giovedì 5 novembre 2015

SERGIO BAMBAREN: Vela bianca

Sposati da otto anni e intrappolati in un'esistenza banale, Michael a Gail lottano disperatamente contro il naufragio del loro matrimonio. Un giorno decidono di lasciare tutto e salpare verso le terre inesplorate dell'emisfero australe, dove l'azzurro del cielo si stempera nelle mille sfumature del blu dell'oceano. Nel lungo viaggio verso la felicità i due portano solo la piccola scatola che un tempo un vecchio libraio di Auckland donò loro, con la promessa di aprirla in mare aperto. E presto si accorgono dello straordinario tesoro che hanno tra le mani, l'insegnamento di tutti: il vero paradiso è dentro di noi, se solo vogliamo vederlo.
Questo è il mio primo libro di un autore a me totalmente sconosciuto. La storia è semplice e complessa nello stesso tempo: parte da una coppia, Michael e Gail, in piena crisi matrimoniale principalmente causata dai tanti impegni lavorativi e dalla vita frenetica in generale che li assorbe. In questa situazione, decidono di abbandonare tutto e di compiere un viaggio che li possa portare a ritrovare loro stessi. Il viaggio è legato anche ad eventi misteriosi, come una nave misteriosa che sembra chiamarli, un libro costituito da pagine bianche che pian piano di riempie di insegnamenti e frasi per loro importanti, e incontri con uomini e donne che hanno fatto scelte di vita diverse da quelle canoniche e che in qualche modo danno loro una via da seguire. A tutto questo si aggiunge una natura che, a volte, sembra matrigna ma che comunque li induce a confrontarsi con le proprie forze e che alla fine li riconduce a casa.

L'idea di base è molto buona e insolita per me. Purtroppo io ho trovato il tutto condotto in maniera superficiale, forse anche un po' banale, e il libro infarcito di frasi fatte e un po' banali. Non conosco abbastanza l'autore per dare una valutazione complessiva, sembra avere pretese da dissertazione filosofica sulla vita, non so se in altri contesti gli sia andata meglio.

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