martedì 15 aprile 2014

MARY LAWSON: Oltre il ponte

Arthur è un uomo affidabile e tranquillo, profondamente legato alla terra dove è nato, nella cruda bellezza del nord del Canada. Jake è affascinante e inquieto, incapace di trovare un posto nel mondo senza sconvolgere le vite degli altri. Arthur e Jake sono fratelli ma tra loro è sempre esistita una rivalità senza tregua fin da quando, bambini, si sono contesi l'affetto della madre. Una rivalità che sfiora la tragedia quando Jake, spericolato e incosciente rischia di morire cadendo da un ponte e Arthur, responsabile e accorto, questa volta non interviene. Tra loro si instaura un fragile equilibrio che resiste fino all'arrivo di Laura, per l'amore della quale i fratelli si separeranno definitivamente. Arthur rimane allora a occuparsi della fattoria di famiglia, mentre il fratello cerca fortuna in città. Ma quando, vent'anni dopo, Jake fa ritorno, riaffiorerà tragicamente l'antico e mai sopito antagonismo. Intriso di profonda sensibilità, il romanzo – attraversato dal dramma della seconda guerra mondiale - , è una narrazione delicata in cui gelosia, desiderio e ossessione creano una continua tensione emotiva e i complessi legami tra i protagonisti si inquadrano in una cornice di ineluttabile e struggente pathos.
Questo romanzo è stato una piacevole, insperata scoperta. Dalla quarta di copertina ero rimasta un po' perplessa perché mi sarei aspettata una vicenda melodrammatica di una donna contesa da due uomini alla “Vento di passioni” (o qualcosa di simile). Invece non accade nulla di tutto ciò. Il romanzo segue in parallelo le due vicende di due ragazzi nati e cresciuti in questa piccolissima città del Canada del nord che si chiama Struan, cittadina di invenzione, come precisa l'autrice. L'uno è Arthur, uomo schivo e taciturno la cui esistenza è continuamente messa alla prova da un fratello vivace, brillante, egoista e capriccioso, tutto il contrario di lui insomma! Da sempre il preferito della madre, Jake gode quasi nel mettere in ridicolo il fratello. Dall'altra parte c'è Ian, il figlio del dottor Christopherson, la sua storia si svolge in parallelo, anche se a distanza di circa 15/20 anni da quella di Arthur. Ian vuole lasciare Struan e non vuole continuare la tradizione professionale di famiglia. Si avvicina ad Arthur e alla sua famiglia perché segretamente innamorato di sua moglie Laura. Ma le giornate trascorse al fianco del taciturno Arthur saranno per lui molto più preziose di quanto avrebbe immaginato.
Questo libro è dominato da un desiderio di evasione da quei limiti dati dalla realtà geografica, difficile, di Struan, ma anche dai limiti dettati dalla piccola comunità di provincia. Tutto sembra andare sempre allo stesso modo e tutto sembra impermeabile alle novità: ne è un esempio Arthur che continua ad arare i propri campi con l'aratro aggiogato ai cavalli e si rifiuta di usare il trattore. Ma, d'altra parte, chi vuole tentare la fuga, e ci riesce come Jake, è destinato alla sconfitta, quindi forse è meglio restare attaccati alle proprie origini e a quel vecchio mondo solo così si resterà fedeli a se stessi.
Dappertutto emergono figure femminili piuttosto complicate e tutti i personaggi maschili non sono altro che all'inseguimento di una donna, moglie o mamma, che accolga e gratifichi il bisogno di affetto di ciascuno di loro. Ian è sempre alla ricerca della figura materna che ha perso, forse in questo si spiega la sua malia nei confronti di Laura; Arthur sente di non riuscire a conquistare l'affitto della moglie così come non era riuscito con la madre.
Tra tutti emerge e stringe il cuore la figura di Arthur, un uomo buono, generoso, ingenuo quasi da sembrare sciocco in balia di questo fratello minore diabolico. Preda di rimorsi per quell'unico episodio in cui non si è speso anima e corpo per lui causandogli un ferimento. Pur sembrando, rispetto a lui, uno stupido risulta molto più fallimentare e inutile la vita del fratello che non è riuscito a costruire nulla.
Sullo sfondo si colloca il paesaggio suggestivo di questo Canada dalla natura difficile da gestire, a volte ostile, che mette alla prova l'energia e l'esistenza dei protagonisti, ma è quella terra da cui tutti loro traggono la forza.

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