giovedì 3 aprile 2014

TITOLO: Un confine tra due cuori
AUTRICE: Paola Picasso
USCITA ITALIANA: I Romanzi 1022, ottobre 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
SOLO IL CUORE PUO' RICONOSCERE IL VERO AMORE
Fuggita dalla Francia rivoluzionaria grazie a lord Jason Warren, Isabelle viene ospitata nella dimora del nobiluomo a Londra. Qui, a un ricevimento incontra Italo, patriota italiano in esilio, e tra loro scocca la scintilla. Uniti da passione e ideali, i due giovani decidono di accompagnare Jason in Francia, con l'intenzione di aiutarlo a trarre in salvo altre persone. Ma il pericolo è sempre in agguato e un traditore ordisce la cattura di Italo. Caduta nella disperazione, Isabelle scopre nell'amico Jason il caposaldo della sua vita, che le confessa però di essere a sua volta innamorato di lei. Per quale dei due uomini batterà più forte il suo cuore?
Un libro, a mio modesto parere, per nulla riuscito, per quanto mi sia riusultato noioso, lento e insulso. Come ho scritto più volte e tengo a ribadire, non trovo vincolante il fatto che sia opera di un'autrice italiana, è una storia poco accattivante e questo va sottolineato.
La storia è ambientata a fine Settecento, in pieno regime di Terrore. La protagonista Isabelle Montpellier, una nobile francese fuggita insieme alla famiglia in Francia, ma il suo sogno è quello di tornare nel suo paese per aiutare altri nobili a fuggire. L'unico che può aiutarli a realizzarlo è Jason Warren, che si è occupato della sua fuga. Insieme al nobile inglese, Isabelle conosce anche il giovane esule italiano Italo bentivegna che collabora alle missioni in Francia. Una volta passati nel paese francese, i due vengono lasciati soli ad occuparsi della passione e tra loro divampa la passione...
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • La trama, in generale, è talmente ingenua e piena di sviluppi troppo semplicistici che è davvero imbarazzante da raccontare. I due protagonisti si conoscono e poco dopo si baciano, dopo circa 50 pagine sono già innamorati e consumano la loro passione. Una giovane donna di nobili origini decide di impegnarsi nell'azione e subito viene ingaggiata, senza particolari perplessità sulla sua sicurezza e sulla sua reputazione. E potremmo continuare così per molto. A lungo andare sembra quasi che non sia abbia considerazione per l'intelligenza della lettrice.
  • Che senso ha la parte centrale del libro in cui Italo cade in depressione? Sua moglie ha rischiato di tutto per salvarlo, e lui si arrabbia perchè era vestita in maniera discinta. Gli raccontano che l'hanno portata via disperata e quasi pazza, credendolo morto e lui la colpevolizza ritenendola una traditrice. Quando si incontrano di nuovo e lei gli rivela l'esistenza della figlia che hanno avuto, lui la respinge di nuovo senza motivo. Sembrano episodi messi lì senza nessun criterio.
  • Questi personaggi principali, Isabelle e Italo chi sono? Cosa li caratterizza? Di loro non capiamo nulla. La donna dovrebbe una testarda, temeraria, poi non è altro che una sciocca donna abbastanza sballottata qui e là dagli eventi. Nessun particolari elemento psicologico la caratterizza e mi pare ben definito in lei. Italo è altrettanto ambivalente: prima un giovane coraggioso e spavaldo e poi l'ombra di se stesso, in preda alla depressione. Io personalmente, ma può essere una mia ottusità, non ho capito da cosa possa essere stata generata. Forse dalla malattia e dalla debolezza fisica?
  • In generale, il ritmo della narrazione è noioso, poco fluida, poco agganciato troppo pieno di salti temporali, piuttosto artificioso sia nella narrazione che nei dialoghi che, a mio parere, sono banali e poco realistici. Per quanto riguarda la scrittura ho trovato che essa fosse prevalentemente piatta e banale e poi, ogni tanto, l'autrice si lasciasse andare a momenti circoscritti in cui ambiva a elevare il tono.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • fondamentalmente solo la copertina e il fatto che non fosse eccessivamente lungo, dato la noia che generava.

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