lunedì 19 novembre 2012

ALMUDENA GRANDES: Gli anni difficili

Sara e Juan sono vicini di casa in un complesso residenziale di Rota, un paesino spagnolo sul golfo di Cadice spazzato da un vento inesausto. Entrambi madrileni, sono in fuga dalla città e da anni di amori contrastati e grandi sofferenze. Sara è una donna di mezza età, ricca e sola, vive lacerata dai fantasmi di un'infanzia infelice e animata da un desiderio sfrenato di rivalsa. Juan, medico sulla quarantina, è reduce da una relazione con la moglie del fratello da cui ha avuto una figlia: un rapporto difficile che lo ha indotto ad atti estremi. Il passato non perdona, e crudelmente riemerge non solo nel tormento dei ricordi, ma anche nella figura inquietante di un poliziotto. Ma proprio quando sembra svanire ogni possibilità di sfuggire all'ineluttabile e persecutorio destino, per Sara e Juan si apre uno spiraglio... Romanzo appassionante, sostenuto da una scrittura intensa e poetica, Anni difficili è un'opera totale che intreccia con maestria le vicende private dei suoi protagonisti con quelle della Spagna del secolo scorso.
Romanzo difficile, come recita lo stesso titolo. Questo libro per quanto sia lungo, ben 640 pagine, mi ha richiesto uno sforzo non indifferente a causa della complessità della vicenda e del linguaggio usato dall'autrice.
Tentando di riassumere la vicenda possiamo dire che essa ripercorrere tre vicende: quella di Juan, Alfredo e Tamara Olmedo, due fratelli e la nipotina; quella di Mirabel e del figlio Andreas, la domestica dei primi. Tutti quanti vivono in una piccola cittadina sul golfo di Cadice, un luogo deserto o quasi, per la maggior parte dell'anno e che si anima solo d'estate. Sembra strano che questi abitanti della città si siano andati a seppellire in tale luogo.
Il fiorire dell'amicizia tra tutti loro è la scusa per ripercorrere i loro anni difficili, appunto. Sara ha avuto un'infanzia terribile: i genitori l'hanno lasciata a vivere presso una ricca signora senza figli che l'ha tenuta con sé fino ai 18 anni e poi l'ha mandata via. Tornata dai suoi genitori si è sforzata di costruirsi una propria vita, sempre con la sensazione di non essere al posto giusto, di non avere una casa e una famiglia. Ha avuto una vita dura, ha fatto delle scelte complesse, non sempre dalla parte del bene, per questo liberatasi da tutti i legami ingombranti, si è ritirata in solitudine e proprio lì, per la prima volta, si è ritrovata circondata da persone che le vogliono bene.
Juan Olmedo è sempre stato un bravo ragazzo, un bravo studente, un bravo medico. La sua vita è stata segnata da un rapporto difficile con il fratello Damian e con la donna che ha sempre amato e che ha sposato quest'ultimo invece che lui. Quando sia sua cognata muore in un incidente stradale che il fratello, morto per una strana caduta dalle scale, Juan prende con sé Tamara, che in realtà é sua figlia, e il fratello minorato Alfonso per andare alla ricerca di un po' di serenità. La sua svolta dipende anche dalla sua domestica, Mirabel, e dalla riscoperta con lei della passione.
Mirabel all'inizio della storia è una donna piuttosto sboccata, alla caccia di un uomo. È una donna forte e indipendente che, da sola, cresce il figlio Andreas, dopo aver coraggiosamente allontanato il marito perdigiorno. Inizia la storia con Juan in maniera spensierata, donando e donandosi un po' di piacere. Quando, sorprendentemente, questa storia va avanti deve fare i conti con il suo senso di inadeguatezza.
Il messaggio centrale di questo romanzo è che tante dolorose solitudini, messe insieme, riescono a diventare forza e coraggio di cambiare e di andare avanti. Questo gruppo un po' sgangherato e molto eterogeneo mi ricordava certo film alla Ozpetek in cui varia umanità si riunisce attorno a un tavolo e si sostiene a vicenda.
Non nascondo che lo stile di questa autrice è davvero molto complesso: un periodare complessissimo, fortemente paratattico, un uso molto attraente, quasi evocativo, della parola. Per non parlare del continuo andare avanti e indietro con il tempo tra il presente del racconto e il passato, di varie epoche e mai organizzato in ordine temporale, dei ricordi dei personaggi.
Non nego che questo romanzo sia stato molto duro da leggere e ci ho impiegato parecchio tempo, è una sfida stimolante.

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