martedì 26 giugno 2012

LIDIA CONETTI: Notti del Bengala


TITOLO: Notti del Bengala
AUTRICE: Lidia Conetti
USCITA ITALIANA: GRS 612, dicembre 2007
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
Calcutta XVIII secolo
Come ogni mattina June Draper, la più ammirata rappresentante della colonia inglese di Calcutta nonché erede di un'immensa fortuna, esce di casa per la consueta passeggiata a cavallo. Ma quel giorno una carrozza nera ferma lungo la strada attira la sua curiosità. Ha appena il tempo di intuire il potenziale pericolo, quando dalla giungla emergono alcuni uomini che, minacciandola con un'arma, la costringono a salire sulla vettura. A differenza di ogni altra fanciulla del suo rango in una simile situazione, la signorina Draper non si perde d'animo e giura in cuor suo di vendicarsi di chiunque le abbia arrecato un tale disagio. Ma chi è il responsabile? L'arrogante gentiluomo inglese appena giunto in città, o il misterioso e affascinante ufficiale indiano dagli insoliti e magnetici occhi azzurri, che ha l'abitudine di comparire nei momenti più inaspettati?
È sempre difficile dire qualcosa di un libro che non ti è piaciuto assolutamente, e questo, purtroppo, è il caso. Già poter riassumere in qualche modo la trama è difficile perchè mi è risultata del tutto incomprensibile, a parte il fatto che mi sono ritrovata frequentemente a distrarmi perchè mi risultava troppo noiosa. Allora, si svolge, come si intuisce dal titolo, in Bengala, colonia inglese dove la giovane June Draper risulta la fanciulla più corteggiata con tanti uomini che aspirano alla sua mano e utilizzano strumenti più o meno leciti per conquistarla. Ma lei risulta essere affascinata da un giovane maomettano (così lo definisce il testo, non ho capito se arabo o meno). La passione è reciproca, ma la loro storia d'amore è ostacolata sia a causa degli altri pretendenti che a causa di fraintendimenti. Cerco di chiarire perchè questo libro decisamente non mi è piaciuto:
  • Molti momenti della trama sono piuttosto ingenui,oltre che poco comprensibili, non servono assolutamente a dare un bello sviluppo alla storia. Ad esempio, la protagonista non fa che essere rapito con tentativi che si aggiungono ad altri. Il primo tentativo di rapimento, poi, non si capisce proprio quale funzione abbia; nei successivi abbiamo addirittura dei tentativi di rapimenti incrociati, alla fine dei quali lei ne esce fuori tranquillamente, serenamente, compostamente, senza colpo ferire, senza neanche grandi conseguenze sulla sua reputazione. E tu, lettrice, ti ritrovi lì a chiederti perchè hai dovuto leggere 20-30 pagine se poi non è successo nulla...
  • La protagonista è proprio insopportabile è, dal mio punto di vista, un personaggio del tutto incolore, senza spessore, senza sfaccettature. Non posso dire di meglio neanche del suo partner. Una coppia del tutto dimenticabile.
  • Il libro indugia troppo in alcuni passaggi assolutamente didascalici e insopportabili: ti interrompono la trama, che già è piuttosto esiguo per farti conoscere momenti della storia e aspetti della cultura bengalesi non richiesti, perchè non stai leggendo un trattato di etnologia, ma un romanzo che dovrebbe essere d'amore.
  • Vogliamo parlare della copertina? È bruttissima, con questo profilo piuttosto sbiadito e questa massa di riccioli che sembrano drappeggi di una tenda.
Elementi del libro che mi sono piaciuti? Non pervenuti.

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