venerdì 27 gennaio 2012

MARIANGELA CAMOCARDI: Dimmi di sì


TITOLO: Dimmi di sì
AUTRICI: Mariangela Camocardi
USCITA ITALIANA: I Romanzi Mondadori 791, dicembre 2007
GIUDIZIO PERSONALE: 1/5
LA RAGIONE LE DICE CHE LUI NON E’ L’UOMO GIUSTO, MA IL CUORE…
Gemma è convinta che il destino sia un bizzarro burattinaio, che troppo spesso si diverte malignamente a manovrare il cuore di tutti noi. Non sta forse scombinando la sua vita e quella di Nardo, l’aitante ma anche sfuggente, gentiluomo di cui si è invaghita la baronessa Bessler? Come può Gemma provare sentimenti tanto forti proprio per l’innamorato della sua più cara amica? Sentimenti che Nardo sembra ricambiare…
Non vorrei sembrasse un accanimento spietato ma devo dire che questo romanzo non mi è piaciuto proprio, che l’ho dovuto leggere con quella che io definisco “lettura trasversale”, cioè praticamente scorrendolo velocemente perché altrimenti non sarei riuscita ad andare avanti.
Cerco di riassumere la trama: la protagonista, Gemma, raccoglie le confidenze della sua amica Fiorenzina che, in occasione di una festa in maschera, ha incontrato e si è invaghita di un uomo. Con estrema intraprendenza la ragazza ha contattato l’uomo e gli ha chiesto un appuntamento. Per la data fissata, però, la ragazza sta male e manda al suo posto l’amica che, invece dell’appuntamento, assiste al pestaggio di un uomo da parte dei soldati austriaci. La ragazza soccorre l’uomo, senza neanche sapere chi sia. Solo successivamente scopre che si tratta dell’uomo che interessa all’amica, ma ormai i due giovani si sono reciprocamente innamorati.
Non è che succeda molto altro, non c’è un reale impedimento alla loro storia d’amore, tranne qualche tentennamento della ragazza causato da un sentimento di lealtà nei confronti dell’amica e un vago persecutore austriaco che tenta di rapirla.
Sullo sfondo, come sempre per la Camocardi, il Risorgimento con i moti rivoluzionari.
Non c’è molto che io abbia apprezzato: la trama mi è sembrata lenta e priva di contenuti, in fondo non succede pressoché nulla. I personaggi sono poco sviluppati, poco profondi psicologicamente. Alcuni episodi di questa trama mi sono sembrati del tutto incomprensibili, faccio un esempio per tutti: quando Gemma viene rapita da Leopold e arriva a casa della ragazza una donna che sa dove è stata portata, il protagonista e i familiari di Gemma perdono letteralmente del tempo a farsi raccontare chi sia la donna e di cosa le sia successo, notato il suo aspetto sfigurato. Francamente troverai più credibile la reazione per cui Nardo si precipiti a salvare la ragazza e rimandi a dopo le spiegazioni.
Infine l’aspetto che più di tutto mi lascia perplessa e che ripeto ogni volta: questo fraseggio ridondante e barocco, soprattutto dei dialoghi, mi risulta del tutto insopportabile, quasi alienante e non lo giustifico neanche con il tentativo di riprodurre la parlata del periodo in cui è ambientato il romanzo. Se si va a rileggere I Promessi Sposi di Manzoni (e io lo faccio ogni anno per motivi di lavoro) ci si rende conto che i suoi personaggi si esprimevano in un modo molto più semplice, immediato e meno arzigogolato. Se c’è una cosa che non sopporto è proprio la retorica!

2 commenti:

  1. "Infine l’aspetto che più di tutto mi lascia perplessa e che ripeto ogni volta: questo fraseggio ridondante e barocco, soprattutto dei dialoghi, mi risulta del tutto insopportabile, quasi alienante e non lo giustifico neanche con il tentativo di riprodurre la parlata del periodo in cui è ambientato il romanzo. "

    E' esattamente il motivo per cui da tempo ho abbandonato la Camocardi.Senza contare i nomi spesso astrusi e troppo stravaganti, forse non in questo libro ma in altr....

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  2. Concordo in pieno. La maniera di scrivere della Camocardi è tropo ridondante e alla fine diventa illeggibile penalizzando così delle trame che potrebbero essere accattivanti. Dopo aver tentato la lettura di due suoi libri con questa autrice ho chiuso.
    Daisy

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