mercoledì 30 gennaio 2013

ERIC EMMANUEL SCHMITT: I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto


Tutti, anche i più sprovveduti, sanno che in Cina le coppie non possono avere più di un figlio. Le autorità cinesi sono molto attente al controllo demografico, e chi trasgredisce incorre in severe sanzioni. Come fa allora la modesta signora Ming, addetta alle pulizie della toilette per gli uomini del Grand Hotel di Yunhai, ad avere dieci figli? Il moderno e spregiudicato imprenditore francese, a Yunhai per affari, ritiene che la donna lo voglia prendere in giro. Si diverte a parlare con lei, ad ascoltare le storie che che lei gli racconta sui suoi figli immaginari, e ne approfitta per praticare la lingua del luogo, il cantonese, ma di base è convinto che la donna sia una mitomane. Nel corso dei giorni, però, man mano che si dipanano le vicende dei figli inesistenti, l'uomo d'affari cambia parere. Le parole della signora Ming, farcite di precetti di Confucio, gli fanno apparire l'esistenza sotto un'altra ottica, lo spingono ad indagare sui labili confini che dividono la verità dalla menzogna e lo portano, infine, a rivalutare la sua stessa vita e a considerare seriamente la possibilità di una paternità fino ad allora accuratamente evitata.
Questa è una storia molto diversa dalle mie solite ed è stato un interessante regalo che mi è stato fatto per Natale. La storia che vi è contenuto è ben spiegata nel retro di copertina: si tratta di un incontro fortunato tra occidente e oriente. Un occidente frenetico, egoista rappresentato da un uomo d'affari francese, che racconta la storia in prima persona, e l'oriente identificato dalla pacifica, tranquilla e serena signora Ming, l'addetta alle pulizie dei bagni dell'albergo in cui il protagonista vive e lavora. I loro incontri avvengono in questo luogo insolito, all'interno del quale si creano un mondo tutto loro delicato alle confidenze e alle verità. Qui la signora Ming gli rivela di avere 10 originalissimi figli, tutti impegnati in attività particolari con attitudini speciali. Grande è l'incredulità per questa storia: come ha fatto la signora Ming ad avere 10 figli, in barba alle leggi sul controllo della natalità? Ma le storie che la signora Ming sono così incredibili e affascinanti, che il protagonista finisce per credervi... Si resta fino alla fine con l'incertezza se la signora Ming sia pazza o meno.
Tutte le sue storie sono, poi, infarcite da frasi collegate alla saggezza confuciane gettate lì come aforismi su cui pensare con attenzione. L'ultimo, che è poi quello che colpirà maggiormente il protagonista e che lui cercherà di fare proprio è “La verità mi ha sempre fatto rimpiangere l'incertezza”: lui stesso deciderà di aprirsi all'amore paterno sia esso sicuro o meno.
In qualche modo questa idea di interpretare liberamente la realtà, leggendola a proprio piacimento mi ha ricordato Pirandello e la sua idea della molteplicità della realtà. Probabilmente in un contesto socio – economico – politico di una certa parte della Cina ha bisogno di rifugiarsi in una “proprio” verità.

2 commenti:

  1. Hai ragione, è una storia diversa da quelle di cui parli di solito ma mi fa paicere che tu l'abbia fatto, perchè uesto libro ha incuriosito anche me. Me lo segno!!!

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  2. sì, ogni tanto cerco di variare un po'

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