giovedì 6 giugno 2013

JUDITH IVORY: Sotto il grande cielo

TITOLO: Sotto il grande cielo
AUTRICE: Judith Ivory
TITOLO ORIGINALE: The Indiscretion
USCITA ITALIANA: I Romanzi Passione 10, marzo 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
Lydia Bedford – Browne, figlia dell'influente visconte Wendt, a causa dell'incidente occorso alla diligenza su cui stava viaggiando, si ritrova sola nella brughiera con Sam Cody, un aitante cowboy. Dopo l'inevitabile ritrosia iniziale, i due scoprono insieme l'attrazione e la passione. Il ritorno a Londra mette fine all'idillio, fino al giorno in cui, in visita al padre di Lydia, arriva l'ambasciatore americano.
Questo libro mi è piaciuto un po' a metà, nel senso che ho apprezzato decisamente di più la seconda parte che la prima, che ho trovato poco credibile e, a tratti, esasperante.

La trama è sicuramente originale perché parte da una fanciulla beneducata del ton, Lydia Bedford-Browne, che, con un gesto piuttosto controcorrente, partecipa di nascosto al matrimonio della sua cameriera personale. Al suo ritorno, da sola, la diligenza su cui viaggiava, guidata da un ubriacone, si ribalta lasciandola sola, nella brughiera insieme all'altro passeggero, Samuel J. Cody. I due sono costretti a sopravvivere in una condizione non proprio ospitale, combattendo contro le forze della natura, ma anche contro la reciproca attrazione. Dopo il ritorno a casa, nella seconda parte, Lydia scopre che Sam non è quel cowboy morto di fame che credeva, ma lo straricco nuovo ambasciatore americano in Inghilterra.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Non mi è piaciuta assolutamente la Lydia della prima parte: una ragazza viziata e sconsiderata. Nel pericolo e nell'emergenza non è di nessun aiuto, inoltre ha la capacità di complicare ulteriormente la situazione. Come nella sua sconsiderata tendenza a tentare il protagonista, quando questi vorrebbe mantenere un atteggiamento da gentiluomo. È un personaggio, per buona parte del romanzo poco credibile, poco attraente, se non addirittura indisponente. Un po' migliora, ma solo poco, nella seconda metà, almeno riusciamo a intuire qualcosa del suo comportamento, delle sue motivazioni nel volersi ribellare alla sua vita dorata.
  • Riservo la mia attenzione a un personaggio secondario, ovvero la cameriera Rose perché l'ho trovata davvero insopportabile, quantunque nel suo caso il suo comportamento sia perfettamente credibile. Non l'ho sopportata perché, innanzitutto si prende una certa dose di confidenza di troppo con la sua padrona, infine si permette pure di giudicare il suo comportamento. Ho trovato che la sua presenza poteva essere facilmente eliminata, a parte il matrimonio iniziale che doveva portare Lydia lontano di casa.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Come ho già precedentemente detto, mi è piaciuta la trama della seconda parte del libro, ossia quello che si svolge a casa del Visconte Bedford-Browne è caratterizzata dai feroci battibecchi tra Sam e Lydia ma è anche quella parte in cui iniziamo davvero a conoscere qualcosa dei nostri personaggi. In questa seconda parte capiamo che Lydia attui un ultimo tentativo di orgoglio nel volersi sentire amata da Sam, così come Sam, non si sa per quale motivo, tentenna fino alla fine a rivelare i suoi sentimenti. Comunque, sicuramente questa seconda parte è molto più vivace della prima.
  • Mi è piaciuto il personaggio di Sam. Benché lui, così come Lydia, non sia stato particolarmente costruito dal punto di vista psicologico, il protagonista è molto accattivante, intanto per la sua evidente presenza fisica, poi per quel suo modo di essere in qualche modo comico, le mutande rosse, ad esempio, usate come segnale di avvistamento, i battibecchi con Lydia in cui troppo spesso si ritrova ad avere la peggio. Potevano esserci elementi per caratterizzarlo un po' meglio, ad esempio traamite il rapporto difficile col padre, ma l'autrice ha scelto di mantenersi più sul superficiale.
  • Dal punto di vista stilistico, ho trovato i dialoghi particolarmente ben fatti, soprattutto per quella parte comica che sviluppano. Si tratta di tutti i tipi di dialogo, cioè sia quelli che coinvolgono i protagonisti, ma anche i personaggi secondari. Si tratta di dialoghi veloci, credibili, divertenti che costruiscono scene che sembrano quasi cinematografiche.
    Un libro davvero carino, abbastanza consigliato! 

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