lunedì 24 giugno 2013

GEORGINA DEVON: Il marito ideale

TITOLO: Il marito ideale
AUTRICE: Georgina Devon
TITOLO ORIGINALE: The Rake's Redemption
USCITA ITALIANA: GRS 627, marzo 2008
GIUDIZIO PERSONALE: 4/5
Inghilterra, XIX secolo
Nel pieno della stagione mondana, tra balli e uscite in carrozza nel parco, la missione di Emma Stockton è chiara: trovare un buon partito per Amy, la bella e sventata sorella minore. Un marito ricco, infatti, è l'unico modo per evitare che la famiglia, a causa dei debiti di gioco contratti dal padre e dal fratello vada in rovina. Miss Stockton trova però sulla sua strada un formidabile ostacolo: Charles Hawthorne. Il gentiluomo, noto libertino, si diverte a corteggiare Amy rischiando di allontanare pretendenti più seri e di mandare a monte i suoi piani. Ed è proprio per questo motivo, Emma ne è convinta, che il suo cuore batte più veloce ogni volta che incontra lo sguardo scanzonato di Charles. Ma sarà proprio vero?
È il primo romanzo che leggo di Georgina Devon, nonostante sappia che è uno dei grandi nomi del genere romance. Non mi ero ancora mai imbattuta in un suo romanzo, ed è stato una scoperta molto piacevole davvero! Si tratta di un romance molto classico con motivi ampiamente conosciuti, comunque ben gestiti dall'autrice. La protagonista, Emma Stockton, sta cercando con tutte le sue forze di salvare la propria famiglia dal fallimento totale, causato dai debiti di gioco contratti dal padre e dal fratello, grazie a un matrimonio vantaggioso per la sorella minore, Amy. Per questo ha cercato di investire il tutto per tutto nell'unica Stagione che potrà garantire alla ragazza. Ma i suoi piani minacciano di essere rovinati dall'intervento perturbante di Charles Hawthorne che si diverte a corteggiare la sorella e a provocare lei. Per la ragazza non è una nuova scoperta, visto che in passato è stato fidanzata col fratello maggiore, lord George Hawthorne, prima di essere costretta ad interrompere il loro fidanzamento a causa di una relazione di lui.
Di questo libro NON mi è piaciuto:
  • Non è una lamentela grave, è proprio un voler cercare il pelo nell'uovo, ma possiamo dire che la trama, l'ambientazione e le situazioni del libro non sono particolarmente originali, anzi sono le tipiche dei racconti Regency. Anche in questo si rivela comunque la bravura dell'autrice che è riuscita a rendere interessante una trama non particolarmente innovativa.
Di questo libro mi è piaciuto:
  • Emma è proprio una bella eroina, è colei che si è addossato sulle sue spalle le responsabilità di una famiglia i cui membri sembrano davvero poco accorti. Dalla morte della madre ha cercato di prenderne il poco, pur sentendosi inadeguata a rivestirne i compiti. E il disastro a cui sta andando incontro la sua famiglia sembra confermare questo senso di fallimento. Nello stesso tempo, sotto l'aspetto freddo e compassato, Emma nasconde tutti i desideri e le aspirazioni tipici di una ragazza della sua età che Charles sembra essere in grado di destare anche contro la sua volontà.
  • Charles è il suo compagno perfetto. Tanto lei è compassata, tanto lui è scanzonato, impertinente e volutamente anticonvenzionale. Anche lui ha un passato difficile e un lato oscuro, dato dalla dipendenza al gioco da cui si è liberato. Il suo racconto nel romanzo è quello di liberare Emma da una situazione di sacrificio in cui si è rifugiato. È lui a ridestarla alla vita, ma nello stesso tempo Charles si deve liberare da quelle insicurezze che gli fanno guardare con sospetto la vita di coppia. Charles è molto piacevole anche per la nota scanzonata di cui è provvisto che manifesta sia con Emma ma anche con altri personaggi.
  • Mi è piaciuto come l'autrice ha saputo costruire i suoi personaggi, in maniera sfaccettata, anche quelli secondari. Ad esempio, Amy non è affatto l'oca avventata che potrebbe sembrare all'inizio, mentre non si ha nessun dubbio ne detestare il fratello Bertram. Altrettanto interessanti sembrano le figure dei valletti o dei maggiordomo perché anche se con poche battute, diventano immediatamente personaggi vivi e reali. A parte il fatto che Stoner ha alcuni scambi di battute con Charles davvero esilaranti.
  • Mi è piaciuto il tema di fondo rintracciabile in questo romanzo, ossia quello che la donna debba liberarsi dai suoi vincoli sociali, da tutti quegli obblighi che la società le impone. Emma non è più appetibile a causa del fidanzamento rotto in passato, la sua unica soluzione è quella di far sistemare la sorella e poi andare a lavorare come istitutrice, ma Charles le mostra un'altra probabilità, cioè quella di trovare la propria felicità. Ma anche quel suo desiderio di sostituirsi alla madre nel sistemare tutto è un obbligo imposto dalla società da cui si deve liberare perché questo la porterà al disastro e non responsabilizza gli uomini della sua famiglia che continuano a comportarsi in maniera egoistica.

Un libro davvero bello, consigliato!

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