venerdì 18 novembre 2011

TORI PHILLIPS: La rosa d'oro

TITOLO La rosa d’oro
AUTORE: Tori Phillips
TITOLO ORIGINALE: Midsummer’s Knight
USCITA ITALIANA: Grandi saghe 24, aprile 2007
GIUDIZIO PERSONALE:Image Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.usImage Hosted by ImageShack.us
Lady Kat Fitzhugh, già vedova due volte, si vede imporre da re Enrico VIII un terzo marito ed è costretta ad accettarlo nel proprio castello in veste di corteggiatore. Lui, Sir Brandon Cavendish, noto rubacuori e padre di due bambini avuti da donne diverse, arriva a Bodiam controvoglia, ma si innamora subito della dolcezza e dell’intelligenza dell’affascinante signora del castello. Poco prima del matrimonio, il nipote di Kat, Fenton, cerca di uccidere lo sposo per non perdere l’agognata eredità della zia. Sono ore d’angoscia, tuttavia Brandon non è solo: al suo fianco combattono il fratello Guy e altri prodi cavalieri, mentre a confortare Kat c’è Lady Celeste, la dolce moglie di Guy.
Continua la saga dei Cavendish, di questa eccentrica e sempre più numerosa famiglia che vive nel periodo Tudor. Sappiamo dal precedente libro, Un cuore alato, che i due fratelli Cavendish hanno frequentato la corte di Enrico VIII e che Guy ne è scappato disgustato, mentre Brandon è in rapporti molto amichevoli con il sovrano. Questi, però, ad un certo punto lo obbliga a sposare una ricca vedova che vive nel suo castello in campagna. Nonostante il suo profondo sconcerto per l’ordine ricevuto e una certa ritrosia a fare il grande passo,  Brandon è costretto a recarsi a Bodiam Castle per conoscere la sua promessa. Prima di partire, però, ha saputo dal nipote della signora in questione, Fenton, che sta per sposare una vecchia megera. Per questo motivo decide di scambiarsi di posto con il suo amico John Stafford, che prenderà la sua identità.
Allo stesso modo, a Bodiam Castle, Katherine Fitzhugh riceve una lettera con l’ordine del re di accogliere il suo futuro terzo marito e, dall’altra, una lettera del nipote, Fenton, che le annuncia che dovrà sposare un giovane sbarbatello. Katherine ne ha avuto abbastanza dai due precedenti mariti, l’ultimo dei quali era un vero sadico, non vuole aggiungerci anche l’umiliazione di dover sposare un ragazzino. Per questo, decide di scambiare l’identità con la cugina e amica Miranda.
Entrambe le coppie restano sorprese nel trovarsi di fronte né delle vecchie signore, ma giovani dame di squisita bellezza, né stupidi giovinetti, ma imponenti cavalieri dai capelli d’oro e gli occhi cerulei. Ciascuno di loro resta affascinato dal compagno che la sorte gli ha preservato, naturalmente con l’identità camuffata. Quindi ognuno è colpevolmente attratto da una persona che ritiene non essere a lui destinata: Kat è attratta da Brandon ma lo crede John Stafford; Brandon è attratto da Kat ma pensa sia Miranda. Insomma è una girandola di identità nascoste, roba da far venire il capogiro. Mi ricordava alcune delle commedie di Shakespeare a cui il titolo originale (Midsummer’s Knight) rimanda non tanto velatamente.
Metà del libro è, quindi, dedicata a questa commedia degli errori. La seconda metà è dedicata ai preparativi delle nozze, con l’arrivo della famiglia Cavendish al gran completo, inclusi i due figli illegittimi di Brandon. Le cose a questo punto si complicano perché Thomas Cavendish (ve lo ricordate l’eroe quasi impacciato di La figlia dell’orafo?) non trova di suo gradimento Kat perché è troppo matura e non ha mai avuto figli quindi non assicura di dar vita all’erede. Come se non ci fossero già Guy e Celeste all’opera a mettere in campo già un secondogenito e che quindi potrebbero provvedere all’erede. Il patriarca Cavendish mi è sembrato un po’ improbabile nel ruolo di cattivo e trovo che questo elemento sia stato un po’ buttato lì dall’autrice senza molta convinzione.
L’altro cattivo, Fenton, è un po’ più pungente ma altrettanto inefficace. Per conservare per sé l’eredità della zia decide di uccidere Brandon, ma i suoi tentativi sono alquanto patetici.
Come ogni buona commedia shakespeariana il cast degli attori comprimari deve essere altrettanto valido: oltre alla seconda coppia in gioco, Miranda e John, chiaramente meno pesanti nella trama in generale, meritano una menzione i due figli di Brandon, Bella e Francis, protagonisti dei prossimi romanzi della saga, ma soprattutto lo stuolo di servi e servette che commentano l’operato dei protagonisti. Tra tutti si erge Montjoy, autore di una siffatta battuta: “È arrivato un messaggero del re per conferire con Lord Cavendish e Lady Katherine Fitzhugh. Quando avrete deciso chi di voi lo riceverà, fatemelo sapere. Aspetto nel corridoio” Questa frase viene rivolta alle due coppie le cui reali identità erano sempre più ingarbugliate e si era arrivato al punto di “Io so che tu sai che io so…” roba da perdere la testa!
Il romanzo è più giocato sui toni del comico, l’amore è presente ma sempre sfumato coi toni dell’ironia, sono pochi i momenti realmente intensi e non ci sono grandi dichiarazioni d’amore, o se ci sono vengono interrotte da qualche momento paradossale. Basti pensare che la prova d’amore che Brandon dà a Kat è la pulitura del fossato del castello divenuto un pantano melmoso.
Molto carino e divertente, forse poco romantico ma leggibilissimo.
 

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