venerdì 6 luglio 2012

ROBERTA CIUFFI: Tra le tue braccia


TITOLO: Tra le tue braccia
AUTRICE: Roberta Ciuffi
USCITA ITALIANA: I Romanzi 996, marzo 2012
GIUDIZIO PERSONALE: 5/5
POTEVA PERDERE TUTTO, MA NON LEI
Dopo anni passati a combattere con lesue truppe mercenarie, Eric Buatere ha finalmente ottenuto quello che voleva: un feudo, una baronia e un titolo da trasmettere agli eredi. Tutto sembra però precipitare quando il nipote Arno rapisce Bianca, la figlia del conte Ranieri. E se l'unico modo per evitare il disastro è che il giovane la sposi, come può Eric permetterlo se al solo guardarla sente l'anima lacerarsi per la tentazione? Forse, la risposta è nel cuore di Bianca...
Questo è un libro davvero bello, inizierò in questo modo, forse poco originale ma efficace. Da molto tempo non mi capitava di sbirciare ansiosamente in avanti durante la lettura per capire come sarebbe andata avanti la storia. Raramente, è stato descritto in maniera così avvincente il medioevo italiano.
Siamo nel 1053 quando la protagonista della vicenda, Bianca di Castellana, fugge da casa per scoprire dove viva sua madre, cacciata e ripudiata in quanto adultera dal marito, il conte Ranieri. Nella sua fuga viene seguita dal fratellastro, Lando, che rimane vittima della scorreria di una banda di briganti. Ritenuta responsabile della morte del bambino, la ragazza viene mandata in un convento dove passerà i successivi sette anni. Finché il fratellastro maggiore, Leo, non la verrà a prendere per conto del padre che l'ha promessa sposa a Giordano, il figlio del principe di Capua. Ma durante il viaggio, Bianca viene rapita da un ragazzo e condotta nel vicino possedimento dello zio di questi, la Pietraia. Proprietario del maniero in costruzione è Eric Buatere che, grazie al suo valore, si è conquistato quel feudo. Ora, si ritrova con la possibilità che i suoi sacrifici vengano compromessi dall'avventatezza del nipote Arno. Per questo motivo decide di risolvere la situazione compromettente facendo sposare il nipote con la ragazza rapita. Ma un sentimento più potente è destinato a prevalere e sarà, invece, lui a prendere in moglie la ragazza. Tutto questo scatenerà un desiderio di vendetta in chi si sentirà offeso nei propri diritti.
Premetto dicendo che non c'è stato nulla, in questa storia, che non mi sia piaciuto. Invece ho apprezzato moltissimo diversi elementi che vorrei sottolineare:
  • Partendo dai personaggi, non si può non apprezzare il protagonista maschile: è un uomo forte, a tratti rude più abituato ad aver a che fare con le armi che con le fanciulle, per questo è sempre un po' impacciato nell'esprimere i propri sentimenti, ma quando lo fa, è dolcissimo. Il suo animo nobile si mette in evidenza nel suo modo di prendersi cura delle figlie, degli abitanti del suo castello. Non mancherei di sottolineare quella capacità di essere inconsapevolmente comico, ad esempio durante la scena del parto di Eifrid. Francamente, per una volta, non aver a che fare con un personaggio tormentato da una qualche vicenda del passato è stato un sollievo.
  • Al contrario, Bianca ha diversi macigni nel suo passato: una madre cacciata per adulterio, dopo essere stata sfigurata; un padre che non l'ha mai voluta. È una ragazza che è sempre stata sola, nella sua vita. Con una certa incredulità, si accorge di aver trovato nella Pietraia un luogo a cui appartenere e una famiglia a cui voler bene. Ma per un attimo quel doloroso ricordo della morte del fratello ritorna e sembra compromettere tutto.
  • Tra i due ci sono delle scene d'amore da nodo in gola: dal primo contatto della mano alla dichiarazione d'amore finale, ci sono momenti di forte intensità emotiva e, nonostante i suoi modi rudi, Eric riesce a esprimere, alla fine e nonostante molte reticenze, i suoi sentimenti in modo commovente.
  • Accanto ai due protagonisti c'è un gruppo di personaggi secondari, che animano il castello, davvero eccezionale. Ognuno di loro, anche attraverso pochi cenni, lascia intuire uno scorcio di vita interessante. Naturalmente tra tutti Eifrid e Gutbrand, il cui rapporto è tenero, oltre ad essere estremamente comico pensare a questo rude bestione nelle mani della donna che ha il diavolo in seno. Ma altrettanto interessanti risultano poi Leo e Gytta (naturalmente!), Arno e, io francamente, sono anche curiosa per la piccola serva Zita, secondo me potrebbe avere ottimi sviluppi.
  • Infine, e non di minor conto, ho apprezzato e ammirato la capacità dell'autrice di dare vita ai suoi personaggi, di farli sembrare veri, di riuscire a dare alla sua scrittura quella capacità di farci visualizzare luoghi e persone di cui parla. Oltre, naturalmente, ad aver intrecciato una storia per nulla banale (di solito nei medievali si parla di una castellana costretta a sposare un nemico), di essere riuscita a portarla avanti in maniera tale che avesse sempre un ritmo vivace e appassionante da indurre la lettrice a non staccarsene fino alla fine.
Sapete che io non incenso le autrici italiane per partito preso, ma la Ciuffi da Caterina in poi (il suo primo romanzo che ho letto) mi ha raramente delusa, per questo motivo vi dico che questo è assolutamente da leggere!

2 commenti:

  1. stavo facendo il mio giro della mattina tra blog che trattano di libri e nel giro di pochi minuti leggo per la seconda volta il nome di questa autrice che non conosco... adesso mi documento :)
    ciao, Gaia

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