martedì 20 gennaio 2015

CLARA SANCHEZ: Il profumo delle foglie di limone

Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. L'aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Frederik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata di splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno.
Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julian, scampato al campo di concentramento di Mauthausen, che da giorni segue i loro movimenti. Sa bene che le loro mani rugose si sono macchiate del sangue degli innocenti. Ma ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerlo della verità. Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi e a leggere dietro quella fragile apparenza. Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché è impossibile restituire la vita alle vittime, ma si può almeno fare in modo che tutto ciò che è successo non cada nell'oblio. E che il male non rimanga impunito.
Un romanzo che ha sorpreso e ha scosso le coscienze, rivelandosi un caso editoriale unico. Uscito in sordina in Spagna, ben presto ha scalato le classifiche vendendo migliaia di copie grazie al passaparola del pubblico. Poi è venuta la consacrazione della critica: la vittoria del Nadal, il premio letterario spagnolo più antico e prestigioso. Il profumo dele foglie di limone racconta una storia di amore e di coraggio, di memoria e di colpa, di speranza e forza, una storia che rimane impressa nell'animo per sempre.
Finisco questo romanzo e rimango un po' perplessa perché non riesco a capire i motivi del successo di questo romanzo. La trama è abbastanza chiara dal risvolto di copertina, ma francamente nella realtà è molto meno interessante e coinvolgente di quanto possa sembrare. Mi è sembrato innanzitutto poco coinvolgente l'utilizzare una doppia voce narrante e spezzettare il racconto in tanti brevi momenti. Aveva il vantaggio di contrapporre due punti di vista molto diversi: quello della giovane Sandra, coraggiosa e un po' avventata, e quella dell'anziano Julian, stanco ma deciso nel suo desiderio di vendetta. La trama, inoltre, insiste su un clima angosciante, e questo non mi invogliava a leggere. Ho trovato, invece, oltremodo banale la costruzione dei personaggi: se l'intento era quello di dimostrare che l'orrore si nasconde in angoli inattesi; ha basato questo suo ambizioso proposito in una vicenda che non è riuscita a sviluppare una caratterizzazione profonda e sfaccettata dei personaggi.
Per non parlare dell'assurdità di certi elementi della trama. Questi ex nazisti, simboli del male, che si organizzano in una setta e si fanno prendere in giro con la promessa dell'eterna salute.
Ho trovato a dir poco insopportabile Sandra. Posso capire il suo desiderio di solitudine di fronte alla notizia della gravidanza e anche la necessità di avere un sostegno. Ma come può scegliere di mettere a rischio la propria vita e quella del figlio per una vicenda che la coinvolge relativamente. E che senso avrebbe quella pseudo storia d'amore che viene fugacemente inserita?
Io davvero non sono riuscita a capire questa storia e i motivi del suo successo.


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