rapimento nel corso del quale aveva conosciuto il misterioso indiano Wendigo, un altro viaggiatore nel tempo. Jamie, da parte sua, alla vigilia della rivoluzione americana deve barcamenarsi fra la sua adesione alla causa indipendentista e la sua lealtà verso gli inglesi. Mentre continuano le peripezie dei protagonisti – fra cui addirittura un'accusa di omicidio che porta Claire in prigione e un sospetto di infedeltà coniugale che pesa su James – si svolge la prima battaglia fra i ribelli e lealisti che viene vinta dai primi, ma i coniugi Fraser non riescono a rallegrarsene. Su di loro, infatti, grava un incubo che viene dal futuro: un ritaglio della Wilmington Gazette del 13 febbraio 1776, in cui si annuncia la morte di Jamie e della sua sposa, deceduti il 21 gennaio di quello stesso anno nell'incendio della loro casa...
Ho faticosamente finito anche questo nuovo capitolo della serie Outlander. Devo ammettere che ormai trovo particolarmente stancante portare avanti questi libri perché la storia sta diventando sempre più ripetitiva e stanca. In questo secondo volume vanno a compimento a volte in maniera anche piuttosto arzigogolata e rocambolesca le vicende introdotte nel primo volume. Ancora una volta, al centro della vicenda c'è la preparazione e poi l'inizio della guerra d'indipendenza. I nostri protagonisti, Claire e Jamie, devono definitivamente prendere posizione a favore dei ribelli e, addirittura, partecipano in prima persona ad uno scontro.
Accanto a questa vicenda più ampia si collocano tante piccole vicende riguardanti i tanti abitanti di Fraser's Rodge. Alcune di queste storie sono davvero sorprendenti, se non addirittura scabrose, ed è la prima volta che trovo nella Gabaldon vicende leggermente fuori dal canonico, un po' eccentriche. Che sia un altro indizio di un po' di stanchezza?
Molto particolare gli esiti delle vicende di Roger e Brianna, vera sorpresa del libro, e anche l'attesa di morte che pervade Jamie e Claire, che sanno che la loro casa verrà distrutta da un incendio e che loro lì dovrebbero morire. Naturalmente sopravviveranno, ma questa sarà una svolta nella loro esistenza.
Mi costa davvero molto, vista la mia passata passione, sottolineare quanto abbia faticato a finire questi due libri. Proseguirò nella lettura con gli ultimi due libri della serie, ma mi prenderò una pausa di riflessione.

SERIE OUTLANDER
  • La Straniera
  • L’amuleto d’ambra
  • Il Ritorno
  • Il cerchio di pietre
  • La collina delle fate
  • Tamburi d’autunno
  • Passione oltre il tempo
  • La croce di fuoco
  • Vessilli di guerra
  • Nevi infuocate






mercoledì 11 dicembre 2013

ANNE STUART: Il valzer del diavolo

TITOLO: Il valzer del diavolo
AUTRICE: Anne Stuart
TITOLO ORIGINALE: The Devil's Waltz
USCITA ITALIANA: GRS 629, aprile 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
Inghilterra, XIX secolo
L'irreprensibile Annelise Kempton è stata assunta da Mr Chipple per guidare la sua giovane ed esuberante figlia Hetty nella scelta di un marito decoroso. La ricca dote della fanciulla potrebbe infatti costituire un facile richiamo per i molti avventurieri senza scrupoli che frequentano i salotti londinesi, e l'avvenente istitutrice è ben decisa a portare a termine il suo compito. Anche se questo significa opporsi ai piani di una canaglia affascinante e diabolica come Christian Montcalm, un nobile squattrinato che vede nell'ingenua Hetty una facile preda. Ma quello che l'inflessibile Annelise non ha previsto, è che non si può danzare con il diavolo senza subirne il fascino, soprattutto se il gentiluomo in questione può indurre in tentazione anche una santa. E lei, dopo tutto, è soltanto una donna.
Che meraviglia leggere un romanzo e sentire lo stesso entusiasmo e lo stesso piacere di lettura di un tempo! È il terzo libro della Stuart che leggo e, nonostante sapessi che è un'autrice acclamata, la precedente esperienza non mi aveva particolarmente soddisfatta. Ritratto, in questo libro mi è piaciuta tantissimo! È una trama del tutto tradizionale e per nulla originale, lo possiamo ammettere, ma lo stesso è affascinante. Si tratta della classica storia del libertino e della dama di compagnia, una coppia totalmente improbabile ma assolutamente ben riuscita. In questo caso la rispettabilissima Annelise Kempton deve accompagnare nel suo debutto la signorina Hetty Chipple e tenere lontano da lei Christian Montcalm, un libertino squattrinato che ha bisogno di una moglie che gli ripristini le proprietà. Si mette in mezzo Annelise che, nonostante sia apparentemente insignificante, riesce ad attirare l'attenzione del peggior libertino di Londra.
Di questo libro mi è piaciuto TUTTO!
  • La trama, nonostante sia per nulla originale, molto frequentata da altri autrici e secondo modalità ampiamente viste, è sempre in grado di affascinante. A me, personalmente, questo tipo di storia piace tantissimo. Mi piace la presenza del libertino e i continui contrasti con la protagonista che sembra, apparentemente, insignificante ma che, in realtà, è una donna che gli sa assolutamente tenere testa. La Stuart ha avuto la capacità di rendere al meglio una trama trita.
  • Christian è un personaggio sensazionale: è il peggior farabutto di cui io abbia letto nell'ultimo periodo. È un uomo assolutamente irresistibile nella sua capacità di dire le peggior cose con un sorriso irresistibile sul volto. Dietro questa apparente leggerezza e faccia tosta c'è un passato con delle ferite che vengono pian piano in superficie. Già era irresistibile quando si comportava da perfetto libertino, quando si intuiscono i suoi dolori diventa il classico caso che smuove la crocerossina in ognuno di noi. E come non amare il protagonista di un tale dialogo:
"Voglio essere sicura che Hetty sposi un uomo che la ami e che si prenda cura di lei"
"E chi dice che io non lo farei? Il denaro mi rende molto affettuoso"
Poi sucita grande tenerezza quel suo rifiutarsi di parlare francese per non rivangare i dolori del passato, lingua che poi gli riemerge quando si lascia andare con Annelise.
  • Annelise non è altrettanto brillante del compagno ma anche lei è un personaggio ben riuscito. È una donna forte che si è reimpossessata della sua vita e sta cercando di andare avanti nonostante le difficoltà. Certo, perde un po' di mordente quando si innamora di Christian, come avviene sempre in questo tipo di romance. Io l'ho trovata comunque forte e decisa nell'affrontare il suo compagno e anche nell'ammettere i suoi sentimenti.
  • Ho amato il fatto di trovare in questo romanzo molti aspetti: si ride, di piange, c'è molta passione, ci sono vari tipo di personaggi. Ha molte sfaccettature.
  • Mi è piaciuto lo stile dell'autrice, rapido e, appunto, sfaccettato. L'autrice ha capacità di descrivere ambienti e personaggi, situazioni varie e rende tutto molto credibile. Ha la capacità di passare con estrema facilità da uno stile ironico, a uno drammatico, di mettere insieme romanticismo e azione.

Da recuperare o da rileggere!