lunedì 11 giugno 2012

PAM JENOFF: La ragazza di Cracovia


TITOLOLa ragazza di Cracovia
AUTRICE: Pam Jenoff
TITOLO ORIGINALE: The Kommandant's Girl
USCITA ITALIANA: GRS Special 81 novembre 2007
GIUDIZIO PERSONALE: 3/5
In una Cracovia sconvolta dall'occupazione nazista, Emma e Jacobs, giovani ebrei, sono costretti a separarsi dopo poche settimane di matrimonio. Lui si unisce alla resistenza mentre per lei inizia la difficile vita del confinamento nel ghetto. Ma quando, nel cuore della notte, viene fatta fuggire e portata da una parente cattolica di Jacobs, Emma deve assumere una nuova identità – sotto il nome di Anna Lipowski. La situazione già precaria si complica appena conosce un alto ufficiale nazista, granitico e affascinante, che la assume come sua assistente. Indotta dalla resistenza a sfruttare la propria posizione per ottenere accesso a informazioni riservate, Emma deve compromettere la propria sicurezza, e i propri voti nuziali, per aiutare la causa di Jacob. E mentre le atrocità dell'Olocausto si intensificano, si fa più intenso anche il rapporto di Emma con il Kommandant. Del resto, questi sono tempi in cui le lealtà sono messe alla prova. Tempi che esasperano fragilità ed eroismi umani, e in cui le sfumature di grigio, tra il bianco e il nero, sono infinite...
Un romanzo ambientato nella Polonia della seconda Guerra Mondiale, che è anche una storia d'amore e coraggio. I dettagli storici sono precisi ed evocativi, mentre la vicenda sentimentale struggente e appassionata è di quelle che fanno rimanere ancorati alla lettura fino all'ultima pagina.
Come si può ben capire dalla trama, questo è un libro estremamente drammatico ambientato nella Polonia devastata dall'occupazione nazista.
La protagonista è Emma, una giovane ebrea di Cracovia, appena sposata con Jacob, quando la loro vita viene sconvolta dalla guerra. Il marito, infatti, la lascia per unirsi alla resistenza. Emma, dopo un periodo vissuto nel ghetto, viene fatta fuggire e portata da Krysia, zia cattolica di Jacob. Da lei Emma acquisisce la nuova identità di Anna e attira l'attenzione e l'interesse del Kommandant nazista Georg Richwalder. Per aiutare la resistenza Emma/Anna accetta di fargli da assistente personale e diventa la sua amante in modo da poter accedere a informazioni riservate. Emma/Anna accetta con difficoltà questo ruolo perchè comporta il tradimento nei confronti del marito, ma soprattutto perchè la vicinanza con il Kommandant scatena in lei sentimenti inattesi.
Questo libro ha vari aspetti positivi ma non nego che ci sono stati anche alcuni elementi che mi hanno disturbata.
Intanto è innegabile la puntuale e ottima ricostruzione del contesto storico: la guerra in Polonia, l'occupazione nazista, i collaborazionisti, la resistenza ma soprattutto la difficilissima condizione degli Ebrei che si andava sempre più aggravando. Si capisce l'avvicinamento alla cosiddetta "Soluzione finale": dal rinchiudere gli Ebrei nel ghetto, farli lavorare nei campi di lavoro con delle esecuzioni sommarie, alla pianificazione dello sterminio con l'apertura di Auschwitz.Questo tema è sempre molto toccante e fa sviluppare nel lettore un moto di compassione e di solidarietà per un popolo che ha subito uno dei più atroci crimini contro l'umanità registrati dalla Storia.
A questo aggiungerei l'ottimo stile dellì'autrice, capace di far rivivere e di far partecipare il lettore a quel clima di paura, di sospetto, di sotterfugio; con l'illuminanzione finale di una qualche speranza per il futuro.
Non nego, però, che la protagonista, a volte, può far saltare i nervi: sicuramente l'ambiguità in cui è costretta a vivere non suscita immediatamente la solidarietà del lettore. A onor del vero, trovo che l'autrice abbia fatto una scelta coraggiosa nell'attribuirle sentimenti anche per il comandante nazista. Allo stesso tempo non mi pare convincente su quale misura di sentimenti provasse per il marito e quale per l'amante. L'autrice ci vuole far capire che è una donna scissa in due, così come sono due le sue identità, e ciascuna di esse vive una vita dissociata dall'altra. Alla fine deve fare, però, una scelta. Non bisogna, però, negare che al di là di questa complessità psicologica, la protagonista risulta esasperante per la sua incoscienza, la capacità di complicare le cose, aggravata dal fatto che questo può comportare conseguenze sulle vite delle altre persone.
Un ultimo punto di disappunto è che non si trova un adeguato coprotagonista: Jacob sparisce quasi subito e aleggia come un fantasma, alla fine è quasi patetico nel ruolo di marito tradito la cui condizione tutti conoscono tranne l'interessato. Dall'altra, il Kommandant ha una personalità complessa e si intravede abbastanza, ma è piuttosto stereotipato nel cliché del nazista immerso nel Male che finge di non vedere ciò che ha sotto il naso. Il suo passato tragico doveva, forse, essere meglio investigato.
Alla fine di tutto ciò, però, mi sento di consigliare la lettura di questo libro.

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